Batosta dalle bollette Tares: il Comune risponde ai cittadini "Abbiamo le mani legate"
    

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Batosta dalle bollette Tares: il Comune risponde ai cittadini "Abbiamo le mani legate"

Redazione

22/08/2013
"Purtroppo l'Italia funziona così: da qualche parte si sperpera il denaro pubblico e, per reazione, anche i Comuni virtuosi devono pagare lo scotto". La riflessione arriva dal Vicesindaco di Cortina d'Ampezzo Enrico Pompanin alla luce delle prime bollette Tares che stanno cominciando ad arrivare nelle case ampezzane. "Il caso è un po' quello della Gis: in tante parti d'Italia le partecipate dei Comuni sono state impiegate per accumulare debiti. Qui a Cortina d'Ampezzo, invece, la società pubblica forniva servizi e le sue spese sono sempre state appianate senza difficoltà. Ora" continua Pompanin "è la volta della Tares, la nuova tassa suoi rifiuti che, espressamente, prevede il saldo completo da parte degli utenti. Eccoci negato preventivamente il diritto di aiutare i nostri cittadini".

 La Tares viene concepita con il decreto salva Italia di Monti, assieme all'Imu. "Tutti hanno parlato dell'Imu" dice Pompanin "ma il vero peso fiscale è nella Tares enasce da tre fattori:
 1) il Comune di Cortina pagava prima il 20 per cento dellle bollette e, ora, non può più farlo.
 2) Lo Stato ha previsto una maggiorazione di trenta centesimi al metro quadro. Soldi che finiscono nelle casse delle Stato stesso.
 3) E' cambiata la modalità di calcolo, con tariffe e coefficienti che variano da settore a settore, da area ad area, con numero degli abitanti e così via".

 "E' questa l'origine dei forti incrementi verso i quali il Comune non ha potuto fare altro che applicare i coefficienti minimi. Il meccanismo "diabolico" della tassa, però, prevede che gli sconti da una parte debbano essere ripagati da altri utenti, in quanto il gettito complessivo della Tares deve rimanere immutato. Ancora una volta i Comuni sono stati trasformati in esattori senza nessuna considerazione per la loro virtuosità o capacità di decidere in autonomia. Quest'anno" conclude Pompanin "abbiamo veramente le mani legate, sia per la rigidità della norma sia per i tagli che ci continuano a piovere addosso - l'ultimo per oltre 1,3 milione di Euro - che solo il "tesoretto" accumulato l'anno scorso ci ha permesso di affrontare senza mettere le mani nelle tasche dei cittadini. Per il 2013 non ci sono scorciatoie, ma sprriamo che il governo smetta di cambiare le carte in tavola, permettendoci di aiutare le categorie produttive che hanno subito i maggiori rincari. Il nostro é impegno".

(comunicato stampa)