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Due giovanissimi architetti veneti vincono il concorso di design "OTTOPANCHE"

Redazione

16/09/2014
Due giovanissimi architetti veneti si sono aggiudicati il primo premio di “OTTOPANCHE”, seconda edizione del concorso di design indetto da Cortina Turismo_CORTINA.TOP Living, con il Patrocinio della Facoltà di Design e Arti della Libera Università di Bolzano e del Comune di Cortina d’Ampezzo.

Obiettivo del bando: valorizzare l’artigianato ampezzano attraverso il coinvolgimento di creativi internazionali chiamati a progettare, dopo il successo delle “culle trasformiste” della prima edizione, delle panche da contemplazione che saranno realizzate dagli artigiani di Cortina.

Ieri, venerdì 12 settembre, si è tenuta in sala cultura l’esposizione al pubblico degli 8 modellini finalisti con la proclamazione e premiazione dei 3 progetti vincitori. Presente la giuria internazionale al completo – Kuno Prey, professore della Facoltà di Design e Arti della Libera Università di Bolzano e ideatore del concorso; Ineke Hans, designer (Arnhem, Paesi Bassi); Michele Merlo, architetto e vicepresidente della Fondazione Architettura Belluno Dolomiti; Roberto Zambelli, artigiano (Cortina d’Ampezzo), Stefano Zardini fotoreporter ed esperto di design  (Cortina d’Ampezzo) e Carola Zwick, professore di product design (Berlino) –, il presidente di Cortina Turismo Stefano Illing e il direttore Cinzia Confortola, assieme all’Assessore allo Sport e Turismo del Comune di Cortina, Marco Ghedina.

Progettate per accogliere la persona, farla abbandonare a istanti di quiete, di calma, di meditazione e silenzio, le panchine nascono dall’idea di stimolare riflessioni, stupori e un rinnovato contatto con la natura.  Di riscoprire una socialità – oggi diversa anche se antica – fatta di lentezza, di visi, di voci e di umanità. Perdendo tempo per riappropriarsi del proprio tempo.

Alberto Gallato (1982) di Padova e Guido Posenato (1984) di Vicenza hanno vinto con “Quattro Terzi” per «l’essenzialità e la purezza del design con le quali è stato affrontato e risolto il tema del concorso. La panca progettata offre non solo l’occasione per riposarsi, ma grazie alla struttura che sembra incorniciare il paesaggio, si trasforma anche in punto di osservazione privilegiato del panorama. Le sedute sono di diverse tipologie e possono accogliere più persone. In estate c’è spazio per riporre le biciclette, mentre d’inverno le sedute si adattano all’altezza dello strato nevoso»: ha dichiarato la giuria. Il progetto sarà realizzato dalla falegnameria Lacedelli Cortina.

Il secondo premio è andato a “Piana” disegnata da Claudio Bernardi (1957) architetto parmense e Fabrizio Fiscaletti (1983) architetto di Pesaro, che hanno ideato una struttura minimalista inseribile in svariati contesti e che sembra galleggiare sopra il terreno. L’elemento geometrico e minimale che la caratterizza, crea un dialogo particolare con l’ambiente naturale circostante. La panca permette sedute formali e informali adatte anche a piccoli gruppi e in uno dei quattro angoli è previsto uno spazio per “abbracciare” un albero o altri elementi naturali.
Il progetto sarà realizzato dalla Falegnameria Faloppa.

Presenza internazionale quella della terza classificata, la giovane designer francese con studio a Parigi, Elodie Stephan (1985), che ha portato tra le Dolomiti il progetto “Cimes”: la soluzione scultorea si ispira alle montagne svettanti oltre le nuvole. I due elementi caratterizzanti diventano schienali e sedute per più persone nei diversi lati. Metallo e legno si sposano in un gradevole insieme. Il progetto sarà realizzato dalla Falegnameria Marco Dimai.

La giuria ha inaspettatamente deciso di assegnare anche una menzione speciale a “Bancia” di Elia Borgato (1986), designer veneziano premiato per la simpatica rivisitazione della sedia tradizionale del luogo. A caratterizzare il lavoro, la diversità dei materiali utilizzati che gli conferiscono una particolare estetica contemporanea. Il progetto sarà realizzato dalla Falegnameria Bariza di Roger Alberti.

Durante la cerimonia di premiazione sono stati resi noti anche i nomi degli artigiani ampezzani che si occuperanno della realizzazione delle panche. 8 falegnami e 1 fabbro – abbinati a sorteggio ai diversi progetti – trasformeranno i modellini presentati in veri e propri prototipi in scala 1:1, che saranno esposti al pubblico durante il Cortina Fashion WeekEnd, l’evento di lancio della stagione invernale in programma a dicembre durante il Ponte di Sant’Ambrogio. Ad aprile le panche saranno presentate a Milano in occasione del Fuorisalone; i prototipi saranno successivamente installati a Cortina d’Ampezzo ed entreranno in produzione per essere acquistate on-line.  

«È insolito che un ente turistico si allacci a realtà del mondo del design per promuovere il suo territorio. Questa è una testimonianza della particolarità di Cortina, dove tradizioni artigianali altrove scomparse continuano a vivere e a essere protagoniste della cultura e dell'economia locali. Il tema del bando scelto quest’anno è per noi la concretizzazione della tradizione di ospitalità che la valle d’Ampezzo custodisce da sempre: la panca è un oggetto che riesce anche a rappresentare un gesto, è un invito ad accomodarsi»: ha dichiarato il presidente di giuria, Kuno Prey.

«L’impegno che da due anni mettiamo in questo progetto per noi deriva dalla volontà di promuovere in Italia e all’estero l’artigianato ampezzano come vero e proprio marchio territoriale di qualità»: le parole di Stefano Illing, presidente di Cortina Turismo.

«Noi artigiani abbiamo tutta la forza della serietà nelle nostre mani – ha commentato Roberto Zambelli, artigiano ampezzano e membro di giuria –. Serietà e professionalità che derivano dal nostro percorso di vita e di lavoro: dagli anni di gavetta alla vita di bottega alla gestione di imprese proprie. Quello che ci manca ancora è una riconoscibilità più ampia e rivolta anche all’estero. In questo cerchiamo l’appoggio e il coinvolgimento che possono offrirci i progettisti e i designer che cogliamo l’occasione di ringraziare oggi».

Carola Zwick: «Credo sia molto interessante notare l’evoluzione del concorso: partito con CULLAMI lo scorso anno, un progetto intimo e privato, è arrivato oggi a una prospettiva di interesse d’interesse pubblico e sociale».

«Già molti secoli fa gli artigiani di Cortina sapevano lavorare il legno in modo eccezionale. È una tradizione che dobbiamo valorizzare. Questo concorso offre all’amministrazione comunale anche l’opportunità di migliorare il nostro contesto urbano»: il commento dell'Assessore al Turismo Marco Ghedina.  

Comunicato stampa inviato da Cortina Turismo

Nella foto: Alberto Gallato e Guido Posenato con l'artigiano Lorenzo Lacedelli della falegnameria Lacedelli Cortina.