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DOLOMITI PATRIMONIO DELL'UMANITA'

Dino Fava

01/08/2009

 

L’idea fu lanciata a Biella nel 1987 da Mountains Wilderness. Seguì una manifestazione organizzata a Cortina nel 1993 da S.O.S.

Dolomites - una piccola associazione di ambientalisti di Cortina, Colle Santa Lucia e Livinallongo assieme a quelli della Val Badia, Gardena e Fassa - e dal WWF.

Fulco Pratesi scese nella conca su un pallone aerostatico dalla Tofane.

Le Provincie di Trento, Bolzano, Belluno, Pordenone e Udine, dopo un lavoro di preparazione, affidarono a quella di Belluno l'incarico di preparare la documentazione da presentare all'Unesco. L'allora presidente Sergio Reolon e l'assessore delegato architetto Irma Vassalli, animati da entusiasmo eccezionale, diedero prova di una capacità che ha portato al successo.

Nel corso del lungo tempo trascorso, si sono contrapposte due posizioni: una preoccupata dei troppi vincoli contro il sistema di infrastrutture da adeguare al turismo di massa; l'altra attenta soprattutto agli aspetti della tutela di un paesaggio a suo parere già compromesso.

Nei prossimi 18 mesi stabiliti per la costituzione e l'avvio dei lavori di una Fondazione interprete degli indirizzi dell'Unesco, la dialettica tra i due punti di vista continuerà forse più accentuata di prima.

Come conciliare le posizioni senza perdere il filo della coerenza sarà né facile né privo di passi falsi. Dicono da una parte: il blasone dell'Unesco non è definitivamente acquisito. Si può anche subire «l'onta» della perdita.

Il marchio potrebbe far crescere gli arrivi nell'area dolomitica intorno al +30%. Bisogna attrezzarsi e dotare le Dolomiti delle strutture in grado di accoglierli e soprattutto di farli ritornare da ogni parte del mondo.

Replicano gli altri: basta impianti, avete fatto di tutto per ridurre il numero dei gruppi dolomitici da tutelare per continuare a deturparli.

Vogliamo un turismo lento che valorizzi la cultura identitaria e gli aspetti socioeconomici delle popolazioni che vivono in montagna.

Nell'area dolomitica coesistono località divenute leader a livello internazionale del turismo di massa e piccoli paesi emarginati in via di progressivo spopolamento: su tutti, il prestigioso logo dell'Unesco e comunque nuove prospettive.