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La reazione del gruppo di minoranza "Per la Nostra Cortina" alla pronuncia della Corte di Cassazione che ha confermato l'esilio di Andrea Franceschi da Cortina

Redazione

23/10/2013
“Prendiamo atto della pronuncia della Corte di Cassazione senza entrare nel merito della vicenda processuale e umana di Andrea Franceschi. E’ la linea che ci siamo dati fin dall’inizio di questa vicenda e che vogliamo portare avanti. Ma da consiglieri comunali è nostro dovere rimarcare ancora una volta come l’attività amministrativa sia completamente immobile. Chiediamocelo con franchezza e onestà intellettuale: quanto ancora si può andare avanti in questa situazione? Cortina può permettersi di rimanere in ostaggio di una situazione ormai cronica?”.

A dirlo è il gruppo della lista di opposizione “Per la nostra Cortina” all’indomani della pronuncia della Cassazione che ha confermato l’esilio di Andrea Franceschi da Cortina.

In questi mesi il clima si è avvelenato, la città si è spaccata e l’immagine pubblica di Cortina ne è uscita oltremodo a pezzi. E’ un pessimo biglietto da visita anche in vista delle prossime tappe per la candidatura ai Mondiali di Sci. Questi sono fatti che sono sotto gli occhi di tutti e che sono le dirette conseguenze della vicenda processuale nata a fine aprile con l’arresto del sindaco”.

“In questi mesi abbiamo invocato responsabilità e senso della misura, ma è stato del tutto inutile. L’amministrazione continua a comportarsi con arroganza dividendo la città tra buoni e cattivi. Dal canto nostro, non vogliamo strumentalizzare  la vicenda, ma rilevare come sia arrivato il momento di un confronto schietto. La pronuncia della Cassazione, confermando l’esilio, ha ufficializzato la precarietà dell’amministrazione. Il momento è grave e serve prendere decisioni”.