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CONSIGLIO COMUNALE IN TEMPO DI VACANZE AL MARE

Edoardo Pompanin

01/07/2009

Consiglio comunale anomalo quello del 12 giugno 2009.

Il Sindaco ha messo all'ordine del giorno un menu succulento, senza però accordo con i capi gruppo delle minoranze per presentarlo in un giorno e in un orario condiviso.

Non erano così in aula sia il capogruppo di «Cortina Dolomiti» Enrico Valle, sia quello di «Cortina Oltre il 2000» Gianfrancesco Demenego.

Sommiamo a questa seccatura il fatto che un buon numero di rappresentanti di maggioranza erano assenti (Etienne Majoni, Giovanna Martinolli, Pietro Ghedina), e non stupisce se alla fine i lavori d'aula sono risultati assai impoveriti.

La maggioranza si è fidata dei suoi numeri per passare tutti i punti in esame, risultando però scoperta al momento di trattare il punto relativo alla ristrutturazione e all'ampliamento degli alberghi, sul quale il Sindaco non ha partecipato alla discussione per un possibile «conflitto di interessi» essendo di famiglia di albergatori.

La messa in scacco da parte dei consiglieri di minoranza avviene con l'uscita dall'aula per fare mancare il numero legale e stigmatizzare la forzatura della convocazione. Mossa prevedibile, sgarbi reciproci.

Salta per il momento una deliberazione per incentivare gli investimenti nel settore alberghiero ampezzano.

Richiesta di rinvio

All'inizio del Consiglio comunale i gruppi di minoranza hanno chiesto il rinvio dei punti più importanti e delicati in discussione.

Per precedenti impegni dei capigruppo, era stata richiesta la convocazione in un giorno diverso - prima o dopo - o perlomeno in un'ora diversa (invece delle inusuali 8,30 del mattino).

«L'attività non può fermarsi per l'indisponibilità … con argomenti importanti … e urgenti», è la secca risposta del Sindaco Franceschi. Si va alla conta, con 9 voti contrari al rinvio.

Tutti gli argomenti ripasseranno comunque in Consiglio comunale per completare il loro iter.

Vincolo su toulà e valutazione osservazioni a Variante

Tutti favorevoli a spostare il vincolo ventennale da una parte ad un'altra dello stesso edificio per una ristrutturazione di un toulà a Meleres.

Ok unanime ad accogliere in parte due osservazioni di proprietari di terreni per togliere alcuni vincoli di destinazione a superfici pertinenziali alle case.

Edificazione su zone agricole

Per evitare speculazioni, l'Amministrazione ha approvato in via definitiva la norma che prevede che fra i requisiti per eventuali costruzioni su terreni agricoli vi sia la qualifica di «operatore agricolo» del proponente.

 

Criteri per il calcolo delle superifici degli edifici

PIRUEA

E' stata acquisita una relazione tecnica commissionata dal Comune e predisposta dal geometra Andrea Bernardi per definire la procedura di calcolo delle superfici per le pratiche Piruea che vale come indirizzo all'Ufficio Tecnico.

Acquisizione terr eni per nuove case «residenti» in diritto di superficie

Apprezzabile nuova iniziativa dell'Amministrazione comunale per acquisire i terreni sui quali poi progettare e costruire con la formula del diritto di superficie le abitazioni per le famiglie cortinesi.

E' ormai dato per scontato che la strada più percorribile per garantire che nuove costruzioni residenziali non vadano a finire sul mercato delle seconde case, sia quella di edificarle su terreni di proprietà comunale da parte di soggetti privati - loro soldi e loro progetti - ai quali il soggetto pubblico concede in convenzione un diritto di superficie di lunga durata (ad oggi 99 anni) e subordinato a strette condizioni (in primo luogo «la necessità» di prima casa e la volontà di risiedere nel Comune).

I terreni però costano - spiega l'Assessore Verocai - e l'Amministrazione ne ha pochi. Una soluzione è quella di accettare in conferimento dai privati le zone adatte, dando in contraccambio una quota parte di edificio in diritto di superficie (sempre però rispettando le condizioni di accesso alla 'convenzione', cioè avendo titolo di «necessità»).

I criteri per individuare e acquisire le aree - perché è un atto di indirizzo quello che al momento è stato deliberato - prendono spunto e forma da uno studio legale dell'avvocato Calegari, il quale sviluppa con meticolosità e in maniera approfondita l'individuazione dello strumento giuridico più idoneo a raggiungere l'obiettivo. Dello studio diamo conto nel box allegato, anche perché ci sembra che le argomentazioni assumano un interesse che va oltre il caso specifico ed esprimano in maniera lampante l'estrema complessità e la delicatezza delle questioni trattate.

Luigi Alverà - dell'opposizione - fa presente le proprie perplessità dapprima rimarcando il fatto di aver ricevuto la bozza di delibera solo due giorni prima, poi puntualizzando che un atto di questa specie va valutato in modo attento per non dare a nessuno la possibilità di attaccare gli strumenti urbanistici.

Concorda con l'intenzione di operare a favore della casa ai residenti, anche se fa notare come l'indagine conoscitiva sulla quale si basa il Comune per stabilire il «bisogno» non sia aggiornata.

Offre infine il proprio contributo a lavorare sul tema, ribadendo però l'esigenza di «maturare bene le cose».

Anche il consigliere Gianpietro Ghedina è dello stesso avviso: «L'intento è buono ed era necessario trovare una formula su cui tutti potevamo essere d'accordo per arrivare ad una delibera collegiale».

Roberto Gaspari fa presente che in due giorni la minoranza non poteva dare un proprio giudizio e aggiunge l'idea (che nasce dalla sua esperienza di amministratore pubblico e che oggi magari suona un po' berlusconiana) di permettere piccoli ampliamenti a chi la casa ce l'ha e magari con poco sistema il proprio figlio.

Il Sindaco replica di non essere d'accordo sul fatto che non ci sia fretta: «Noi ci stiamo lavorando da tanto e forse siamo già in ritardo». Sostiene poi che la fretta è più che giustificata e che comunque l'Amministrazione sta lavorando sul tema già da due anni. Infatti fa presente che qualche proprietario ha già manifestato il proprio interesse e che è importante diffondere l'avviso a tutti i proprietari di terreni.

L'assessore Verocai risponde alla proposta di Gaspari sugli ampliamenti facendo presente che, se da un lato la filosofia è corretta, dal punto di vista concreto in questo momento non si può fare, perché il vantaggio andrebbe a ricadere pure sulle seconde case (che sono l'80% delle abitazioni a Cortina) e in pratica nella maggior parte dei casi in «speculazione». Se si trovasse il sistema di lasciare fuori le seconde case, l'Amministrazione proporrebbe ben volentieri tali soluzioni.

Dal voto si è astenuto anche il consigliere di maggioranza Sergio Majoni, non convinto dell'approccio seguito per la procedura.

IL LIMITE PER LE PROPOSTE DEI PROPRIETARI E' FISSATO AL 30 SETTEMBRE 2009.

Per informazioni è opportuno prendere contatto con l'Assessorato e gli uffici comunali.

Linee guida per la sistemazione dell' ex stazione di partenza funivia Pocol ed ex stazione Esso (in centro)

Passano in Consiglio comunale le linee guida per l'attuazione del Piano Urbanistico Attuativo per

il recupero dell'area «ex partenza funivia Pocol - ex Esso» da parte della famiglia Farsetti (società Fait srl) su progetto dell'architetto Silvio Bernardi.

L'assessore Verocai spiega che di solito è la Giunta comunale responsabile dei Pua, ma che in questo caso si è scelto un più ampio confronto in Consiglio comunale.

Sui termini degli accordi e sugli approfondimenti dedichiamo uno spazio a parte.

Poca discussione in aula; il progetto ripasserà comunque in Consiglio comunale.

Anche in questo caso si è astenuto il consigliere di maggioranza Sergio Majoni.

Nuovo revisore contabile

Scadono i tre revisori contabili e la legge impone il rinnovo con una sola figura.

Sono arrivati in Comune due curriculum - nessuno di professionisti di Cortina - a riprova della scarsa appetibilità dell'incarico (come rimarcato in Consiglio comunale) a causa delle gravi responsabilità e dei limiti all'onorario.

Con voto segreto viene eletto il revisore contabile Pais Becher di Auronzo, il quale entra in carica il 16 giugno con un compenso di 7.788 euro annui (che poi è il massimo consentito).

Approvazione Convenzione per costituzione «Agenzia di area»

Il Consiglio ha approvato la partecipazione del Comune di Cortina ad un'iniziativa della quale fanno parte diversi Enti e Comuni della Provincia di Belluno (capoluogo in testa) che gestiscono strutture residenziali per anziani.

In sostanza si tratta di un progetto che prevede l'istituzione di una forma di collaborazione 'codificata' fra i diversi partecipanti.

L'idea alla base dell'Agenzia è quella di ottimizzare le risorse (risparmiare) di ogni centro servizi, creando delle specializzazioni a disposizione reciproca.

Si punta a creare un livello di assistenza omogeneo e qualificato nelle varie strutture per anziani, a ridurre i costi generali attraverso procedimenti condivisi di acquisto, a connotare ogni centro come erogatore di eccellenza, a mettere in comune le professionalità.

L'Agenzia non è un ulteriore Ente sovracomunale - vedi rischio 'carrozzone' - che poi costa sia in termini di costituzione sia in quelli di gestione; è invece una struttura agile e priva di costi intrinseci che permette di condividere fra Comuni le professionalità dei tecnici per il raggiungimento di scopi di interesse comune, che, se perseguiti singolarmente, comporterebbero degli impegni economici molto più onerosi della quota partecipativa all'Agenzia.

Un esempio fatto nella presentazione del progetto spiega che in una gara per l'aggiudicazione di una fornitura, il coordinamento di 6 strutture contemporaneamente ha ridotto i costi per il solo Centro Servizi di Forno di Zoldo del 20%.

Cortina paga una quota annua di circa 3.000 euro.

Comunicazioni del Sindaco

Il Sindaco ha reso noto lo stato di alcune importanti cause che interessano l'Amministrazione.

Sono le arcinote cause contro il Piano Regolatore.

C'è la causa rinviata dal Consiglio di Stato al Tar del Veneto, di cui abbiamo ampiamente parlato lo scorso numero di Voci di Cortina.

C'è la causa persa al Consiglio di Stato per il ritardo nei termini di presentazione del ricorso e che concede la teorica possibilità di edificazione in località Bigontina.

Non si sa ancora come andrà a finire: esiste l'ipotesi di rendere edificabile il terreno (anche se

- a detta del consigliere Alverà - mancano gli indici e non c'è niente di automatico sull'edificazione), come esiste l'ipotesi di indennizzo per cambio di destinazione da parte del Comune.

L'argomento lo sviluppiamo nelle altre pagine di questo numero.

 

(BOX)

 

PROPRIETARI DI TERRENI: FATEVI AVANTI!

Entro il 30 settembre 2009 i soggetti interessati, proprietari di aree aventi i requisiti, potranno formulare le proposte di accordo.

Il Comune valuterà le proposte di accordo che dovessero essere formulate secondo i seguenti criteri:

sulle aree oggetto di cessione gratuita potrà a) essere costituito un diritto di superficie a favore del soggetto cedente in misura (congrua e adeguata al valore dell'area, da definire cioè in funzione delle situazioni prospettate), con vincolo di destinazione dell'area preventivamente assegnata alla costruzione di case di abitazione per sé o per il nucleo familiare, così come definito con delibera di Consiglio Comunale n. 117 del 2005, ovvero a beneficio di soggetti aventi i requisiti per concorrere all'assegnazione ai sensi della citata delibera;

b) potranno essere, prioritariamente, oggetto di accordo aree già urbanizzate ovvero prossime a contesti già urbanizzati;

c) le aree proposte non dovranno comunque presentare problematiche di tipo ambientale ed idrogeologico;

d) tra le proposte formulate saranno preferite quelle presentate da soggetti che abbiano essi stessi i requisiti per l'assegnazione in diritto di superficie delle unità destinate a soddisfare

le esigenze abitative dei residenti

(nota: quanto riportato è un estratto della bozza di delibera presentata in Consiglio comunale per il voto: per assumere decisioni rispetto alla questione, è consigliabile attendere la pubblicazione della delibera nella sua forma definitiva).

 

(BOX)

 

 

I PROBLEMI CHE SI PONGONO CON LA SOLUZIONE DELLA CESSIONE DI TERRENI

Riportiamo una sintesi dei ragionamenti che l'avvocato Calegari ha espresso al Comune in risposta alla richiesta di un parere sulla questione.

Una lettura interessante, che dà conto di quali siano le difficoltà giuridiche nelle quali ci si muove affrontando questi argomenti.

Quesito: il Comune può accordarsi con i proprietari di aree potenzialmente vocate alla costruzione di nuove case affinché gli stessi abbiano a

cedergli la proprietà delle aree stesse, ricevendo in cambio la possibilità, ove possiedano i requisiti soggettivi per l'assegnazione di un alloggio,

di costruire sull'area stessa la propria abitazione in diritto di superficie ovvero concorrere a condizioni di favore all'assegnazione degli alloggi ivi realizzati in diritto di superficie dalle cooperative?

Considerazioni: occorre valutare con prudenza ogni operazione che preveda accordi con il privato vòlto ad eludere l'obbligo dell'espropriazione

delle aree destinate all'edilizia residenziale pubblica (sentenza di Corte Costituzionale del 1998, che forse però è già superata).

In primo luogo è necessario evitare la classificazione formale delle aree in parola come «aree destinate ad edilizia residenziale pubblica».

Inoltre, è da evitare che la scelta delle aree da rendere edificabili dipenda esclusivamente da fattori soggettivi o da condizionamenti economici.

Prima di tutto andrebbe valutata l'idoneità delle aree sotto il profilo urbanistico, oltre che geologico ed ambientale.

Terza considerazione riguarda la difficoltà di gestire il meccanismo che prevede l'attribuzione a chi ceda gratuitamente l'area di un titolo preferenziale nell'assegnazione degli alloggi. Piuttosto sembra più praticabile la formula del mantenimento in capo al cedente di una parte della

proprietà superficiaria di una porzione della stessa.

Infine lo strumento giuridico per raggiungere le finalità è «l'accordo», attraverso il quale il privato potrebbe assumere volontariamente obblighi e vincoli ulteriori rispetto a quelli che per legge potrebbero essere imposti (accordo di pianificazione).

E' fondamentale il rispetto dei principi di imparzialità, trasparenza e pubblicità nella fissazione dei termini per la presentazione di eventuali proposte e stabilire preventivamente i criteri per la selezione delle stesse, garantendo preferibilmente la priorità a criteri di natura oggettiva (idoneità delle aree sotto il profilo urbanistico, geologico, ambientale) e stabilendo in subordine che possano essere privilegiate le offerte di chi possieda anche i requisiti soggettivi per concorrere all'assegnazione degli alloggi.

La variante dovrà essere adottata entro il 31 dicembre 2009 e gli accordi dovranno precedere l'adozione, perché la proprietà delle aree dovrà essere pubblica fin dall'inizio della procedura.