ANALISI METEOROLOGICA DEL MESE DI GENNAIO 2014
Commento generale
Questo mese è risultato eccezionalmente piovoso/nevoso, molto mite e poco soleggiato, di gran lunga diverso da quello normalmente atteso, descritto dai valori medi pluriennali, ovvero un mese molto soleggiato, freddo e con scarse precipitazioni. Nel corso del mese si sono avuti alcuni episodi di maltempo molto accentato, come nei giorni 4-5, 14, 17-18-19 e 30-31, causati da profonde saccature che sono transitate a volte molto lentamente e che hanno instaurato intensi flussi perturbati meridionali. Conseguenza di queste condizioni sono state abbondanti e ripetute nevicate in montagna e piogge molto abbondanti nelle valli prealpine. Poche sono state le giornate di bel tempo, favorite dalla temporanea presenza sulle Alpi di promontori di alta pressione o di flussi settentrionali di aria secca.
Le temperature medie mensili sono risultate 2-4°C superiori alla norma a fondovalle e 1-2°C in quota grazie ai frequenti afflussi di aria mite o calda di origine atlantica o africana, specie nella prima metà del mese. Unica fase con aria relativamente fredda quella fra il giorno 25 ed il giorno 29, prima dell’ultimo, intenso episodio di maltempo di fine mese. Il gennaio 2014 è stato, per le zone di fondovalle, uno dei mesi di gennaio più miti del recente passato, simile a quelli del 2007 e del 2008.
Le precipitazioni totali mensili sono risultate straordinariamente abbondanti, essendo piovuto e nevicato da 5 a 7 volte di più rispetto ai valori medi pluriennali.
Le massime altezze di precipitazione, come di consueto, si sono avute sul settore più meridionale delle Prealpi, al confine con la provincia di Treviso: a Valpore (alta Valle di Seren) 782 mm, in Cansiglio 588 mm, a Sant’Antonio Tortal 516 mm. La neve è caduta più volte in maniera abbondante sulle Dolomiti oltre i 700-800 m e sulle cime più alte delle Prealpi. Nei fondovalle prealpini la neve è comparsa solo un paio di volte con spessori esigui, salvo il giorno 30 nella zona fra Feltre e Fastro dove ne sono caduti da 5 a 25 cm. La frequenza delle precipitazioni è stata doppia o tripla rispetto alla norma, con soli 10-13 giorni nevosi/piovosi sulle Dolomiti e 14-15 sulle Prealpi. Il bilancio pluviometrico da inizio anno rivela naturalmente esuberi enormi in tutte le zone, con scarti compresi fra il 500 ed il 700% (a Cortina lo scarto maggiore: +729%, effetto dei 345 mm di equivalente in acqua della neve, a fronte dei normali 42 mm).
Di questo mese si devono ricordare:
· Le abbondanti precipitazioni dei giorni 4 e 5, con 138 mm di pioggia in Cansiglio e 129 mm a Valpore in circa 36 ore. A 2000 m cadono da 45 a 60 cm di neve fresca (Arabba 57 cm, Padola 45 cm)
· Le nuove abbondanti precipitazioni nei giorni 17, 18 e 19, quando cadono in circa 72 ore 246 mm a Valpore e 163 mm a Sant’Antonio Tortal. A 2000 m cadono altri 35-70 cm di neve fresca (Pecol di Zoldo Alto 64 cm, Falcade 52, Cortina 48 cm).
Tali abbondanti precipitazioni causano molto disagi e locali danni per la neve copiosa e pesante (strade chiuse, paesi isolati, schianti di alberi, temporanei blackout elettrici) ed alcuni dissesti idrogeologici sulle Prealpi.
· Le temperature minime notturne molto miti a fondovalle, dove si registrano valori consoni per la metà di aprile (localmente 10°C superiori alla norma). A Belluno dal giorno 14 al giorno 24 la temperatura rimane sempre sopra lo zero, per 11 giorni 2 consecutivi, cosa che in questo mese non accadeva dal 1948.
· Le ulteriori abbondanti precipitazioni di fine mese, quando cadono in 72 ore ben 367 mm a Valpore, 290 mm in Cansiglio, 223 mm a Sant’Antonio Tortal e 191 mm a Belluno. A 2000 m cadono da 100 a 150 cm di neve fresca; A Pecol cadono 144 cm (dei quali 107 cm in poco più di 24 ore), Arabba 123, Cortina 127, Falcade 110, Padola 95. Il pericolo di valanghe sale al grado 5, il massimo della scala, si staccano infatti le prime valanghe di grosse dimensioni che raggiungono vie di comunicazione e sfiorano centri abitati, molte frazioni rimangono isolate per più giorni (Arabba rimarrà isolata per più di una settimana a partire dal giorno 31, con la strada per Pieve di Livinallongo che rimane di nuovo chiusa per più giorni, dopo i 4 giorni di chiusura dal 19 al 22) e vengono chiuse in via precauzionale alcune scuole in Agordino. In tutti i paesi dolomitici oltre i 1000-1200 m la notevole massa di neve che grava sui tetti degli edifici provoca i primi disagi e danni. Alle ore 8 del 1° febbraio si misurano al suolo 335 cm di neve a Col dei Baldi, 305 cm a Malga Losch, 246 cm a Pecol, 208 cm Arabba, 175 cm a Padola e 169 cm a Falcade, valori simili a quelli dell’8 febbraio 2009.
In tutto si sono avuti solo 8 giorni soleggiati, 14 variabili o nuvolosi e ben 9 giorni di prevalente maltempo.
(nella foto di Marco Dibona il Curling Center di Cortina d'Ampezzo, crollato il 6 febbraio 2014 sotto il peso della neve)