GLI SCHÜTZEN PROMUOVONO UNA RACCOLTA FIRME PER LA DOPPIA CITTADINANZA ITALO-AUSTRIACA
    

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GLI SCHÜTZEN PROMUOVONO UNA RACCOLTA FIRME PER LA DOPPIA CITTADINANZA ITALO-AUSTRIACA

Marina Menardi

01/02/2011
La Schützenkompanie Šizar Anpezo Hayden, in collaborazione con l'ULd'A - Union de i Ladis d'Anpezo, ha promosso durante il mese di gennaio una raccolta firme per la richiesta della doppia cittadinanza italo-austriaca. La sottoscrizione è riservata ai residenti nei tre comuni ex-tirolesi di Cortina d'Ampezzo, Livinallongo del Col di Lana e Colle Santa Lucia.
«Un'iniziativa partita nel Trentino e nel Südtirol in seguito all'attribuzione da parte del Parlamento austriaco della doppia cittadinanza ad una comunità di emigrati in Brasile» spiega il Capitano degli Schützen di Cortina, Ugo Constantini. In particolare si è mobilitata la provincia di Bolzano, che ha fatto parte della regione del Tirolo per molti secoli. «Visto che anche noi siamo stati sotto l'Austria fino al 1918, ci siamo accodati alla raccolta firme per i tre Comuni ladini di Cortina, Colle Santa Lucia e Pieve di Livinallongo» continua Constantini. «Le firme verranno poi consegnate al Parlamento di Vienna per valutare una legge apposita». Allo stato attuale, infatti, non è prevista la concessione della doppia cittadinanza a cittadini italiani delle zone dell'ex Impero austroungarico.
Sono ancora da valutare, quindi, i termini e le regole che permetteranno, se sarà così, ai residenti delle zone che fino al 1918 facevano parte dell'Austria di avere il doppio passaporto.
A cosa può servire la doppia cittadinanza? «È una cosa in più per chiunque voglia usufruirne:
significa che, essendo munito anche di passaporto austriaco, se si vuole si può andare in Austria per frequentare le scuole, per curarsi, per entrare in qualche gruppo sportivo, per comprarsi una casa, o comunque, per amor proprio» spiega Constantini. Tutti gli Schützen delle zone ex austriache hanno aderito alla raccolta firme. A Cortina sono state raccolte più di 500 sottoscrizioni. «Un risultato maggiore del previsto - commenta Constantini -. Si tratta sempre di qualcosa in più: al cittadino non costa nulla».