A Lozzo di Cadore ha preso una batosta di quelle che non si dimenticano tanto facilmente (poco più del 30%), ma a San Vito, come a Cortina due anni fa, ha vinto la
«lista dei giovani», con il 53,22% dei voti. Nuova generazione, si chiamano. Età media 38 anni (compreso Vittore De Sandre, che di anni ne ha 68). Nuova generazione sì, ma non sono caduti nell'errore di dare una bella sforbiciata a tutto quello che c'era prima. Ed è proprio il neo-vicesindaco Vittore De Sandre (che però il sindaco lo ha fatto per ben quattro legislature) a garantire competenza ed esperienza nell'ambito dell'attività amministrativa.
Ma chi è Andrea Fiori, e cosa propone questa Nuova generazione
rispetto all'altra lista, Uniti per San Vito, che ha perso le elezioni per una settantina di voti?
È strano vedere Fiori dietro una scrivania e non dietro il bancone del suo panificio, in centro a San Vito, dove con una mano tagliava una torta, con l'altra riempiva un sacchetto di rosette e, non si sa come, sempre nello stesso momento faceva un ordine telefonico ai suoi fornitori. Adesso invece dovrà barcamenarsi tra bilanci, verbali, telefonate ufficiali e perché no, un bel po' di «rogne», come le chiama lui ridacchiando.
Sfogliando il programma elettorale, i temi caldi sono il rilancio del turismo a San Vito, una casa per tutti i residenti, un occhio di riguardo per i giovani, la salvaguardia delle tradizioni e della cultura locale, e la riorganizzazione della macchina amministrativa.
Partiamo proprio da quest'ultima cosa, caro neo-sindaco.
Cosa farete?
Beh, innanzitutto porteremo gli assessori da due a quattro. Per adesso abbiamo nominato Vittore De Sandre e Stefano De Vido, e appena avremo modificato lo statuto comunale nomineremo anche gli altri due.
Si ventila l'ipotesi di un superassessore esterno, con molte deleghe. È vero?
Assolutamente no. Nessun assessore esterno. Avremo dei collaboratori, quelli poi che ci hanno dato una mano in campagna elettorale, ma niente di più.
Quali sono, secondo voi, le tre cose più importanti che hanno portato i sanvitesi a votare per la vostra lista?
Sicuramente il lavoro che c'è stato dietro: oltre un anno di incontri e di riunioni, anche con persone qualificate in vari settori.
Poi, in secondo luogo, la squadra:
giovane, con tutti i volti nuovi a parte quello di Vittore. Ma c'era, e c'è, bisogno di una persona che ci guidi, perché nessuno di noi ha mai occupato ruoli amministrativi.
E come terzo elemento metterei l'incontro che, due giorni prima delle elezioni, abbiamo fatto con la popolazione di San Vito. La sala congressi, all'inizio, ci sembrava eccessivamente grande, ma l'abbiamo riempita quasi tutta. La gente ha fatto domande molto precise (alcuni anche con l'intento di metterci in difficoltà…), ma noi abbiamo fatto un buon lavoro: tutti abbiamo parlato, ognuno specificando quello di cui avrebbe voluto occuparsi. Abbiamo risposto a tutte le domande, e la gente era soddisfatta e contenta. Poi c'è stata una sorpresa, in quanto alcuni membri del gruppo avevano preparato un filmato da proiettare che è stato la ciliegina sulla torta.
Qual è stato l'errore, invece, della lista di Gianpietro De Vido?
Penso che la nostra controparte ci abbia sottovalutati. Erano convinti di stravincere fino a un mese prima delle elezioni; poi, nelle ultime settimane, di vincere; negli ultimi giorni invece si vedeva chiaramente che erano nervosi e preoccupati. Dire queste cose con il senno di poi è facile, anche se, sinceramente, tutti noi pensavamo di ottenere un buon risultato. Certo non sapevamo se saremmo riusciti a vincere.
La grande incognita erano gli anziani, che non sempre votano volentieri per la gente giovane.
Ma abbiamo iniziato a capire che eravamo sulla buona strada quando la sicurezza degli altri ha iniziato a vacillare.
Vi siete ispirati alla schiacciante vittoria ottenuta da Franceschi a Cortina due anni fa?
Abbiamo guardato sicuramente verso Cortina: anche lì infatti la lista giovane si proponeva come un taglio con il passato. Abbiamo avuto un incontro informale con Franceschi, durante il quale abbiamo parlato anche di come aveva condotto la sua campagna elettorale. C'è stato d'aiuto sapere come si è mosso lui a Cortina, dove anche c'era una lista sicura di vincere…
De Vido come l'ha presa questa sconfitta elettorale?
De Vido l'ha presa molto male.
L'ho chiamato al telefono perché dovevo sapere alcune cose che qui nessun impiegato sapeva e gli ho detto di venire a prendersi almeno le sue cose in ufficio. Mi ha risposto che aveva lasciato una
scatola, e di buttare là dentro la sua roba. E io pensavo fosse lo scatolone per la carta straccia… adesso man mano che mi saltano per mano le sue cose gliele metto nella scatola. In 'sto ufficio c'era un casotto che bastava mezzo… manca addirittura un computer!
È assurdo che debba andare al protocollo per controllare la mia posta, quando basterebbe un computer sulla scrivania per risparmiare un sacco di tempo!
Rottura con il passato, abbiamo detto. Ma è tutto da buttare quello che è stato fatto prima?
No, assolutamente. Se c'è qualcosa di buono iniziato dall'amministrazione De Vido lo porteremo avanti.
In ballo ci sono progetti anche ambiziosi, che stiamo verificando:
penso al progetto che vorrebbe una nuova centralina a biomasse da un milione e mezzo di euro, ma vedremo nei prossimi tempi come muoverci. A onor del vero, nessuno di questi progetti è già esecutivo, ma sono tutti sulla carta, come ad esempio la rivalutazione del campo sportivo.
La Regione dà mezzo milione di euro, e cioè la metà del costo preventivato. Ma l'altro mezzo milione bisogna trovarlo!
Stupidamente, si è soliti guardare ai primi «cento giorni» per valutare un'amministrazione
- o almeno i suoi inizi. Cosa pensate di fare?
Sarà difficile dare soddisfazione a chi guarda verso queste «tradizioni
» della politica… ad oggi buona parte del personale è in ferie, e noi abbiamo sicuramente bisogno di un periodo di rodaggio.
Entro settembre si farà poco, anche se va considerato che c'è la stagione turistica in mezzo.
Le nostre priorità comunque riguardano il turismo, il sociale e le case per i residenti.
Già il suo primo giorno da sindaco è stato ricco di appuntamenti ufficiali, come hanno scritto i quotidiani. Come si è sentito quel giorno?
La giornata è iniziata con un incontro presso il Liceo Classico, durante il quale la Provincia mi ha annunciato la ripresa dei lavori.
Ho riso parecchio il giorno dopo quando ho letto i titoli dei giornali: Primo giorno da sindaco, Fiori fa ripartire i lavori! Io non ho fatto ripartire un bel niente, quei lavori lì sono sempre stati in mano alla Provincia: anche perché cosa vuoi che faccia ripartire, in tre ore…
Quali sono i rapporti con il territorio? Scusi la banalità, ma è una domanda d'obbligo:
va di moda.
Erano buoni prima, a livello informale, e lo sono ancora di più adesso. Abbiamo fatto un incontro sia con Cortina che con Borca.
A Vodo andrò prossimamente a conoscere il commissario, e con Cibiana ci incontreremo a breve. Con la Comunità Montana anche ci siamo trovati, ma i rapporti sono più che ottimi e non credo che ci sarà nessun tipo di problema. Conosciamo poi il nuovo Presidente della Provincia, e anche la Regione ci ha assicurato la massima disponibilità.
Meglio di così… Partiti alla grande, insomma.
Alla grande forse no, ma siamo partiti. Con entusiasmo. Ed è già una buona cosa. Certo ci sono molti problemi, che vanno risolti.
La porta del suo ufficio per il gruppo di minoranza resterà aperta?
La porta è e sarà sempre aperta, ma qua non si è ancora visto nessuno. L'unico rapporto che ho avuto è stato con De Vido, al telefono, in quanto avevo bisogno di sapere alcune cose. Oltre a dirmi della scatola, come ho ricordato prima, mi fa: «Il sindaco sei tu, quindi arrangiati». Un consigliere di minoranza, Alberto Lucia, è stato invece molto in gamba perché si è congratulato, e questo gli fa onore. Anche Giuliana Gatticchi è venuta, ha fatto il passaggio di consegne e ha detto che collaborerà con noi, almeno per i prossimi mesi, in quanto è stata lei ad organizzare tutti gli eventi estivi. Non riesco però a capire i motivi di astio nei nostri confronti.
Che bella parola, «astio»!
E sai forse perché abbiamo vinto? Noi non abbiamo promesso niente a nessuno. Nella politica questa è una novità. Abbiamo solo parlato di progetti per il paese, in generale. Nessuno ha mai fatto promesse personali o particolari. Richieste ce ne sono venute, ma la nostra risposta è stata: Hai sbagliato lista.
Bel coraggio. Che cosa vuol dire al sindaco di Cortina?
Lavoriamo insieme, perché lavorando insieme si va più lontani.
Oddio, senza dubbio Cortina è una realtà a sé stante, ma dobbiamo assolutamente collaborare...
butto là la tangenziale, per esempio.
Ecco, a proposito di tangenziale:
avete grandi opere in programma? Che so io, grattacieli, gallerie, ponti, autostrade...
No, soltanto case per i residenti, la tangenziale, se è fattibile, la rivalutazione della casa Salgherina e il discorso del campo sportivo.
Tutto qui… Un grazie al nuovo sindaco Andrea Fiori che ci ha dedicato del tempo, sicuramente prezioso visti i numerosi impegni, e un augurio di buon lavoro per i prossimi cinque anni di amministrazione.
(BOX)
Dieci… consigli al nuovo sindaco!
In questo periodo vanno di moda le dieci domande rivolte ai politici.
Noi ci permettiamo di dare dieci consigli al nuovo Sindaco… ricordando che una risata una volta ogni tanto fa bene alla salute.
1. Riorganizzare la macchina amministrativa non vuole necessariamente dire licenziare tutti. Anche se si potrebbe fare un'eccezione per la vigilessa che dava multe ai fornitori del Panificio Fiori.
2. Prima di accettare i mondiali di sci d'acqua su lago alpino, previsti al lago di Mosigo per il 2015 o, in alternativa, per il 2017, assicurarsi di avere tutte le carte a posto per ottenere un finanziamento dall'Unione Europea.
3. Attenzione alle denunce che potrebbero piovere sulla giunta dagli ex amministratori: gli avvocati costano.
4. Organizzare una gara di fondo con partenza a Cortina e arrivo a San Vito, rigorosamente in centro, potrebbe essere un buon modo per rilanciare il turismo; si risolverebbe anche il problema dello smaltimento invernale della neve: tutta sulla Statale.
5. Attenzione a non (s)vendere la cultura sanvitese al «primo» Cisnetto che passa, soprattutto se il Parroco ha in programma di restaurare la chiesa parrocchiale.
6. Il nostro futuro è nelle energie rinnovabili. In caso di problemi in bilancio, però, questa non è una ragione sufficiente per
disfarsi, con un'asta natalizia, di Emanuele Caruzzo e del suo distributore.
7. Quando l'ANAS verrà a proporre il progetto «San Vito 2010», un lungo tunnel che da Chiappuzza sbucherà a Serdes eliminando il traffico dal centro, e dopo che l'amministrazione
avrà indetto una consultazione popolare, assicurarsi prima di diffondere i risultati che non ci siano più voti che votanti.
Anche se, è vero, il voto del Sindaco vale doppio.
8. Se i figli degli amministratori non si addormentano la sera e se fanno i capricci, non è lecito calmarli e addormentarli con la lettura del Triennale Opere Pubbliche.
9. Alla guida delle società comunali devono andarci i fiduciari del Sindaco: prima della nomina, vanno controllati i curricola.
10. Munire il Comune di un ufficio stampa o di un portavoce che mantenga i contatti con gli organi di informazione è indispensabile: l'importante è che il prescelto non abbia un debole per gufi, civette o avvoltoi.