“L’opposizione ha fatto soltanto il suo dovere, né più né meno. Se Franceschi è arrivato al punto di denunciare la minoranza solo perché fa la minoranza e quindi vigila e segnala eventuali anomalie, allora siamo veramente alla fine della corsa. Franceschi poi finge, ancora una volta, di non sapere come sono andate le cose. E questo è ancora più grave”.
A dirlo sono i consiglieri del gruppo di minoranza “Per la nostra Cortina” Stefano Ghezze (capogruppo), Giampietro Ghedina e Rocco Dal Pont.
“Senza entrare nel merito dell’inchiesta, rileviamo soltanto che la questione dell’addetto stampa ha radici profonde. Franceschi si dimentica di dire che un primo bando era stato pubblicato e poi revocato già a fine 2012 e che tra gli addetti ai lavori serpeggiava un certo malumore, tanto che fin dall’inizio non sono mancate delle segnalazioni con tanto di nome e cognome”.
“E’ inoltre farneticante l’accusa mossa nei nostri confronti di essere “giustizialisti”. Fin dall’inizio di questa vicenda non siamo mai entrati nel merito della vicenda processuale, ci siamo limitati soltanto a fare il nostro dovere di opposizione, pretendendo certezza amministrativa per la nostra comunità alle prese con decisioni importanti e vitali. La polemica non ci interessa, quello di Franceschi è un gioco al massacro dove Cortina viene divisa tra amici e nemici. Che è il peggior servizio che un amministratore può fare al suo territorio”.