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La satira a Cortina TORNA MASCALZONE LADINO

Marina Menardi

01/09/2009

MASCALZONE LADINO SFIDA ETIENNE TERRIBLE

L'armatore Mascalzone Ladino ha ordinato al famoso progettista di imbarcazioni Zino Siorpaes di dare corso alla costruzione della barca destinata a sfidare Etienne Terribile nella prossima Luis Vitton Cup.

Nei cantieri di Pian da Lago fervono i lavori. Lo scafo del natante sarà in palissandro con intarsi di madreperla. Le vele di lana di asco.

Le cime saranno offerte da Lino Lacedelli. Ignoto ancora l'equipaggio destinato ad accompagnare Mascalzone Ladino nella storica impresa: battere Etienne Terribile. Di seguito una breve intervista.

Etienne: «Ho esperienza di mare: per anni ho vissuto a Venezia , in un appartamento che si affaccia proprio sull'Arsenale. Non temo Mascalzone Ladino, intellettualmente è forte, ma non dimentichi che io sono lo stratega.

Più che un armatore è un autore di libretti a sfondo satirico: di mare nulla può sapere. Confermo che l'attività velica sposata dall'Amministrazione è un primo passo verso l'organizzazione delle Olimpiadi estive a Cortina.

Portare la Luis Vitton Cup a Cortina è il mio sogno; per secondo, vorrei Mascalzone Ladino a Baldenich, così la smetterà di fare lo spiritoso».

I REGALI ALLA COPPIA MUNICIPALE

La Giunta, reverente, ha donato al suo leader un elmo, un paltò stile Stalin, onorificenze di Cecco Beppe, illuminato Re dell'Impero austro-ungarico. La minoranza del Consiglio comunale si è prodigata nel regalare agli sposi un viaggio aereo per le isole Fiji. Si noti: sola andata. Il Sindaco De Vido di San Vito di Cadore ha omaggiato il collega con un libro dal titolo provocatorio: «Chi non ha peli sulla lingua non ha sale in zucca». Alcuni oppositori, laici, hanno regalato un volume ritenuto apocrifo «Il Vangelo secondo Franceschi».

Enrico Valle, candidato a Sindaco, sconfitto nella corsa elettorale, un paio di manette: per la coppia o per il solo Sindaco? Pierferdinando Casini - naturalmente - un solo Skipass Superski Dolomiti (da usare in coppia).

BAR COMUNE MEZZO GAUDIO

Una scelta discussa, controversa, criticata, quella dell'amministrazione comunale decisa ad aprire un bar al piano terra del cosiddetto Comun Vecio in Corso Italia… Abbiamo così intervistato l'Assessore al commercio e turismo Herbert Huber Blauburgunder.

Hein Prosit, gentili concittadine e concittadini. Nessuno ha compreso che l'apertura di bar sull'isola pedonale, notoriamente vietata al traffico pedonale, previene gli incidenti automobilistici. Comunque, i timori dei detrattori secondo i quali il consumo di bevande alcoliche aumenterebbe, è infondato. L'aggiudicatario della gara dovrà attenersi al rigoroso disciplinare con il quale si sono stabilite le bevande dalla mescita: thè di sambuco, latte di suocera, succo di frutta di mirtilli rossi. La mattina prima di aprire l'esercizio il gestore dovrà andare a Messa, per raccomandare l'impresa a Dio. Il listino dovrà essere trilingue: ampezzano, tedesco, italiano. E l'abbigliamento dovrà essere tipico, in armonia con lo spirito dell'aministrazione comunale, fedele alle tradizioni. Preferenza verrà data al candidato di pura razza ladina, sposato con una simile, padre di almeno tre figli maschi, proprietario di pari abitazioni, cattolico, praticante, socio di Cooperativa, Cassa Rurale ed Artigiana, Sci club Cortina.

Esclusi omosessuali, cadoris, laici e mussulmani.

Si presume che, anche per l'ultima prescrizione, il bando andrà deserto.

ROSELE, LADINO E LA LAMPADA MAGICA

Una graziosa bambina di nome Rosele mentre a piedi si recava a scuola nella frazione di Cadin, trovò vicino al fiume Boite una misteriosa lampada. Appena la sollevò ne uscì un misterioso personaggio in alta uniforme da Schuetzen di nome Ladino. Ladino disse a Rosele che qualsiasi voglia desiderio esprimesse, lo avrebbe esaudito. Ma le possibilità erano solo tre. Rosele, dopo aver riflettuto, disse: «Ladino fa che Cadin passi con la Provincia di Bolzano». Detto, fatto. Meravigliata Rosele alzò la pretesa: «Ladino fa che diventi Sindaco di Cortina».

Detto, fatto. Infine: «Ladino fa che l'Anas fallisca così non avremo la tangenziale». Nulla di nulla. Indispettita Rosele chiese a Ladino di dare seguito alla promessa che aveva fatto, ovvero di esaudire ben tre desideri e così anche l'ultimo. Ma Ladino disse: «Cara Rosele, guarda il ponte sul Rudavoi: il tuo sogno è già realtà».

TAR - TASSATI

… Sintetizzando i principi del TAR Veneto si possono così riassumere: i cittadini, anche se indigeni, incapaci di reggere il confronto con facoltosi forestieri, non possono ambire ad abitare in Cortina d'Ampezzo, men che meno in case di tipo popolare; favorire l'edilizia per residenti e - comunque - popolare risponde ad un mero interesse elettoralistico; l'attività agro-silvo-pastorale ed in particolare la pastorizia, sono sconvenienti e - sotto il profilo sanitario - pericolose.

Dalle parole del TAR si deduce come dovrà essere il prossimo piano di assetto del territorio di Ampezzo. Eccone un estratto.

«Le case di edilizia popolare destinate agli ampezzani o ai cortinesi residenti dovranno distare almeno 4 km dalle zone ove i vip's intenderanno costruire. L'area dovrà comunque essere delimitata da una muraglia di altezza minima a metri 3 onde non disturbare la vista dei villeggianti forestieri ed evitare la fuga di bovini ed ovini con i quali gli ampezzani dovranno convivere. Le aree di Ra stua, Peziè de Parù, Federa, di particolare pregio sotto il profilo edilizio, sono interdette alla pastorizia e silvicoltura».

Anche il regolamento igienico subirà una modifica.

«Ad evitare che i residenti nelle aree popolari possano diffondere eventuali malattie infettive, possibili stante la convivenza con ovini e suini, dovranno documentare con una stella a cinque punte l'avvenuta visita medica e l'avvenuta disinfestazione settimanale presso le docce installate al macello comunale».