Qualcosa va rivisto nell'organizzazione del Tour de Ski, la prova di Coppa del Mondo di sci nordico che si è svolta a Cortina lo scorso 3 gennaio.
La partenza degli atleti da Corso Italia, all'ombra del campanile, tra il calore dei tifosi, è senza dubbio un momento molto suggestivo, esalta lo sport ed esalta il paese, ma il prezzo pagato dagli abitanti e dagli ospiti in termini di disagio è stato altissimo.
Dice il vicesindaco Enrico Pompanin che è stata una «dimostrazione che Cortina sa organizzare grandi eventi sportivi internazionali anche in condizioni avverse» e, se questo è vero dal punto di vista della gara, che si è svolta in maniera impeccabile, purtroppo non lo è più quando si va a vedere quello che è successo tutto attorno a Corso Italia.
La causa è sempre la stessa: la paralisi del traffico. Quaranta minuti in macchina dal centro a Pian da Lago, per non parlare dei tempi di percorrenza affrontati da chi arrivava dal Cadore. Il nostro sistema viario è troppo fragile durante il periodo natalizio per poter sostenere una situazione del genere.
Siamo invece già dotati di quella che potrebbe diventare una perfetta arena per lo sci nordico;
è a Fiames ed aspetta soltanto di essere valorizzata grazie a questo genere di eventi.