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SPAZIO AGLI AMMINISTRATORI: SCONTRI & CONFRONTI

Redazione

01/09/2009

L'interesse pubblico tutelato nel programma presentato in campagna elettorale dall'attuale amministrazione continua ad essere reiteratamente disatteso attraverso l'adozione di decisioni e di provvedimenti che difettano anche di un preventivo e di un doveroso confronto tra i membri dell'amministrazione comunale.

Tale situazione, da me sempre evidenziata nelle competenti sedi istituzionali, è stata costantemente ignorata.

Al fine, quindi, di tutelare l'interesse del paese sento l'obbligo morale di comunicare pubblicamente alla cittadinanza alcune questioni che impongono una riflessione sulla gestione della cosa pubblica. In particolare è degno di nota evidenziare alcuni recenti episodi che destano forte preoccupazione.

E così.

È noto che il Consiglio comunale ha approvato il c.d. Piano Neve (documento con il quale si programma lo sviluppo degli sport invernali e la gestione degli impianti sciistici) che stabilisce, tra l'altro, la destinazione delle aree «ex stazione Esso» ed «ex mercato» alla futura realizzazione di un impianto funivia di collegamento con la zona Socrepes e Tofana. Ebbene, contrariamente a quanto deciso, sono stati adottati provvedimenti che destinano le suddette superfici ad altro scopo. Relativamente alla prima area è stata adottata una delibera con la quale si concede al proprietario dell' «ex stazione Esso» l'autorizzazione a realizzare oltre mille (1.000) mq. di superficie commerciale e settecentocinquanta (750) mq. di superficie residenziale e sette (n. 7) piani interrati di garage.

Sul punto, pertanto, appare evidente che quanto stabilito nel c.d. Piano Neve è destinato a rimanere, di fatto, lettera morta.

Inoltre, la destinazione di parte della citata area (750 mq) ad uso residenziale disattende la ferma volontà, comunicata in campagna elettorale, di non approvare cambiamenti di destinazione d'uso delle superfici finalizzate alla realizzazione di seconde case.

Non si può pertanto revocare in dubbio che la scelta dell'amministrazione in ordine a tale aspetto è totalmente indifferente a quanto propagandato in campagna elettorale.

Preme, infine, evidenziare che la delibera citata è stata adottata a seguito di una richiesta avanzata con una semplice lettera (Prot. n. 10058 del 27 maggio 2009) a firma del proprietario dell'area, nella quale il medesimo conferma la disponibilità della F.A.I.T. e della famiglia Farsetti (proprietaria della stessa F.A.I.T.) di attuare il piano di recupero dell'area «ex partenza funivia Pocol - ex Esso» secondo lo schema d'accordo preliminare e sulla base delle condizioni indicate nella stessa missiva.

Da parte dei tecnici del Comune non è stata fatta alcuna verifica né dei valori del progetto né dello stato di fatto delle superfici.

Tale modus operandi denota, a tacer d'altro, un preoccupante recepimento acritico di istanze private quand'anche le stesse mirassero a soddisfare l'interesse della pubblica amministrazione.

Ma vi è di più.

In ordine alla seconda area («ex mercato») l'Arch. Etienne Majoni ha elaborato, dopo circa un anno di lavoro, un progetto finalizzato alla realizzazione di un garage di cinque piani interrati nel piazzale suddetto, e ciò, non solo disattendendo il punto del programma elettorale che prevede la realizzazione di un parcheggio in zona diversa («ex stazione»), ma anche dimenticando la decisione adottata dalla commissione appositamente istituita che aveva concluso per la non realizzabilità dell'opera, in quanto non conveniente economicamente e soprattutto pericolosa per la stabilità degli edifici adiacenti, chiesa e campanile compresi.

Sennonché attualmente l'Architetto sta elaborando altro nuovo progetto per la realizzazione sempre sulla stessa area di un garage a due piani interrati, forse rispettoso delle decisioni adottate dalla commissione, ma sicuramente in contrasto con il programma elettorale e con la destinazione della superficie alla realizzazione dell'impianto funivia Cortina-Socrepes-Tofana.

Altre vicende amministrative destano o hanno destato forte preoccupazione (questione Sopiazes, campionati del mondo 2015, la G.I.S. con le dimissioni del Sig. Teo Sartori, il concorso ippico in dubbio per le prossime stagioni).

Si tratta a mio avviso di segnali che impongono una profonda riflessione sulla gestione della cosa pubblica da parte dell'attuale amministrazione. La mia volontà non è quella di remare contro, ma quantomeno quella di poter conoscere il fine da perseguire.

Per remare tutti dalla stessa parte, tutti devono conoscere la direzione: se viene cambiata, tutti devono esserne messi al corrente.

Quando si cambiano idee, programmi, è indispensabile incontrarci, discutere confrontarci, in questo modo possiamo trovare una linea unica e remare tutti nella stessa direzione.

Non riesco a comprendere, infatti, per quale ragione l' «operazione Farsetti» debba essere trattata dall'Amministrazione comunale in modo diverso dal P.U.A. del Sig. Pizzolotto ad Acquabona e dall'«operazione Villa Alessandra» di proprietà della Parrocchia.

Del pari ignoro il motivo sotteso alla mancata attuazione del c.d. Piano Neve.

Per queste ragioni contesto per portare a conoscenza della cittadinanza le modalità con le quali stiamo amministrando il nostro paese.

Ai cittadini io chiedo di aiutarmi.

Per cambiare i parametri delle P.I.R.U.E.A. sono riuscito da solo, per fermare queste operazioni dobbiamo essere in tanti.

Cortina, 24 agosto 2009

Il consigliere Pietro Ghedina