Tina Maze vince la libera di Cortina d'Ampezzo
    

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Tina Maze vince la libera di Cortina d'Ampezzo

Redazione

25/01/2014
Aveva vinto dappertutto Tina Maze. E in tutte le specialità dello sci. Soprattutto nella passata stagione che l’aveva vista trionfare in Coppa del Mondo con il record di punti (2414), di podi, ben ventiquattro, e di successi, undici, di cui uno, l’ultimo del 2013, in discesa a Garmisch. Mai però a Cortina prima di stamane. In carriera aveva vinto a St. Moritz, Lenzerheide, Courchevel, Aspen, Are, Maribor, Soelden, addirittura tre volte, Santa Caterina Valfurva, Ofterschwang in Germania, St. Anton e pure a Tarvisio nella supercombinata del 2011. Mai però prima di oggi sull’Olimpia delle Tofane. Che pure adora e dice che è la sua pista, o quasi, di casa. Ci era in verità andata molto vicina: nello scorso inverno per esempio era arrivata seconda nella libera  ampezzana, a 43 centesimi da Lindsey Vonn, e terza in superG come nel 2012.

Oggi finalmente ha vinto. Col pettorale numero 19 e il sole di una splendida Cortina che le brillava negli occhi. Dopo una discesa perfetta da Pomedes a Rumerlo. Volando superba sui salti, grandissima nella Diagonale che non poteva far meglio, entusiasmante nella grande Esse che ha disegnato come Dio comanda, più veloce di tutte anche allo Scarpadon, convinta d’essere la più forte anche sui dossi di Rumerlo che ha ammortizzato con gli sci e con il talento di una fuoriclasse.
Ha esultato all’arrivo stringendo i pugni al cielo. Poi s’è accomodata nel leader’s corner e ha cominciato a farsi bella. Si è infilata un caratteristico cappello tirolese che le donava molto esaltando lo sguardo furbo e gioioso, si è sciolta le trecce e, mentre scendeva la Fenninger, si è lasciata andare in un gridolino che la liberava da tanti mesi di sconfitte e delusioni. Ma doveva ancora arrivare la Riesch e allora Tina, chissà se per scaramanzia o altro, si è infilata un paio di orecchini pendenti fingendo di non seguire la discesa della tedesca che tante volte quest’anno, come in passato Lindsey Vonn, l’aveva messa in croce.

Straordinariamente stavolta Maria Riesch più di qualcosa ha sbagliato sull’Olimpia delle Tofane e difatti non è salita neanche sul podio: quarta, ma sorridente lo stesso. Perché in fondo ha vinto ieri e non si può vincere sempre. E comunque ha sfondato il muro dei 1000 punti nella classifica generale di Coppa del Mondo e domani, nel superG di mezzogiorno, sarà ancora la favorita numero uno.
Tina Maze non vinceva invece dall’ultima gara della passata stagione, cioè dal gigante del 17 marzo di Lenzerheide. Dopo che con il successo in superG di St. Anton del gennaio 2013 era entrata a far parte del ristretto numero delle tre campionesse capaci di vincere in tutte e tre le specialità dello sci e pareva davvero non avere più talloni d’Achille. Ma anche nello sci nessuno è imbattibile.

Cosa sia successo poi in questa stagione alla trentenne slovena di Gradec, che al massimo a dicembre è stata seconda in Val d’Isère in discesa e terza in superG a St. Moritz, resterà probabilmente un mistero anche per il suo compagno e manager Andrea Massi che, dopo l’arrivo delle magnifiche sette della libera, è corso ad abbracciare forte forte la sua beneamata e anche lui, ma non diteglielo, si è pure un po’ commosso. Era da tempo che non vedevamo la stella della Slovenia brillare di tanta luce e c’eravamo quasi dimenticati delle sue ruote sulla neve prima di saltare sul podio di ghiaccio. “Ci tenevo moltissimo a vincere finalmente a Cortina d’Ampezzo perché questa è come se fosse per me e Andrea la nostra seconda casa. Tante volte c’ero andata vicina, ma per una ragione o per un’altra avevo spesso solo sfiorato il successo. Oggi invece ho ritrovato un feeling particolare con l’Olimpia che ho attaccato al massimo senza sbagliare quasi niente”. E, se anche Andrea annuiva, significa proprio che meglio non poteva stamane sciare.

Se la Maze è uscita finalmente dal tunnel buio nel quale si era infilata e ha rivisto il sole, come lei stessa ha confessato, forse anche grazie al suo nuovo allenatore, il ticinese Mauro Pini, e ha colto il diciannovesimo successo in Coppa del Mondo, il terzo in discesa, non c’è verso che Tina Weirather centri la prima vittoria stagionale in libera dopo essere finita per tre volte seconda e oggi terza alle
spalle anche di Marianne Kaufmann-Abderhalden, la svizzera che quest’anno ha trionfato in Val d’Isère creando il panico in tutti i giornali del mondo per quel suo nome e cognome più lungo del ritardo che stamane ha accumulato dalla Maze sul traguardo di Rumerlo.

Purtroppo le azzurre sono finite lontane dal podio, ma il ct Raimund Plancker e l’ampezzano Alberto Ghezze, allenatore della squadra italiana delle discipline veloci, non possono prendersela più di tanto con Daniela Merighetti, solo venticinquesima e Elena Fanchini, addirittura trentunesima, che forse hanno sbagliato oggi la discesa perché volevano fare risultato a qualsiasi costo e invece, per strafare, non hanno mai sciato sciolte e leggere. Né possono essere rimproverate Johanna Schnarf e Verena Stuffer se hanno chiuso al tredicesimo e al sedicesimo posto: con tutti quei missili in gara difficile sarebbe stato per loro far meglio.

(comunicato stampa)