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Il nuovo piano regolatore: l'esame delle richieste dei semplici cittadini e le risposte dell'Amministrazione

Associazione Comitato Civico Cortina

01/08/2013
Nel lavoro che proponiamo, vengono riportati alcuni esempi tipici di richieste formalizzate dai cittadini come osservazioni al Pat. Abbiamo cercato di fare emergere i casi modello che possano interessare il semplice cittadino per dare un'idea di come muoversi una volta concluso l'iter con il passaggio in Provincia (che deciderà anche sulle controdeduzioni e sulle variazioni cartografiche); non sono riportate le complesse osservazioni di Regole d'Ampezzo, la Cooperativa, il Servizio Urbanistica del Comune e altri simili.
Chi fosse interessato a qualche caso particolare, può chiederci informazioni all'indirizzo:
info@vocidicortina.it.

CASO TIPICO 1°: sono proprietario di un prato e domando di costruirci sopra un albergo
(protocollo 12349)

Chiede che il lotto di proprietà in località Sompiei venga inserito in area di urbanizzazione consolidata allo scopo di realizzare un albergo con volume massimo di 6.000 metri cubi.
Risposta: non pertinente al Pat.
Le previsioni del Pat rivestono natura strategica e non hanno valore conformativo delle destinazioni urbanistiche dei suoli, destinazioni che sono stabilite unicamente dal Piano degli Interventi: le indicazioni cartografiche del Pat non possono determinare la costituzione di diritti edificatori. … Viene demandata al Piano degli Interventi la precisazione del perimetro e la definizione nel dettaglio delle aree di urbanizzazione consolidata, definendo specifiche zone insediative sulla base di elementi morfologici e di contesto. … Modifiche (di rilievo) potranno essere introdotte in sede di Piano degli Interventi solamente previa Valutazione Strategica Integrata.
Fino alla redazione del primo Piano degli Interventi di recepimento, all'interno dell'urbanizzato consolidato si applicano le indicazioni del Piano Regolatore Generale previgente, qualora non in contrasto con le previsione del Pat.

CASO TIPICO 2°: possiedo un prato e domando di poterci fare una costruzione interrata
(protocollo 12406)

Chiede che il terreno di proprietà in località Pierosà venga a ricadere nelle aree di urbanizzazione consolidata (protocollo 13163).
Chiede la rivalutazione del perimetro che vincola la realizzazione di costruzioni interrate (prati magri e prati pascolo in località Zuel) (protocollo 14032).
Chiede che i terreni di proprietà in località Chiave … vista l'adiacenza alla zona urbanizzata esistente … possano essere destinati alla realizzazione di una autorimessa interrata da destinare al ricovero dei mezzi agricoli dell'azienda di famiglia (protocollo 14106).
Si chiede di modificare le prescrizioni dell'art. 11 "prati magri" rendendole meno restrittive per le zone già edificate e loro dintorni.
Risposta: parzialmente accoglibile
L'indicazione relativa ai "prati magri e prati pascolo" non corrisponde necessariamente ad una conforme vocazione dell'area … ma è utilizzata in sede di pianificazione urbanistica del territorio per escluderne l'edificabilità.
La destinazione agricola è stata ritenuta compatibile con interventi di costruzione e con destinazioni diverse, ovvero la costruzione di manufatti.
Nelle aree con destinazione agricola possono pertanto essere consentiti interventi di natura e carattere diverso rispetto alla funzione produttiva e di coltivazione … In tale quadro deve ritenersi possibile … la realizzazione di volumi interrati … "neutri" sotto il profilo volumetrico (e irrilevanti se il vincolo di non edificazione è motivato da considerazioni di tipo paesaggistico).
La legge 24 marzo 1989 n. 122 (legge Tognoli) enuncia che "i proprietari di immobili possono realizzare nel sottosuolo … parcheggi da destinare a pertinenza delle singole unità immobiliari, anche in deroga agli strumenti urbanistici ed ai regolamenti edilizi vigenti. Tali parcheggi possono essere realizzati, ad uso esclusivo dei residenti, anche nel sottosuolo di aree pertinenziali esterne al fabbricato …".
Opere e manufatti interrati sono realizzabili e non ricadono nei limiti della salvaguardia di cui all'art. 21, 1° comma delle NdA di Piano.
Al fine di consentire il migliore utilizzo delle parti agricole viene definito che: "I prati magri ed i pascoli sono (inedificabili) (in barrato la proposta prima della risposta alle osservazioni, ndr) trasformabili
previa compensazione della perdita della superficie mediante creazione di equivalente superficie a prato contigua a superfici prative esistenti. … Fino alla prima variante ai Piani di Intervento, gli interventi che comportano una riduzione del prato magro o prato pascolo fino a 1.500 metri quadrati sono comunque esclusi dai suddetti obblighi compensativi.
Sono consentiti unicamente i manufatti destinati alla conduzione del fondo ed inoltre arfe, recinti, muretti a secco ed altri manufatti necessari alla conduzione dell'azienda agricola e qualsiasi opera o infrastruttura interrata ed inoltre opere pubbliche anche fuori terra, purché soggette ad adeguata valutazione di impatto paesaggistico …".
L'individuazione dei prati magri e prati pascolo riportata nel Pat ha valore indicativo:
all'interno di detti ambiti, fino alla prima variante di adeguamento del Piano degli Interventi, si applicano le indicazioni relative all'art. 26 ZONE A PRATO PASCOLO (E/2) del PRG previgente.
Il Piano degli Interventi potrà consentire la realizzazione di attrezzature di tipo ricreativo rimovibili per adulti e bambini …"

CASO TIPICO 3°: possiedo un garage e vorrei farne un bar, magari allargandomi un po'.
(protocollo 14246)

Si chiede un aumento volumetrico per lo Skibar Vitelli (protocollo 14369).
Si chiede il cambio di destinazione d'uso di un locale attualmente ad uso ricovero mezzi e servizi per il personale a una nuova destinazione con attitudine turistica, proponendo la ristrutturazione dell'immobile.

Risposta: Non pertinente al Pat

La presente osservazione interessa previsioni che sono demandate al Piano degli Interventi.
Il Piano degli Interventi … indica gli strumenti attuativi e le modalità di trasformazione urbanistica, …, disciplinando le destinazioni d'uso e valutando la possibilità di operare con programmi complessi o di utilizzare gli strumenti della perequazione urbanistica, del credito edilizio e della compensazione urbanistica definendone gli ambiti e contenuti.


OSSERVAZIONE DEL COMITATO CIVICO CORTINA

sintesi elaborata dall 'Amministrazione
Il fabbisogno edilizio chiamato "fisiologico" (residenza+capannoni) nasce da una ambizione politica di costruire case per residenti alla quale si è cercato di dare un fondamento di necessità statistica poco credibile. Gli spazi artigianali sono programmati solo sulla base di richieste specifiche.
Il fabbisogno edilizio chiamato "strategico" (commercio+alberghi) si giustifica con la necessità di recuperare i soldi per finanziare le opere pubbliche, in questo caso senza nemmeno avanzare un'analisi economica plausibile.
Ritengono carente il quadro conoscitivo, quando non erroneo.

Risposta : non accoglibile

Il Pat definisce per ogni ambito territoriale omogeneo il carico insediativo massimo suddiviso per tipologia. Il Piano degli Interventi, sulla base delle reali necessità riscontrate attinge dal dimensionamento definitivo del Pat. Il dimensionamento del Pat deve essere letto come stima del fabbisogno insediativo, attuabile solo previo inserimento delle previsioni insediative nel Piano degli Interventi. Il carico insediativo previsto dal Pat viene valutato dalla Valutazione Ambientale Strategica allegata al Piano medesimo.

Per quanto concerne l'analisi dei volumi residenziali, se la tendenza degli ultimi anni è risultata essere negativa, è pur vero che i Mondiali di Sci del 2019 possono costituire un'opportunità per un cambio della tendenza in atto.

Il dato relativo ai 150 metri cubi per abitante costituisce l'abitante teorico per la quantificazione del fabbisogno insediato (così come suggerito dalla LR 11/2004) che moltiplicato per 2,1 persone per famiglia fornisce il dato di 315 mc/famiglia.

Relativamente ai volumi artigianali, il Pat riporta quale fabbisogno fisiologico quello derivante dalle esigenze manifestate in sede di stesura del Piano, creando al contempo i presupposti per essere in grado di rispondere ad ulteriori esigenze che dovrebbero presentarsi in un futuro prossimo (fabbisogno strategico).

Cortina oggi rappresenta un polo del lusso dove si possono trovare boutique e negozi come nei centri delle maggiori capitali europee. Risulta evidente che i servizi e la tipologia dell'offerta commerciale devono andare di pari passo con questo assetto. Perché tale condizione continui a persistere, l'offerta in termini commerciali e di dotazioni direzionali deve essere all'altezza del ruolo ambìto anche negli anni a venire, strettamente connessa alla vocazione di carattere ricettivo che la città riveste.

Tra gli obiettivi del Pat vi è la capacità di ripensare il sistema turistico e l'ospitalità in termini moderni e nomadici attraverso l'implementazione e la qualificazione dell'offerta ricettiva. Questa è strettamente legata alla candidatura ai Mondiali di Sci, dato atto che le passate candidature non sono andate a buon fine proprio a causa di un'insufficiente offerta di carattere ricettivo.

Si ribadisce tuttavia che il dimensionamento del Pat non è conformativo (come accadeva per il PRG e come avverrà nel Piano degli Interventi): non si tratta pertanto di carichi insediativi assegnati o che consumano territorio, ma capacità che potranno essere, o meno, spese nel Piano degli Interventi in funzione delle reali necessità che si potranno riscontrare sul territorio.

Il Pat, tra i vari scenari ipotizzati, preventiva l'assegnazione dei Campionati Mondiali di Sci e crea le condizioni per poter operare con il Piano degli Interventi in caso di positiva conclusione della candidatura.

La presente osservazione non comporta modifiche agli elaborati di Piano e viene ritenuta non accoglibile.