Mario Ferruccio Belli è, nello stesso tempo, storico e scrittore. Bisogna prima di tutto riconoscere in lui la capacità eccezionale di trasformare la cronaca, scrupolosa e documentatissima, in racconto fluido e accattivante: sicché le sue pagine si leggono come un romanzo perché sanno arricchire la realtà storica, sempre fedelmente ricostruita e proposta, di acute intuizioni e di sorprese, conquistando così, pagina dietro pagina, la fantasia del lettore.
Una seconda considerazione ritengo sia da farsi sul modo che il Belli ha di raccontare: la realtà che egli via via ci propone non poggia su nessun concetto precostituito, ma scaturisce, configurandosi, dalle scoperte che l'Autore progressivamente compie, con acuta e obiettiva interpretazione dei fatti.
Nelle vicende, infine, che riguardano la storia del Campanile, ho trovato la conferma di una impressione da me sempre avuta a contatto con un paese che ho subito apprezzato ed amato sin dal primo giorno in cui ebbi la fortuna di radicarvi la mia vita e il mio destino: impressione che così ha espresso Albert Wolff in una sua pagina riportata dallo stesso Belli: «Eravamo di nuovo in questi straordinari paesi di frontiera che, essendo stati occupati nel corso dei secoli prima da Venezia e subito dopo dall'Austria, hanno conservato un carattere puramente italico». Non senza, bisogna oggi aggiungere, un forte rimpianto dell'Austria.
BOX INFO
Titolo: El Cianpanín - storia del campanile di Cortina d'Ampezzo
Autore: Mario Ferruccio Belli
Editore: La Cooperativa di Cortina
Dove trovarlo: Cooperativa di Cortina