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Marina Menardi

01/04/2023

Si è chiuso giovedì 30 marzo con l’esposizione dei lavori e il pranzo nella sala dell’Istituto Alberghiero di Cortina, il progetto “GustArte, insolita storia d’amore tra un tavolo ed una tavolozza””, che da dicembre ad oggi ha unito Liceo artistico e Istituto alberghiero del Polo Valboite per un lavoro d’insieme che unisce arte e cucina. “GustArte” è stato reso possibile grazie al supporto dell’associazione Cortina for Us, che insieme agli sponsor Unipol-Sai e  CORTINABANCA ha messo a disposizione una borsa di studio per un progetto volto ad unire 44 ragazzi che hanno partecipato all’iniziativa che vedeva i due ambiti unirsi e collaborare in uno spirito di amicizia e di collaborazione, specie dopo il periodo di pandemia che li ha visti costretti ad allontanarsi nelle relazioni. 

Un lavoro di squadra fra professori, che hanno coordinato e supervisionato tutta la parte di preparazione e progettazione, studenti e i docenti esterni coinvolti per il workshop.

Per Franco Sovilla, presidente di Cortina for Us, «il progetto ci ha reso onore. Gli oggetti realizzati sono da collezione, sarebbe bello vederli in esposizione anche nei locali degli chef. Questo ci da la carica per guardare avanti e pensare già ad una nuova edizione».

Le professoresse del Liceo Artistico e dell’IPEOA Irene Pompanin e Elena Gaspari hanno avviato la collaborazione tra le classi quarte dei due istituti. Si è partiti da cinque quadri di cinque autori diversi tra il ‘500 e il ‘600 con il cibo come oggetto, da cui i ragazzi dell’Artistico hanno tratto ispirazione per una propria idea da tradurre poi in un oggetto artistico in legno, che gli studenti dell'Alberghiero hanno riempito con le loro prelibatezze. 

Per la parte dell’Artistico ha collaborato come esterno il grafico Gianluca Magri, per la parte culinaria, lo chef Roberto Piccolin del ristorante Ariston e Massimo Alverà della pasticceria Alverà. Il risultato è stato sorprendente: i ragazzi si sono sbizzarriti con le loro opere dimostrando grande fantasia e creatività. Per ogni quadro sono stati gli studenti stessi a presentare il  progetto grafico e l’opera realizzata, che veniva poi utilizzata come piatto per le ricette degli studenti di cucina dell’Alberghiero. 

«È stato un percorso importante di collaborazione tra le due scuole, qualcosa di diverso dal solito» ha affermato il dirigente scolastico Paolo Lamon ringraziando le persone presenti che hanno reso possibile il progetto. «I ragazzi hanno lavorato tanto in uno spirito di collaborazione, di comunità e di cultura. Uno spinta per i prossimi anni per i nostri ragazzi, che sono il nostro futuro». 

Elena Gaspari – professoressa Alberghiero: «Questo progetto parte da lontano e principalmente dalla volontà mia e di Irene di fare in modo che le nostre due scuole traggano forza e bellezza dalla condivisione di progetti. Di questo ho amato più di tutto il lavoro di gruppo. Dopo anni di solitudine ritrovare la bellezza del lavoro condiviso in cui ognuno porta il proprio talento e il proprio entusiasmo è stato per me uno dei risultati più belli. Nonostante l'impegno di tutti non ci sono stati momenti di stress ma solo di aiuto reciproco e di entusiasmo. In questo modo tutto è andato oltre le aspettative a dimostrazione che il valore di un gruppo supera la somma dei valori dei singoli».

Irene Pompanin – professoressa Artistico: «La sinergia fra le due scuole ha permesso di condividere i diversi stimoli sensoriali: da una parte gli studenti dell’Artistico hanno messo in gioco la vista, il piacere dello sguardo, dall’altra quelli dell’Alberghiero hanno proposto il gusto, la combinazione dei sapori. Il tutto ha avuto come “facilitatori” i professionisti e i docenti, dimostrando come e quanto sia possibile (e piacevole) “andare oltre”, oltre la lezione, l’opera d’arte, la ricetta, oltre ciò che è normale e soddisfacente.  Mi piace pensare che il bello di GustArte sia far provare un piacere che coinvolge tutti i sensi, compreso il sesto, compresa l’anima». 

Per Franco Sovilla, presidente di Cortina for Us, «il progetto ci ha reso onore. Gli oggetti realizzati sono da collezione, sarebbe bello vederli in esposizione anche nei locali degli chef. Questo ci da la carica per guardare avanti e pensare già ad una nuova edizione».