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Mondiali di sci: Valle cerca di recuperare il tempo perduto

Marina Menardi

01/08/2013
Continuano gli incontri con la cittadinanza voluti dal Comitato Cortina 2019, con l'intento di coinvolgere la comunità nella candidatura ai Mondiali di sci alpino del 2019. Giovedì 25 luglio in Sala cultura Don Pietro Alverà erano presenti, oltre al presidente Enrico Valle e ai numerosi membri dello staff del Comitato, anche il vicesindaco Enrico Pompanin e il vice presidente della Fisi, Alberto Piccin.
Piccin ha ribadito il grande interesse della Federazione per portare i Mondiali in Italia.

«Cortina è la storia dello sci italiano, per noi è la stazione leader. Il presidente Roda, con la sua grande capacità di concertazione, sta tessendo una tela fondamentale per portare qui i Mondiali. Ho visto i progetti e ho visto che state lavorando come non prima - ha continuato - . Spero che la manifestazione sia organizzata nella salvaguardia dell'ambiente.La grande musica non basta. Abbiamo lo spartito, ora ci vuole l'esecuzione».

Enrico Valle ha annunciato che la Fisi, a conferma del forte interesse per portare i Mondiali a Cortina, metterà sulle divise degli atleti che gareggeranno durante la prossima stagione invernale, il logo di Cortina 2019. Valle ha poi insistito sui lavori che si dovranno fare al più presto sulla pista della Coppa del Mondo, lavori «che ci vengono richiesti da sei anni, e che ora dobbiamo fare per dare un esempio in vista della candidatura».

 Si tratta di un nuovo profilo per il salto al Duca d'Aosta, con un tunnel che funga da sottopasso alla pista verso l'imbocco della Tofanina, e della sistemazione del traguardo, a Rumerlo, come ha spiegato poi più nel dettaglio Adolfo Menardi: «Questi interventi saranno un biglietto da visita per la candidatura ai Mondiali».

Menardi ha poi voluto porre chiarimenti sulla nuova pista prevista per lo slalom speciale
"Tony Sailer", sul Col Drusciè, viste le numerose perplessità che questo progetto provoca ancora. «Nella prima candidatura (Mondiali 2013, ndr) avevamo proposto la pista A del Col Drusciè per lo speciale, ma anche in quel caso sarebbero stati necessari numerosi lavori di sistemazione; inoltre i due traguardi sarebbero risultati distanti tra loro» ha spiegato Menardi. «La Fis ci chiese di trovare un'altra soluzione, che noi abbiamo individuato nella pista Sailer. Per toglierci gli ultimi dubbi, l'abbiamo ripercorsa un mese fa con alcuni tecnici della Fis, i quali ci hanno confermato che la pista va bene». Sulla questione dell'esposizione al sole della pista e della sua successiva fruibilità, Menardi è ottimista: «La pista rimarrà fruibile e subirà l'effetto Schuss dopo la Coppa del Mondo, quando tutti vogliono percorrerlo».

OPERE TEMPORANEE NELLA ZONA DI RUMERLO E STRADA DA GILARDON
Nicola Menardi ha mostrato la nuova sistemazione dell'area dei traguardi, che saranno due: uno all'arrivo della discesa libera e dello slalom gigante, e uno all'arrivo della nuova pista per lo slalom speciale "Tony Sailer" Ancora più interessanti per il pubblico i progetti di viabilità per raggiungere la zona, evitando l'abitato di Gilardon, e gli studi sul flusso di traffico, in caso di disputa dei Mondiali.
Secondo lo studio di fattibilità commissionato dal Comitato, all'incrocio con Gilardon c'è l'ipotesi di costruire una rotatoria. Sono previsti, poi, alcuni punti in cui la carreggiata tra Gilardon e Piè Tofana verrà allargata per permettere alle navette di trasporto degli spettatori di passare incrociandosi, e un passante a sinistra di quello attuale che attraversa l'abitato di Gilardon, sui prati.

Interessante lo studio sui flussi di traffico commissionato alla Nussli, azienda esperta in organizzazione di grandi eventi. «Lo studio si riferisce alla fase Bump-in, cioè la fase che precede le gare di tre ore, quella che deve portare gli spettatori in zona gare» ha spiegato Menardi. Lo studio ha previsto un flusso massimo di 15.000 spettatori, e uno realistico di 10.000, oltre agli atleti e allo staff già presente in zona gare di 2.300 persone. Il tempo di accessibilità è, come già detto, di tre ore.

I SITI DEI MONDIALI
La maggior parte delle strutture previste per i Mondiali sarà mobile, cioè verra tolta una volta finito l'evento.
- Stadio Olimpico: cerimonia d'apertura
- Tennis Sopiazes: centro volontari
- Alexander Girardi: uffici gare e accrediti
- Largo Poste: cerimonia medaglie
- Tennis Apollonio: centro media Enrico Valle, prima di lasciare la parola al pubblico presente, ha ribadito che l'investimento più importante è quello della strada, che è anche «il cavallo di battaglia negativo per noi, che la località concorrente Aare può non giocare contro di noi. Aare è pronta, basta che si sieda e giri la chiave e la macchina parte, e userà questo contro di noi».
GLI INTERVENTI DEL PUBBLICO
Una domanda è stata fatta ad Enrico Pompanin sulla strada di accesso a Cortina, la cosiddetta "mini tangenziale" prevista negli Accordi di Programma. «È un progetto che non potrà finanziare il Comune. Il Comune si accolla le spese di progettazione, ma per la realizzazione sono necessari altri fondi.
Vediamo cosa succede con gli Accordi di Programma» ha spiegato il vicesindaco.
Sulla questione degli Accordi con la Regione, Pompanin è stato attaccato da Gabriele Gaspari, già candidato alle comunali del 2007 con Progetto per Cortina. «Si usano i Mondiali per giustificare molte opere previste negli Accordi di Programma, mi chiedo perché si agisca in questo modo». Modo di agire che, tuttavia, Pompanin ha negato.
In un altro intervento si è chiesto se, in previsione della nuova strada di Gilardon, siano stati contattati i proprietari dei terreni.
«Abbiamo convocato in Comune tramite una lettera raccomandata le oltre 190 persone proprietarie di terreni interessati dalle opere previste per i Mondiali» ha risposto Pompanin, chiarendo che, nel caso qualcuno si opponesse, per quanto riguarda la strada si tratta di un'opera pubblica, si può anche usare l'esproprio, che il Comune tuttavia vuole evitare.
Una domanda ha riguardato l'impianto che dovrebbe portare gli atleti alla partenza della Tony Sailer, domanda cui i membri dello staff non hanno saputo rispondere.

In loro aiuto è intervenuto Giambuzzi, amministratore degli impianti Funivie Tofana e Marmolada, che ha spiegato che la Funivia resta così com'è, e che la seggiovia Colfiere-Col Drusciè, che porta appunto alla partenza dell'ipotetica pista di speciale, oggi in condizioni di evidente vetustà, sarà rifatta solo in caso di assegnazione dell'evento iridato, «perché al momento la cassa non lo permette».

Enrico Ghezze, presidente degli Impianti a fune di Cortina, conclude la serata con un intervento molto critico nei confronti di come è stata portata avanti la candidatura fino ad ora: «Apprendo che non è stata presa in considerazione l'importanza dell'impianto di risalita per la pista Toni Sailer, e che nessuno dello staff ha saputo rispondere alla domanda.

Si parla tanto di piste, ma gli impianti non sono stati tenuti in considerazione» ha detto Ghezze. «Quando si organizza un Mondiale - ha poi continuato - si progetta la città nella sua interezza. Si riorganizza il paese con anche qualche cosa che duri nel tempo, non con interventi parziali, che poi verranno smantellati.
La visione deve essere molto più avanzata rispetto a quello che avete mostrato voi; una visione per intero della città».