SARÀ PIÙ DIFFICILE CAMBIARE LA DESTINAZIONE AGLI EDIFICI DI INTERESSE PUBBLICO
    

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SARÀ PIÙ DIFFICILE CAMBIARE LA DESTINAZIONE AGLI EDIFICI DI INTERESSE PUBBLICO

Marina Menardi

01/01/2011
Consiglio comunale di prima mattina (è iniziato alle 7.30 e finito poco dopo le nove) per concludere il 2010, quasi interamente dedicato all’urbanistica.

L’assessore Verocai ha chiesto l’adozione di una variante per la creazione di un nuovo articolo 9 della scheda normativa A/1 del Centro civico sugli edifici di interesse pubblico e/o servizio pubblico, esclusi gli alberghi. «Attualmente gli edifici di interesse pubblico sono suscettibili di cambio di destinazione d’uso a
residenziale in qualsiasi momento - ha spiegato Verocai - . Con questo nuovo articolo ci vorrà l’assenso del Consiglio comunale». In caso di espressione favorevole del Consiglio, dovrà essere sottoscritta un convenzione tra l’Ente e il Comune, dove saranno indicati gli eventuali indirizzi e le eventuali modalità di carattere edilizio-urbanistico. «Una norma che cerca di garantire il mantenimento di certi servizi al paese»
ha detto ancora Verocai. Per il sindaco Franceschi si tratta di una delibera di grosso significato in particolare per l’imminente vendita dell’immobile della Ulss in via Cesare Battisti. «Noi non possiamo proibire all’Ente sanitario di vendere il distretto - ha dichiarato Franceschi -, né di farci appartamenti; ma vogliamo mettere i puntini sulle “i”. Vogliamo cioè che la Usl dia garanzie che i servizi siano mantenuti sul territorio. I soldi ricavati dalla vendita dovranno essere reinvestiti per la sanità, di Cortina o del Cadore». Perplessi i consiglieri di “Cortina Dolomiti. «La norma è troppo generica, dovrebbe essere più dettagliata e
dovrebbe avere a monte un censimento degli edifici in questione », ha sottolineato Luigi Alverà. Gianpietro Ghedina chiede se c’è un parere legale di tenuta di questo articolo. «La destinazione di servizio pubblico potrebbe essere qualsiasi cosa: Ulss, bar, parrocchia... Ci si chiede se questo vincolo non possa creare problemi su altre eventuali cessioni. Forse conveniva fare un censimento delle attività».
Verocai spiega che il censimento ritarderebbe la delibera e non si potrebbero tamponare le operazioni
ora in corso. È intervenuto nel Consiglio anche Stefano Zardini Lacedelli, il tecnico che ha preparato la variante, il quale ha ammesso che  «la proposta è stata fatta in fretta perché non c’era tempo. Non c’è
una relazione e non è stato fatto un censimento, nemmeno nel Prg del 2003. Anche sulla definizione di “ente pubblico” sarebbe opportuno approfondire cosa si intende, in quanto in alcuni casi sono diventati S.p.a. soggette al diritto privato».
Il segretario comunale Battaglia ha spiegato che la variante ha un tema generale, mentre l’occasione (la vendita dell’immobile della Uls, n.d.r.) è un tema specifico. Ha anche puntualizzato che i beni della parrocchia sono esclusi.
I consiglieri di “Cortina Dolomiti” si sono astenuti, mentre prima della discussione del punto il consigliere
di “Cortina Oltre il 2000” Michele Dimai ha abbandonato l’aula, dopo aver consegnato una lettera al Segretario in cui lamentava che «i punti 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10 del Consiglio comunale inerenti l’Urbanistica erano stati inseriti senza nessuna riunione nè comunicazione tra i capigruppo». «La documentazione relativa ai punti sopra indicati, alle ore 9.00 del 19.12.2010 non era ancora stata consegnata al sottoscritto né resa disponibile presso gli uffici comunali. Pertanto - conclude Dimai nella lettera - vista l’impossibilità
di affrontare gli argomenti trattati e quindi di votare con coscienza, mi assento ed esco dall’aula».
Tutti favorevoli invece a una richiesta dei proprietari dell’ex pensione Flora, oggetto di un Piruea, sulla possibilità di progettare diversamente il recupero di una baracca attaccata alla casa.
Un’altra variante interessa un’abitazione in via Cesare Battisti, che potrà essere demolita soltanto
parzialmente, perché una parte è tutelata dalla Sovrintendenza.
Approvata all’unanimità anche la richiesta di Diego Frizzarin di poter realizzare un distributore di
carburante con vendita al dettaglio in località Fiames.
Si è discusso a lungo sull’individuazione di una nuova zona F/2 in via del Parco, in attuazione dell’accordo con Farsetti per la zona dell’ex partenza della Funivia Pocol. Pietro Ghedina dai banchi della maggioranza ha sottolineato come «Farsetti continui ad arrivare in Consiglio comunale con varianti e come noi continuiamo a cedere. Abbiamo ceduto il piazzale dei taxi, perdendo un servizio in centro, dove potrà fare
parcheggi e venderli a caro prezzo, in cambio di un sottoscala sotto la stazione che potremo usare solo come magazzino. Credo che stiamo esagerando - ha continuato l’ex membro della maggioranza -. Quando eravamo tutti uniti e ancora vergini volevamo riprovare a ripristinare la funivia che partiva dal centro e l’abbiamo fatto apportando una variante al Piano Neve. Ho chiesto tante volte di fare un piano  particolareggiato di tutta la zona, compreso l’ex mercato e il panificio comunale, ma ancora non ho visto niente. Perdiamo i taxi in centro per dare la possibilità ad un privato di fare una speculazione».
Al consigliere Ghedina ha replicato il Sindaco, ribadendo che questa operazione è già stata approvata
dal Consiglio comunale che è sovrano. «Stiamo approvando le varianti per concretizzare - ha spiegato Franceschi -. Sul ripristino della funivia, Le dico che sono stufo di vederla girare con Alberico Zardini e venire in Consiglio comunale a perorare la causa degli impianti. La funivia è chiusa da anni - ha concluso
Franceschi - ; la zona è degradata e ha bisogno di essere qualificata. Con questa operazione ridiamo
dignità al centro». La variante passa con il voto contrario di Pietro Ghedina e di Roberto Gaspari, unico rimasto sui banchi della minoranza.
In apertura del Consiglio si era discusso anche del mantenimento delle società partecipate al 100%
dal Comune, vale a dire Gis e Se.Am. fino alla fine del 2011, termine oltre al quale bisognerà poi decidere tra far tornare al Comune gli attuali compiti delle due partecipate, oppure affidarli a ditte esterne. Il punto viene approvato all’unanimità, ma i consiglieri di minoranza lamentano di non aver fatto un’analisi dettagliata
tra i costi e i benefici che derivano dalle società partecipate. «Questa delibera non dà futuro alle società se non per un anno - hanno dichiarato i consiglieri Gianpietro Ghedina e Luigi Alverà di “Cortina Dolomiti” -.
Voterò favorevole, ma auspico che si tenga un tavolo di lavoro per capire quale strada intraprendere per la fine del 2011». Il Sindaco ha accolto la proposta, augurandosi comunque che cambi qualcosa a livello legislativo.