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Stop alla sperimentazione gestionale al Codivilla Putti

Marina Menardi

01/04/2014
Fine della sperimentazione della gestione mista pubblico/privata al Codivilla Putti: così ha deliberato la Giunta regionale del Veneto ai primi di marzo, partendo da quanto già disposto dalla legge regionale 5 aprile 2013, n. 3 (Legge finanziaria regionale per l'esercizio 2013).

All'art. 13 della finanziaria dello scorso anno, infatti, il Consiglio regionale votò a favore di un emendamento di Pietrangelo Pettenò (Federazione della Sinistra Veneta) e dispose la cessazione della sperimentazione gestionale e lo scioglimento della società, stabilendo, altresì, che «la Giunta Regionale assegni all'ospedale Codivilla-Putti le opportune dotazioni ospedaliere per una gestione pubblica da parte dell'Azienda ULSS n. 1».

Il procedimento di adeguamento delle schede di dotazione ospedaliera è stato avviato con la DGR n. 68/CR del 18 giugno 2013 ed ha trovato positiva conclusione nel recente provvedimento n. 2122 del 19 novembre 2013. Tale atto prevede che l'Ospedale di Cortina sia qualificato quale "struttura privata accreditata a indirizzo extraregionale da assegnare con pubblica gara", con una dotazione complessiva di 70 posti letto (40 per "Ortopedia e Traumatologia" e 30 per "Recupero e riabilitazione funzionale), con la presenza di un Punto di Primo Intervento di tipo B e la garanzia del mantenimento dei servizi ambulatoriali per i residenti. Nel frattempo, la Regione ha richiesto all'Azienda Ulss n. 1 di fornire una relazione di valutazione sulla gestione della sperimentazione gestionale, sia in termini di attività che economico/finanziari.

La valutazione evidenzia che l'andamento dei bilanci dal 2004 ad oggi della Società presenta un trend altalenante di risultati di esercizio. Nel complesso in nove anni di attività la Società ha perso 830 mila euro e ridotto il patrimonio netto al 30% (da 4,83 a 3,39 milioni di euro). Sotto il profilo della redditività, a fronte di un incremento del valore della produzione dal 2004 al 2012 del 24,6%, i costi di produzione sono cresciuti del 32,4%. Anche l'andamento dell'attività ha avuto un trend altalenante; con un picco di attività nel 2011 per poi tornare a decrescere nel 2012. In particolare il cosiddetto "core-business" dell'attività doveva essere incentrato sulla cura dell'osteomielite che però dopo una prima fase di crescita è andata gradualmente scemando. Anche per quanto riguarda gli investimenti, la relazione mette in risalto che poco è stato fatto in questi anni (la Delibera di Giunta è pubblicata integralmente sul sito vocidicortina.it).

LE REAZIONI

La fine della sperimentazione della gestione mista pubblico/privata al Codivilla Putti, deliberata dalla Giunta Regionale, divide le opinioni tra gli addetti ai lavori. Già il giorno immediatamente successivo all'approvazione il consigliere regionale del Pd, Sergio Reolon, aveva manifestato le proprie preoccupazioni sul futuro sempre più incerto per l'ospedale Codivilla Putti di Cortina. «È una decisione che va contro una legge regionale - ricorda Reolon - votata a maggioranza dal Consiglio un anno fa quando fu deciso il ritorno dell'ospedale nella sfera del servizio pubblico. Ora invece si va in direzione opposta ma ciò che è più grave lo si fa al buio. Era doveroso, anzi, doveva essere fatto da anni, mettere fine alla sperimentazione. Ma lo si doveva fare dopo aver deciso il futuro dell'ospedale».
Invece su questo non c'è una parola e l'incertezza riguarda la società, i dipendenti e anche i fondi accantonati fino ad ora. «Si vendono le quote dell'Ulss? - chiede Reolon - Si chiude la società? Cosa ne sarà dei dipendenti? E dei circa 8 milioni ancora in cassa derivanti dalla vendita del padiglione Putti all'Inail che dovevano servire alla ristrutturazione che invece non è mai stata fatta? In realtà - conclude il consigliere regionale - la giunta non ha mai avuto alcun interesse a trovare una vera soluzione e la delibera approvata ne è una testimonianza».

Il vicesindaco di Cortina, Enrico Pompanin, auspica da parte sua un ritorno alla gestione pubblica, con il coinvolgimento del Comune. «Ora per il nosocomio ampezzano si apre una nuova prospettiva» spiega Enrico Pompanin. «Come emerge chiaramente dal documento, il lungo periodo di gestione mista non è riuscito né a garantire una solida stabilità finanziaria né ad elevare il Codivilla a polo di riferimento extraregionale. Rimanendo questa l'aspirazione della Comunità e l'obiettivo strategico al quale puntare, auspichiamo, ora, un pieno ritorno della struttura sotto il controllo pubblico: passo intermedio per stendere un nuovo progetto. È una conseguenza implicita della fine della sperimentazione, nonché il primo passo per mettere in cantiere una nuova prospettiva per l'ospedale».

Orientata verso la gestione totalmente pubblica è anche Valeria Antoniacomi, presidente del "Comitato per la Sanità di Cortina". Il Comitato, costituitosi L'8 maggio 2009 con lo scopo di "salvaguardare e tutelare il diritto alla salute della cittadinanza di Cortina d'Ampezzo e della Valle del Boite", si è da sempre battuto per far tornare l'Istituto Codivilla Putti un ospedale pubblico nella proprietà e nella gestione ULSS n. 1. «Io sono felice che finalmente abbiano messo la parola fine alla sperimentazione mista al Codivilla» dichiara Antoniacomi. «La sperimentazione non ha funzionato: l'ospedale, da quando è subentrato il privato nella gestione, è decaduto. Prima della gestione mista era considerato uno dei templi dell'ortopedia italiana. Poi progressivamente è scaduto». «In linea di massima
- continua Antoniacomi - la sperimentazione era già decaduta il 1° aprile 2013, ma ha continuato ad andare avanti, perché non c'era ancora una decisione in merito. Ora a breve dovrebbe finire».

Matteo Toscani, vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto, si è da sempre battuto per la stabilizzazione della sperimentazione, e anche oggi è convinto che sarebbe stata la strada giusta. «Nella Legge Finanziaria di un anno fa venne previsto un ritorno al pubblico dell'ospedale Codivilla Putti; decisione che successivamente venne rivista dalla Giunta, che optò invece per una gestione totalmente privata, in quanto le schede ospedaliere regionali risultavano troppo elevate, se venivano comprese anche quelle del Codivilla» chiarisce Toscani. «La soluzione più opportuna, a mio avviso, sarebbe la gestione mista pubblico privata, come adesso. Vale a dire, la stabilizzazione del periodo di sperimentazione, durato dieci anni. Dopo l'esperienza della gestione pubblica, infatti, la gestione mista aveva intrapreso un percorso virtuoso, di rilancio del nosocomio. Certo, c'erano delle mancanze, si poteva migliorare, ma la strada era buona.
Con la privatizzazione totale, ora si fa un salto nel buio. Mi chiedo a questo punto - conclude Toscani - dove sono finiti tutti i comitati, i detrattori della sperimentazione, ora che il Codivilla Putti torna completamente privato?»