Cortina centra il poker di gare di Coppa del
Mondo chiudendo con il superG vinto da Lara Gut sull’Olimpia delle Tofane. Quattro assi sul gradino più alto del podio e quattro campionesse di quattro diverse nazionalità: giovedì l’austriaca Lizz Goergl, venerdì la tedesca Maria Riesch, sabato la slovena Tina Maze e stamane, a mezzogiorno, l’enfant prodige di Comano, ventiduenne ticinese a nord di Lugano che è diventata in fretta donna dopo che a diciassette ha vinto a St. Moritz il suo primo superG di Coppa del Mondo e quattro anni fa si è lussata l’anca in allenamento rischiando di compromettere subito la sua poi luminosa carriera. “Su questa pista vincono solo le grandi dello sci”, aveva pronosticato Deborah Compagnoni, guardando dalle tribune di Rumerlo, assieme alla dolce Agnese, la meravigliosa pista nella quale ha trionfato in gigante nel gennaio del 1997 poche settimane prima di conquistare altre due medaglie d’oro ai Mondiali del Sestriere. E così è stato una volta di più. Ma prima d’esaltare la prestazione della fuoriclasse svizzera, leader della classifica di superG con tre successi quest’anno in cinque gare di Coppa del Mondo, è forse il caso di ricordare che nella quattro giorni ampezzana chi ha vinto è stata soprattutto Cortina. Come ha sottolineato tra gli applausi di tutti i capisquadra il numero uno della federazione internazionale nelle gare femminili, il tranquillo norvegese Atle Skardaal, al termine della riunione di sabato all'Alexander Girardi Hall: "Ringrazio tutto il comitato organizzatore perché ha fatto davvero un miracolo. Mettere insieme quattro gare di velocità una in fila all'altra non era facile e invece Cortina c’è riuscita in modo impeccabile dimostrando che può mirare a traguardi molto più ambiziosi". Cioè ospitare i Mondiali del 2019 per i quali è candidata e in corsa con Are, la località svedese che però ha già organizzato i campionati iridati del 2007.
Due ore prima della partenza del superG dallo Schuss di Pomedes un pallido sole si è fatto largo tra le nuvole spazzate via dal vento ed Enrico Valle, presidente della Coppa del Mondo ampezzana e della candidatura di Cortina 2019, si è lasciato sfuggire un sospiro di sollievo:“ E quattro!”. Ebbene sì, ha fatto poker assieme a tutta la sua formidabile equipe. D’accordo, bisognava ancora fare i conti con il vento che a raffiche prendeva in faccia le supergigantiste, ma non così violentemente da far rinviare o posticipare la gara. Verena Stuffer, con il pettorale numero tre, è scesa addirittura con il sole che le scaldava la neve sotto agli sci e, pur sballottata dal vento un po’ qua e un po’ là, ha interpretato benissimo una discesa tirata tutta a manetta volando sul traguardo di Rumerlo con un tempo che è stato il migliore di tutte prima che scendesse con il diciotto Tina Weirather, la ventiquattrenne del Principato del Liechtenstein che in questa straordinaria stagione ha fatto incetta di podi ben dieci con appena due successi, quelli di St. Moritz e Val d’Isère.
Neanche oggi ha vinto la celebre figlia di Harti, che primeggiò nella discesa dei Mondiali di Schladming 1982, e della grande Hanni Wenzel, due ori olimpici a Lake Placid 1980. Venerdì è stata battuta per 31 centesimi da Maria Riesch e oggi ha perso per 12 il superG dell’Olimpia delle Tofane. Così come per 7 la sorprendente Verena Stuffer ha fallito il primo podio in carriera, ma col quarto posto di Cortina ha staccato all’ultimo momento il biglietto di viaggio per partecipare alle Olimpiadi di Sochi che inizieranno tra due settimane. Domani il presidente Flavio Roda, che non ha voluto perdersi l’ultima gara ampezzana, stilerà l’elenco insieme al ct Raimund Plancker delle otto azzurre che nello sci alpino difenderanno i colori dell’Italia ai Giochi dei cinque cerchi in Russia.
Con la sudtirolese di Santa Cristina voleranno a Sochi le due sorelle Fanchini, Elena e Nadia, e Federica Brignone. E le altre quattro? Sicuramente un posto se lo merita soprattutto Daniela Merighetti che ha chiuso al 15esimo posto e che anche stamane ha commesso un gravissimo errore tre porte prima dell’ingresso di Rumerlo. Ma la bresciana, che qui ha vinto due anni fa in libera, è discesista capace di qualsiasi risultato se indovina la gara giusta.
Verena Stuffer non sapeva se dover essere felice per il suo exploit visto che, bene o male, si era messa alle spalle avversarie del calibro di Tina Maze (quinta) e Elisabeth Goergl (sesta davanti alla nostra Nadia Fanchini) o rammaricata per un podio che le era sfuggito sotto al naso. Certo è che sarebbe stato bello salirci insieme a Tina Weirather e a Maria Riesch, ma oggi doveva essere il giorno della rinascita di Lara Gut e così è stato. Felici per lei non solo per la sua prima volta a Cortina d’Ampezzo, ma ancor più perché la piccola ticinese, che nelle conferenze stampa parla con sicurezza cinque lingue, dopo aver dominato l’inizio di stagione con il successo di Soelden in gigante, il bis di Beaver Creek e la vittoria di Lake Louise in superG, aveva fallito a metà dicembre l’appuntamento in casa a St. Moritz e da lì si era infilata in un tunnel dal quale è uscita soltanto a Cortina d’Ampezzo.
(comunicato stampa)