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NON SOTTOVALUTIAMO GLI EQUILIBRI GEOLOGICI E GEOMORFOLOGICI DEL TERRITORIO

Pier Maria Gaffarini

01/07/2009

E' datata l'anno 1993, una interessante ricerca sul territorio della conca di Cortina d'Ampezzo, che individuava i principali indicatori geologici e geomorfologici che costituivano e costituiscono la base del sistema naturale del territorio medesimo e della sua tendenza evolutiva ancor oggi in atto.

La conoscenza dei medesimi indicatori è fondamentale per localizzare la presenza e la distribuzione, nell'attuale «conca», delle risorse naturali: suolo, sottosuolo e acqua, che si sono formati dalle azioni interattive tra gli indicatori sopra ricordati.

Queste esprimono degli equilibri fisici deboli, sui quali l'uomo è intervenuto come utilizzatore: la diretta conoscenza delle risorse disponibili ha condotto nei tempi passati a scelte d'insediamento produttivo e abitativo collegate tra loro secondo una distribuzione, anche economicamente equilibrata.

Un quadro naturale che s'integrava con lo splendido e incommensurabile paesaggio a corona della conca, ben descritto dai viaggiatori inglesi dell'ottocento.

Gli anni 1950 - 1960 rappresentano l'inizio di una progressiva rottura, via via traumatica, degli equilibri fisici della conca, con la sola preoccupazione di soddisfare, in termini d'occupazione e disponibilità, la sempre più aggressiva domanda insediativa e turistica.

A questo proposito, a poco o nulla sono valsi i primi tentativi d'ordinamento urbano, che in ogni caso mancavano

«di una cultura territoriale, con riferimento, in particolare, all' evoluzione dei processi naturali che regolano la dinamica della trasformazione».

La risposta attuale ai sempre più frequenti dissesti, frane, erosioni e alluvionamenti è il risultato del disequilibrio instauratosi nel sistema fisico della conca di Cortina d'Ampezzo, di fronte ai quali varrebbe la pena di una seria riflessione.