"Come Sindaco di Cortina non posso che augurare ogni bene all’ospedale Codivilla Putti, ma il mio giudizio sull’ennesima proroga è totalmente negativo". Così il Sindaco Andrea Franceschi commenta la concessione di ulteriori trenta mesi alla sperimentazione ospedaliera del Codivilla Putti votata ieri in Consiglio regionale.
"Prendo atto della decisione del Consiglio, ma non posso fare a meno di notare che, più che una decisione, si tratta dell’ennesimo rinvio. E’ questo il vero danno per l’ospedale: finché non si fissa la formula definitiva, qualsiasi investimento e progetto per il futuro rimane congelato. Ferma l’introduzione dei nuovi servizi, come la dialisi di cui abbiamo bisogno da anni; fermi almeno quindici milioni di Euro di ammodernamenti infrastrutturali. Sei arrivano dalla vendita del Putti all’Inail nel 2007 e sono stati accotonati con lo specifico vincolo di essere reinvestiti nell’ospedale; i rimanenti dieci milioni di Euro verrebbero ricavati dalla valorizzazione dell’ex distretto sanitario di cesare Battisti, ma anche lì è tutto bloccato. In questa fase, in cui le risorse scarseggiano, tenere fermi fondi così ingenti non è certo una scelta a favore della sanità cortinese. Anzi. Ogni dirigente sanitario con il quale ho parlato negli ultimi sette anni mi ha detto: finché non si decide definitivamente la formula dell’ospedale, rimarrà tutto fermo. E, ora, sarà cosi anche per i prossimi tre anni."
"Per questo, più che i risultati della sperimentazione in sé, il problema è proprio il suo protrarsi senza soluzione di continuità. Se i consiglieri regionali fossero stati convinti della bontà della gestione attuale, avrebbero dovuto avere il coraggio di stabilizzarla. In caso contrario, avrebbero dovuto girare pagina cercando nuove formule di sviluppo. Invece, ancora una volta, si continua a prorogare il limbo dell’incertezza: 11 anni di rinvii e di stallo, mentre molti altri ospedali veneti, come per esempio quello di Asiago, vengono rinnovati e fatti crescere.
"Aver deciso di non decidere fa sì che Cortina non abbia un progetto sanitario trasparente, che gli attuali gestori non possano programmare e investire, che il personale debba continuare a lavorare con un orizzonte temporale molto limitato. Si poteva confermare la sperimentazione o si poteva chiuderla e voltare pagina: tutto eccetto che rimandare, per l’ennesima volta, la decisione di altri 30 mesi. Questa non è certo una vittoria per la sanità di Cortina. Per quanto ci riguarda, sebbene non si tratti direttamente di competenze comunali, continueremo a vigilare con attenzione e, proprio per questo, a breve mi incontrerò con il presidente Zaia”.