Il blackout dello scorso 26 e 27 dicembre ha causato anche il blackout dell'Amministrazione comunale. L'interruzione di energia elettrica e, soprattutto, l'assenza di una connessione internet, ha reso muta un'amministrazione abituata a comunicare a suon di note stampa, ma da sempre povera di risposte concrete.
L'impossibilità di comunicare tramite la posta elettronica, o tramite il sito del comune, ha privato i nostri amministratori di qualsiasi strumento per informare i cittadini, dimenticando la forma primaria e più semplice di comunicazione: la voce.
Ci chiediamo, possibile che nessuno in Comune avesse un telefonino Tim per contattare la Prefettura, l'Enel, la Terna, per poi dire ai cittadini quel poco che si sapeva? Possibile che nessuno in Comune abbia pensato di utilizzare Radio Cortina, di nuovo on air dal 27 dicembre, come radio di servizio? L'unica cosa che si è vista sono stati due fogli scritti a mano (almeno un timbro si poteva mettere per dare una parvenza di ufficialità) sulle porte sbarrate del Municipio. Possibile che nessuno in Comune abbia pensato di tenere le porte aperte per fornire informazioni e soprattutto per accogliere i cittadini intirizziti dal freddo come hanno fatto altri Municipi dei paesi colpiti dal blackout? La Protezione Civile Italiana ci informa che Cortina è tra i Comuni italiani che si sono dotati del "Piano di Protezione Civile"; allora ci chiediamo se questo piano sia stato attuato nel caso del blackout, o se non se ne sia ravvisata la necessità. E se c'è questo piano vorremmo sapere chi sono le persone deputate ad attuarlo.
Secondo le disposizioni della Protezione Civile, "al Sindaco viene imputata la responsabilità di gestione dell'emergenza dal momento in cui la medesima è stata prevista o si è manifestata.
(…) Il Sindaco, Autorità comunale di protezione civile e responsabile primo delle attività volte alla salvaguardia dell' incolumità pubblica e privata, al verificarsi di una situazione d'emergenza ed acquisite le opportune e dettagliate informazioni sull'evento assume la direzione dei servizi di soccorso e assistenza alla popolazione colpita ed adotta i necessari provvedimenti".
La sensazione è che nei due giorni di blackout qualcosa non abbia funzionato.
Gli spalatori di neve hanno fatto orari massacranti, ma apparentemente senza un vero coordinamento e tutto era lasciato all'iniziativa dei singoli.
In un paese che ospita Capitaneria dei Carabinieri e della Finanza, Commissariato di Pubblica Sicurezza, Guardia Forestale, Vigili del Fuoco, Protezione Civile… c'è qualcuno che può coordinare gli interventi o ognuno agisce per proprio conto? Certo ora l'emergenza è passata, il ritorno dell'elettricità ci ha visti tutti esultare per il ritorno alla "civiltà", il periodo natalizio ha registrato il pienone e tutto sembra dimenticato.
È uno scaricabarile tra enti e istituzioni per la responsabilità dell'accaduto.
Ci chiediamo: chi pagherà e chi rimedierà ai danni? Di sicuro per ora gli unici che hanno pagato sono stati i cittadini.
Certo non è stata una tragedia, ma i disagi sono stati tanti e ci chiediamo cosa resterà nella memoria collettiva, visto che in tanti hanno ironizzato riassumendo in un'unica frase la situazione:
«E Cortina vuole i Mondiali?»
NELL'EMERGENZA, IL SINDACO È CAPO DELLA PROTEZIONE CIVILE
Con "protezione civile" si intendono tutte le strutture e le attività messe in campo dallo Stato per tutelare l'integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l'ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da calamità naturali, da catastrofi e da altri eventi calamitosi.
Il primo responsabile della protezione civile in ogni Comune è il Sindaco, che organizza le risorse comunali secondo piani prestabiliti per fronteggiare i rischi specifici del suo territorio. Quando si verifica un evento calamitoso, il Servizio nazionale della Protezione civile è in grado, in tempi brevissimi, di definire la portata dell'evento e valutare se le risorse locali siano sufficienti a farvi fronte.
In caso contrario si mobilitano immediatamente i livelli provinciali, regionali e, nelle situazioni più gravi, anche il livello nazionale, integrando le forze disponibili in loco con gli uomini e i mezzi necessari. Ma soprattutto si identificano da subito le autorità che devono assumere la direzione delle operazioni: è infatti evidente che una situazione di emergenza richiede in primo luogo che sia chiaro chi decide, chi sceglie, chi si assume la responsabilità degli interventi da mettere in atto.
In caso di emergenza il Sindaco:
a) ASSUME la direzione e il coordinamento dei mezzi di soccorso e di assistenza delle popolazioni colpite;
b) PROVVEDE a tutti gli interventi necessari;
c) INFORMA la Regione, la Provincia e la Prefettura;
d) CHIEDE l'intervento di altre Forze e Strutture quando l'evento non può essere fronteggiato con i mezzi a disposizione del Comune.
Occorre inoltre che venga approntato un Centro Operativo con:
• una sala decisioni;
• Sale/ambienti per le funzioni di supporto;
• una sala per le relazioni con la stampa;
• una sala per le Telecomunicazioni;
• servizi igienici
Sono diverse le tipologie di Ordinanze a disposizione del Sindaco. A titolo di esempio, deve saper attivare: lo sgombero degli edifici, le requisizioni degli immobili e dei mezzi, la temporanea sistemazione alloggiativa, la chiusura precauzionale delle scuole, la demolizione, l'impiego delle maestranze.
LA PROPOSTA DEL PRESIDENTE DELL'ASSOCIAZIONE ALBERGATORI, GHERARDO MANAIGO
Cortina ha affrontato queste ore di blackout, mettendo in moto tutte le sue potenzialità.
Ringraziamo il personale dei nostri alberghi, che ha dato esempio di efficienza e coordinamento nella gestione dell'emergenza. Molti alberghi dotati di propri gruppi elettrogeni hanno supplito alla mancanza di energia elettrica, fornendo un riferimento anche agli Ospiti delle seconde case. Adesso, dobbiamo concentrarci a fornire un'ospitalità per questi giorni di altissima stagione. Cortina proprio in questi giorni ha il massimo delle prenotazioni.
Cogliamo l'occasione per proporre, un tavolo operativo insieme alle Autorità preposte e alle aziende private addette al trasporto energia elettrica e alla distribuzione. Dovremmo definire un Piano Operativo condiviso, dove in prima fascia di intervento vi saranno appunto le aziende elettriche, le Autorità e poi all'interno di Cortina organizzare un gruppo operativo, di privati disponibili 24 h, su cui contare.
Gli alberghi appunto per il proprio ruolo e destinazione sono di fatto i player su cui puntare.
Il caso eccezionale, deve far riflettere tutti gli operatori pubblici e privati per creare insieme una rete operativa capace ed efficiente ad affrontare in Cortina qualsiasi necessità primaria.
COMUNICATO DI "PER LA NOSTRA CORTINA" DEL 29 DICEMBRE 2013
Le prime dichiarazioni del reggente il Comune di Cortina d'Ampezzo, all'indomani dei gravi disagi che hanno colpito Cortina non lascia dubbi: è la cronica malattia di cui soffre questa sgangherata amministrazione, quella di additare (attraverso comunicati stampa di stile propagandistico) eventi a Lei lontani per nascondere le proprie gravi responsabilità. Ebbene a nessuno passa per la mente, qui a Cortina, di attribuire all'Amministrazione comunale qualche coinvolgimento nell'evento elettricità: dunque se già il Presidente del Veneto punta il dito sul voler comprendere come l'alto Veneto sia così vulnerabile, non ci serviva l'eco del Signor Pompanin che dichiara …."bisogna capire cosa è successo e perché". Il Vicesindaco, invece dovrebbe essere
concentrato sulle responsabilità che aveva ed ha in prima persona, ad
esempio quella della viabilità, della gestione di un evento che già in
passato si era verificato tante volte ma che mai come quest'anno è
risultato mal gestito, tanto da rendere ancora più problematico se non
contribuire ad aggravare, l'evento del blackout.
E fa impressione
leggere dichiarazioni che tentano di stendere un velo di buonismo, del
tipo "bravi i cittadini che si sono rimboccati le maniche", quando
invece si doveva fare i conti con la propria impreparazione nella
gestione della viabilità e dello sgombero neve. Fortuna vuole che gli
operai del Comune pur privi di guida, abbiano fatto del loro meglio ed a
loro solo va l'elogio.
All'amministrazione comunale invece, va il forte
rimprovero per non aver saputo assumere, come avvenuto nel passato, le
iniziative preventive utili alla gestione della crisi, comunicata dai
bollettini metereologici con tempismo, come quella di prevedere con un
Ordinanza ad hoc il divieto di parcheggio in determinate aree del centro
per permettere agli spazzaneve di recuperare la neve e asportarla, o
come non aver preallertato e convenzionato le numerose ditte edili del
luogo per avere a disposizione uomini e mezzi per la gestione
dell'emergenza. Risultato? A tre giorni dalla nevicata il traffico è
ancora in tilt, la neve giace sulle strade e sui marciapiedi.
Energia
elettrica o no! Se dunque si vuole guardare ancora un ultima volta con
qualche ottimismo alla candidatura dei Mondiali, anche il Suo Presidente
Enrico Valle deve faristerismi e caccia alle streghe". "Quanto avvenuto
porta un insegnamento per tutti: non deve succedere mai più.
Soprattutto pensando al 2019, dobbiamo avere e poter esibire la certezza
che si rimedi alla debolezza strutturale dimostrata dalle linee".
"So
che molti hanno ironizzato sul web, cianciando di caviale e champagne
da inviare come aiuti umanitari. Una miserabile meschinità. Facile fare
ironia dal computer mentre noi al buio spalavamo la neve.
Ma la
verità a Cortina è che tante mamme con figli sono rimaste al buio, così
come gli ospiti della casa di riposo e i nostri anziani nelle case.
Queste sono le persone alle quali gli operai, carabinieri, polizia,
vigili del fuoco e personale del Comune hanno pensato, offrendo cibi
caldi, elettricità e i generatori a disposizione. Oggi alle 14:30 è
fissato un incontro tra Forze dell'Ordine, personale di Soccorso e
Comune per fare il punto della situazione". "Ora bisogna guardare
avanti" conclude il Vicesindaco
"gli alberghi e i turisti hanno
subito danni e disagi gravissimi, ma la corrente è tornata nella quasi
totalità del nostro territorio, gli impianti funzionano, la situazione
si sta stabilizzando: la stagione va avanti e, tra tutto quello che è
successo, una cosa, se non altro, è certa: Cortina è piena di neve
quanto non mai".
COMUNICATO DELL' AMMINISTRAZIONE COMUNALE DEL 28 DICEMBRE 2013
"Senza luce per un giorno e mezzo, senza telefoni e senza notizie certe". Così si è trovata Cortina dalla mattina del 26 fino a sera del 27. "Eravamo riusciti a contattare le società elettriche" dice il Vicesindaco Enrico Pompanin "ma nessuno sapeva dirci dove fosse il problema e quanto sarebbe durato.
La stessa situazione la viveva la Prefettura con la quale riuscivamo a comunicare saltuariamente quando la linea telefonica ce lo permetteva. Ciononostante, la Comunità di Cortina ha retto: tutti gli operai al buio hanno lavorato giorno e notte per rendere le strade percorribili, mentre si sono segnalati tantissimi casi di solidarietà, dai vigili del fuoco ai carabinieri fino agli alberghi con generatore che hanno condiviso caldo e elettricità con chi era rimasto senza". "Qualcuno si è lamentato che dal Comune non sono arrivate informazioni, ma il Comune non aveva mezzi per comunicare.
Il Comune aveva solo da coordinare gli interventi diretti da mettere in pratica all'istante e questo ha fatto, dando la priorità alle strutture di ricovero e sanitarie e liberando le strade dalla neve". "È evidente che si sono dimostrate delle deficienze strutturali molto gravi" riprende Pompanin. "L'arrivo dei generatori non è stato pianificato e abbiamo dovuto rispondere alle singole emergenze di volta in volta. Ancora oggi, 28 dicembre, non ci arrivano informazioni tempestive sull'arrivo e la dislocazione dei generatori. La debolezza della linea elettrica che ha lasciato 150mila persone al buio, dall'Alto Adige al Cadore, è evidente a tutti, così come la scarsa manutenzione sulle linee che è probabilmente una delle cause principali del blackout, assieme al peso eccezionale della nevicata. Ora bisogna capire cosa è successo, verificare, come ha detto Zaia, dove sono avvenuti i problemi e lavorare per risolverli definitivamente, senza faristerismi e caccia alle streghe". "Quanto avvenuto porta un insegnamento per tutti: non
deve succedere mai più. Soprattutto pensando al 2019, dobbiamo avere e
poter esibire la certezza che si rimedi alla debolezza strutturale
dimostrata dalle linee".
"So che molti hanno ironizzato sul web,
cianciando di caviale e champagne da inviare come aiuti umanitari. Una
miserabile meschinità. Facile fare ironia dal computer mentre noi al
buio spalavamo la neve.
Ma la verità a Cortina è che tante mamme con
figli sono rimaste al buio, così come gli ospiti della casa di riposo e i
nostri anziani nelle case. Queste sono le persone alle quali gli
operai, carabinieri, polizia, vigili del fuoco e personale del Comune
hanno pensato, offrendo cibi caldi, elettricità e i generatori a
disposizione. Oggi alle 14:30 è fissato un incontro tra Forze
dell'Ordine, personale di Soccorso e Comune per fare il punto della
situazione". "Ora bisogna guardare avanti" conclude il Vicesindaco
"gli
alberghi e i turisti hanno subito danni e disagi gravissimi, ma la
corrente è tornata nella quasi totalità del nostro territorio, gli
impianti funzionano, la situazione si sta stabilizzando: la stagione va
avanti e, tra tutto quello che è successo, una cosa, se non altro, è
certa: Cortina è piena di neve quanto non mai".
Fortuna vuole che gli operai del Comune pur privi di guida, abbiano fatto del loro meglio ed a loro solo va l'elogio. All'amministrazione comunale invece, va il forte rimprovero per non aver saputo assumere, come avvenuto nel passato, le iniziative preventive utili alla gestione della crisi, comunicata dai bollettini metereologici con tempismo, come quella di prevedere con un Ordinanza ad hoc il divieto di parcheggio in determinate aree del centro per permettere agli spazzaneve di recuperare la neve e asportarla, o come non aver preallertato e convenzionato le numerose ditte edili del luogo per avere a disposizione uomini e mezzi per la gestione dell'emergenza. Risultato? A tre giorni dalla nevicata il traffico è ancora in tilt, la neve giace sulle strade e sui marciapiedi.
Energia elettrica o no! Se dunque si vuole guardare ancora un ultima volta con qualche ottimismo alla candidatura dei Mondiali, anche il Suo Presidente Enrico Valle deve faristerismi e caccia alle streghe". "Quanto avvenuto porta un insegnamento per tutti:
non deve succedere mai più. Soprattutto pensando al 2019, dobbiamo avere e poter esibire la certezza che si rimedi alla debolezza strutturale dimostrata dalle linee".
"So che molti hanno ironizzato sul web, cianciando di caviale e champagne da inviare come aiuti umanitari. Una miserabile meschinità. Facile fare ironia dal computer mentre noi al buio spalavamo la neve.
Ma la verità a Cortina è che tante mamme con figli sono rimaste al buio, così come gli ospiti della casa di riposo e i nostri anziani nelle case. Queste sono le persone alle quali gli operai, carabinieri, polizia, vigili del fuoco e personale del Comune hanno pensato, offrendo cibi caldi, elettricità e i generatori a disposizione. Oggi alle 14:30 è fissato un incontro tra Forze dell'Ordine, personale di Soccorso e Comune per fare il punto della situazione". "Ora bisogna guardare avanti" conclude il Vicesindaco
"gli alberghi e i turisti hanno subito danni e disagi gravissimi, ma la corrente è tornata nella quasi totalità del nostro territorio, gli impianti funzionano, la situazione si sta stabilizzando: la stagione va avanti e, tra tutto quello che è successo, una cosa, se non altro, è certa: Cortina è piena di neve quanto non mai".
sene una ragione e dire pane al pane e vino al vino: A Cortina siamo chiamati a fare la nostra parte, e dunque la FIS, prima che agli eventi straordinari, guarderà alla capacità di reazione, di organizzazione della comunità, che è esattamente ciò che ormai da tempo manca per l'assoluta, ormai tragica assenza di una guida amministrativa. Solo dunque il Governo, gravemente disattento anche in questo, può prenderne atto con urgenza, già dai primi giorni dell'anno, del vuoto politico amministrativo che vive Cortina e portare la questione alle dovute conseguenze. Un commissariamento immediato permetterebbe ancora di raddrizzare una nave in balia di sé stessa e procedere ad una immediata virata prima dello schianto.
Tardare ancora sarebbe troppo tardi e i segnali ci sono tutti.