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Ra festa del desmonteà

Marina Menardi

19/10/2013
Una bella giornata di sole non ha impedito al bestiame da poco rientrato dall'alpeggio di dare vita alla "Festa del desmonteà", la festa di rientro dal pascolo che avviene ogni anno, di tradizione, verso la metà di ottobre.

La festa era prevista per sabato scorso, ma una consistente nevicata, in un momento inatteso, ancora autunnale, era caduta nella notte ricoprendo Cortina di bianco anche a quote basse, impedendo al bestiame di raggiungere la piazza della stazione, il luogo di esposizione delle bestie.

Molte le persone in piazza per ammirare i numerosi capi di bestiame, portati da una decina di allevatori. Settanta i bovini, nove gli equini, di cui sette pony e due cavalli, sei asini, 136 pecore, nove capre, per un totale di 230 capi di bestiame.

Come di consueto il ritorno a valle degli animali è stato accompagnato dalla benedizione dei mezzi agricoli: un modo per ringraziare tutti coloro che vivono di allevamento e di agricoltura e si impegnano nella cura del territorio.

La Festa è organizzata dalla commissione agricoltura delle Regole d'Ampezzo, ed è coordinata da Sergio Majoni. «Io sono il coordinatore e il responsabile della manifestazione, ma con me ci sono vari collaboratori, ognuno dei quali si occupa del proprio settore, senza che io intervenga - spiega Majoni - . Ci sono dunque il responsabile del piazzale, cioè colui che sistema le bestie nei luoghi prefissati, un responsabile del tendone per il ristoro, colui che censisce il bestiame, e così via. Ognuno ha un suo ruolo prefissato già da anni, e la festa, organizzata tutta da volontari, ha un meccanismo che ormai va avanti in automatico».

Il Comune, assieme ad altri enti locali, contribuisce con i premi in denaro per i contadini: per ogni UBA (unità di misura europea che corrisponde ad un bovino adulto, oppure a sette pecore e mezza) il contadino riceve 110 euro di contributo.

Per la prima volta il settore cultura delle Regole, su iniziativa di Stefania Zardini Lacedelli e Gioia De Bigontina, ha organizzato per i più piccoli il laboratorio didattico "Él şogo de ra nòdes". Il gioco si ispira a ra nòdes, le marchiature alle orecchie delle pecore che servivano per smistare il bestiame, una volta condotto a valle. Proprio come i pastori di una volta, i bambini dovevano cercare il segno corrispondente alla propria squadra per portare a casa il maggior numero di pecore.