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Bilancio comunale 2013 prudente e con i conti in ordine, grazie alle tasse

Edoardo Pompanin

01/06/2014
In attesa del Consiglio comunale che approverà i conti, pubblichiamo il bilancio comunale 2013 passato in Giunta. Al di là dei commenti che riporteremo dopo la discussione consigliare, il rendiconto presenta poche novità. Il bilancio comunale di Cortina d'Ampezzo è florido e vive grazie alle imposte locali sulla casa (calcolate sui noti valori eccezionali). Oltre questo, gli obblighi di legge impongono ristrettezze sui costi, anche a chi si potrebbe permettere un aumento della spesa (come Cortina). La combinazione dei due elementi porta a un risultato positivo tranquillizzante.
Crescono le entrate per l'introduzione dell'Imu e calano i trasferimenti, a causa dei meccanismi contabili per il ristorno allo Stato di parte delle imposte locali.

Le spese in conto capitale (cioè gli investimenti) sono pari a 3,6 milioni, il valore minimo dal 2004. L'avanzo di esercizio (cioè il risultato contabile) ammonta a 5,5 milioni di euro, persino superiore ai 5,1 milioni di euro del 2012.
L'importo di 1,4 milioni è il risultato di esercizio di competenza (entrate accertate e spese impegnate), mentre l'importo di 4,6 milioni è l'ammontare di ciò che resta da incassare, meno i pagamenti sospesi (oltre al saldo della cassa, pari a ben 10,6 milioni).

Il dettaglio delle voci presenta un bilancio sostenuto da introiti per imposte e tasse per oltre 23 milioni di euro che coprono tutte le spese e fanno avanzare 1,5 milioni.

I crediti a breve (cioè i residui attivi "da riportare") sono circa 5,6 milioni di euro e - per prudenza - l'Amministrazione comunale ha deciso di lasciare l'avanzo di esercizio (5,5 milioni) anche a possibile copertura di eventuali "perdite" su questi importi a credito; le cifre significative sono i fondi Brancher da riscuotere (1,6 milioni), i fondi Letta (350.000), i contributi diversi (530.000), i rimborsi per il servizio idrico integrato (520.000), oltre agli incassi pregressi di multe. In teoria tutti questi crediti sono stati valutati incassabili dagli uffici comunali responsabili; la copertura con l'avanzo è una "blindatura". Ulteriore elemento di cautela la svalutazione dei crediti vantanti nei confronti dello Stato per il rimborso delle spese per l'Ufficio tavolare, pari a 1,1 milioni di euro (maturati in 5 anni).

I dipendenti comunali sono scesi dai 121 del 2004 ai 99 del 2013, con un costo pro-capite che sale però dai 29.240 euro ai 35.360 euro (una crescita pari esattamente alla sola rivalutazione monetaria intercorsa nel periodo, circa il 20,8%).
Punto dolente per il cittadino è il dato della pressione Tributaria: se nel 2004 ogni cittadino era mediamente gravato di 1.899 euro di tassazione, nel 2013 siamo passati a 3.954 euro, raddoppiando la pressione fiscale. La statistica non tiene ovviamente conto che gran parte degli introiti derivano dalle seconde case (di residenti e di non residenti).

Crescono negli ultimi anni le unità immobiliari assoggettate a Ici/Imu, anche grazie ad una costante azione di recupero di imponibile da parte degli uffici comunali. Nessun mutuo contratto nel 2013, mentre continua a calare l'indebitamento, arrivato a circa 13 milioni, dai 20 milioni del 2004.