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La rivista Cortina compie 80 anni

01/03/2014
Era il 30 dicembre del 1933 quando uscì il primo numero della rivista "Cortina", nata come organo ufficiale dell'Azienda di Cura del Gruppo Alberghi e Turismo di Cortina, sotto la direzione, fino al 1935, di Renato Fattori. Pagine sui "Littoriali delle neve", pezzi su mondanità e sport per una rivista ad uscita settimanale a pagamento (costo 1 lira, più tardi 3,50, per arrivare fino a 5 lire).

Negli anni 1936-37, sotto la direzione di Gaetano De Luca, la rivista si arricchisce avvalendosi delle firme di Federico Terschak e Bepi De Gregorio. Accanto ai testi, le immagini degli autorevoli fotografi dell'epoca: Zardini, Ghedina, Foto Roma, Giacomelli, Colli-Constantini, Majoni, Agenzia Fotografica Dolomiti.

A dirigere la testata dal 1937 al 1941 c'è Andrea Pais, il quale evidenzia nei suoi pezzi le due tipologie di persone che animavano Cortina all'epoca: una più borghese e festaiola, l'altra più autentica e che lavora sodo.

Il periodico è caratterizzato dalle copertine, vere opere d'arte, firmate e realizzate da artisti che davano un'interpretazione della realtà locale. La rivista si arricchisce, gli articoli si moltiplicano e si riportano gli eventi storici di quegli anni, come l'inaugurazione della funivia Faloria e l'apertura del nuovo istituto Codivilla Putti nel 1939, solo per fare due esempi.

Negli anni della Seconda Guerra Mondiale il periodico viene sospeso, e riprende nel 1948 con un nuovo direttore: Felice Mariotti.

L'uscita diviene semestrale e a distribuzione gratuita. In apertura, il saluto e l'augurio di Giulio Andreotti, sottosegretario al Consiglio dei Ministri, per la ripresa della pubblicazione. Sono gli anni di grande sviluppo per Cortina, che nel 1949 portarono all'assegnazione dei VII Giochi Olimpici Invernali per il 1956, notizia apparsa nel 1949 proprio sulla rivista Cortina.

Negli anni Sessanta il periodico tiene gli occhi puntati, oltre che sugli avvenimenti della conca ampezzana, anche sul flusso turistico, sullo sport, l'arte, le feste che hanno luogo nella valle.
Il 31 gennaio del 1965 scompare Felice Mariotti, e la direzione viene assunta dalla figlia Giovanna, coadiuvata dal fratello Italico. Giovanna Mariotti porterà avanti la pubblicazione e la farà crescere fino al dicembre del 1995. Sono, questi, anni che hanno visto importanti cambiamenti, anche dal punto di vista grafico. Nel 1978 il formato originale viene modificato portandolo a quello attuale. Nel 1986, con il passaggio delle immagini dagli zinchi al fotolito, si allarga l'uso delle foto a colori.

Dall'estate 1987 le copertine celebrano importanti avvenimenti, dando spazio a immagini di appassionati fotografi su carta lucida. Gli argomenti riguardano sempre Cortina, il suo paesaggio, le attività, gli eventi.

Dal 1995 la direzione della rivista passa a Feliciana Mariotti, che la dirige tutt'ora, dopo 18 anni, mantenendo lo stile e lo spirito del periodico, sempre attento alla vita e al divenire di Cortina d'Ampezzo.
Sono cambiati recentemente l'impaginazione grafica, ora affidata a Nicola Sauro, e la stampa effettuata dalla tipografia Crivellari 1918 di Silea, in provincia di Treviso.

Da due stagioni la rivista ha anche una sintesi in inglese.

Nel numero in distribuzione la rivista celebra gli 80 anni con una copertina d'autore, come avveniva agli esordi; si tratta di un acquarello di Giulio Siorpaes, "Ponticello - 2010": un ritorno all'origine, quando le copertine erano affidate agli artisti.

Feliciana Mariotti ha preso in mano la rivista Cortina nel 1995, dopo la scomparsa della zia Giovanna Mariotti, che la diresse per oltre trent'anni. «Lavoravo con la zia da due anni. Sono nata a Cortina, non vivevo qui, ma poi sono tornata, perché legata alle tradizioni e alla storia della mia famiglia.
Questo attaccamento ha prevalso su altri progetti».

Fino a 20 anni fa circa la rivista Cortina era l'unica, ma oggi la concorrenza è forte: come sono cambiate le cose in questi ultimi anni?
Oggi la concorrenza è forte, ma questa, che potrebbe sembrare una rivista tra le tante, è comunque la prima, e la più longeva. Quelle venute dopo, in parte hanno copiato da "Cortina": le copertine, le scritte, i titoli. Più o meno si assomigliano tutte.

In cosa si differenzia la rivista "Cortina" dalle altre?

"Cortina" parla della storia del paese da 80 anni e cerca di trasmettere testimonianze di
persone che hanno vissuto e vivono in questa valle e che hanno dato lustro alla nostra località. Cerca di esser viva, di raccontare gli eventi del paese, non è solo una rivista di promozione.

Quali sono i temi che stai affrontando adesso nella rivista?
Sto lavorando per mettere in luce il periodo degli anni '40, un periodo che conosco a fondo, perché la mia tesi di laurea è stata sul periodo fascista a Cortina. All'epoca faticai molto a trovare testimonianze, perché la gente ancora non voleva parlare di quel periodo. Ora sto cercando testimonianze dell'epoca, da integrare con parecchia documentazione che ho a disposizione, grazie anche all'archivio della rivista. Mi piace l'idea di mettere in luce argomenti che non si trovano in giro, perché aiutano a capire il passato. Questo è il filone che verrà seguito nei prossimi numeri.

Come si finanzia la rivista "Cortina"?
Il periodico si finanzia con le pubblicità di clienti fedeli con cui ho instaurato un buon rapporto negli anni. Coloro che sostengono la pubblicazione con le inserzioni pubblicitarie lo fanno perché ci credono, e rendono così possibile la continuazione della pubblicazione, in un momento in cui le pubblicità non sono più così consistenti.

Programmi per il futuro?
Ciò che mi interessa di più è continuare a portarla avanti, così come hanno fatto mio nonno, mio padre e mia zia, seguendo la tradizione della famiglia.

LA TESTIMONIANZA DI UN AFFEZIONATO LETTORE DELLA RIVISTA
Leggendo Voci di Cortina del mese di febbraio ho notato un trafiletto riguardante la rivista "Cortina" che compie 80 anni (uno meno dei miei). Essa e stata e lo e tutt'ora una perla e fonte di informazioni turistiche e non per Cortina.
Nata come rivista dell'Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo, aveva come direttore Andrea Pais, fino al 1943. Dopo il conflitto mondiale e risorta per volonta del ragioniere Felice Mariotti, con una nuova veste tipografica, sviluppandola con nuovi accorgimenti per renderla piu interessante e moderna al passo col tempo, e dirigendola con passione e amore.
Mio padre a quei tempi ne aveva rilegate alcune annate, ma a causa dei vari traslochi di casa, molte annate sono andate perse. Solamente ora apprezzo che grande regalo mi ha lasciato. Riguardandole ora, mi immergo nella Cortina di 72 e 74 anni fa, quando era l'autentica Regina delle Dolomiti, ritrovo di tutta l'alta societa e nobilta italiana ed europea.
Nel 1940, Cortina contava 50 fra alberghi e pensioni, e 127 negozi di vario genere e quasi tutti a conduzione familiare. L'albergo Miramonti aveva 120 stanze per gli ospiti, l'hotel Cristallo 100, il Savoia 75. Cortina ospitava una clientela eterogenea: duchi, principi, ministri e diplomatici con famiglia, industriali ed altra nobilta italiana e ospiti stranieri provenienti da vari stati europei, dall'Egitto e dai paesi arabi, attori ad attrici in auge a quei tempi.
Gia allora si puo notare come Cortina fosse molto considerata e ricercata in Europa e fuori.
A Natale e Capodanno gli alberghi Miramonti e Cristallo per i loro ospiti organizzavano delle riviste sul ghiaccio con i migliori pattinatori esteri del momento, e tutto terminava con uno spettacolo pirotecnico. E dopo una giornata trascorsa sui campi da neve, potevi rientrare con gli sci fino davanti alla porta di casa e all'entrata dell'albergo.
La vita non era cara e difficile come ora, ci si accontentava di cio che poteva servire, e si evitava il superfluo. Il residente non si era lasciato intaccare dal tarlo della modernita e del lusso e conduceva una vita normale.
Il Carnevale, poi, era il piu bello e riuscito di tutto il bellunese: oltre ai carri fatti dagli abitanti con spaccati della vita contadina e del lavoro artigianale, alcuni alberghi proponevano i loro carri, alcuni con ragazze e ragazzi nel costume ampezzano (in magnes o in varnaza per le donne) e tutti molto belli e fioriti.
La religione era la forza del paese, e il soggiorno degli ospiti non l'intaccava; alle cerimonie religiose partecipava tutto il paese, le donne sfoggiavano il loro costume ampezzano ed erano molto ammirate dai turisti. Per la verita, ancora ai nostri giorni la gente di Cortina e ancora molto religiosa, e lo dobbiamo al nostro reverendo Parroco, che sa tenere uniti i nostri giovani insegnando loro i valori della vita e le difficolta che essa comporta, ed e molto vicino alle famiglie ed agli anziani.
Riemergendo dalla lettura delle riviste "Cortina" mi rendo conto che e stato un bel sogno e non tornera piu. La ruota della vita continua a girare e non permette a nessuno di fermarsi almeno per un attimo per assaporare i momenti piu belli.

Giorgio Murari