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Possibile riapertura della piscina nel giro di pochi giorni

Associazione Comitato Civico Cortina

01/02/2013
È passato ormai un anno dalla chiusura della piscina. E cosa è stato fatto? Purtroppo, ci troviamo in una situazione di impasse politico e amministrativo. Nessun passo avanti dunque, né per quanto riguarda la sistemazione del vecchio impianto, né tantomeno per l'eventuale costruzione di quello nuovo.

Il presidente De Santis ha rivelato che la piscina, così com'è mantenuta ad oggi, potrebbe essere aperta nel giro di pochi giorni.

«Il tempo di scaldare l'acqua e riempire la vasca, e si potrebbe riprendere la normale attività lasciata un anno fa, salvo i problemi esistenti del tetto» ha detto. Problemi che, aggiungiamo noi, c'erano anche prima della chiusura di un anno fa, eppure la piscina svolgeva normalmente la sua attività.

Ancora molti si chiedono come sia possibile che da un giorno all'altro la piscina sia stata chiusa e non sia stata più riaperta. Tutto sommato, oggi svolgono la normale attività in piscina la palestra Energym di Orlando Maruggi e le varie attività nella sala sul piano vasca. Se fosse veramente pericoloso, perché permettere a queste attività di continuare? Ricordiamo che anche altri impianti sportivi hanno svolto la loro normale attività nonostante una dichiarazione di inagibilità: lo stadio del ghiaccio è un esempio su tutti. Ma in quel caso, c'era sicuramente una volontà politica a sostegno di una tale scelta. In ogni caso, la responsabilità della riapertura della piscina di Guargné avverrebbe in deroga alla dichiarazione di inagibilità del tetto e graverebbe sul gestore, ossia la Gis, nella persona del presidente, il quale, in una situazione così poco chiara rispetto al socio, non si sente di assumersela da solo.
Come Comitato Civico, abbiamo ritenuto opportuno verificare le reali condizioni dello stabile, procedendo a una visita accompagnati dal presidente della Gis dottor Nicola De Santis e da due suoi collaboratori, Renato Lezuo e Giuliano Cordella.

IL SOPRALLUOGO
Il tempo sembra essersi fermato il giorno seguente a quello della chiusura: niente è cambiato. E questo, di per sé, è un bene.

Nel corso dell'anno appena trascorso «l'immobile è stato oggetto di costanti interventi di pulizia e manutenzione effettuati dalla Gis» spiega De Santis. «La vasca è stata svuotata: la durata del materiale di cui è composta, PVC, è potenzialmente eterna».

Per la sua conservazione, la guaina che ricopre la vasca richiederebbe umidità: il fatto che sia stata svuotata però, secondo il presidente, inciderebbe solo marginalmente sulla durata della stessa; in ogni caso, i frequenti lavaggi del fondo fatti dall'incaricato Gis Renato Lezuo ne evitano comunque il deperimento.

Tutti i circuiti sono stati svuotati per evitare la formazione di alghe, in particolare il circuito in uscita dalla vasca della caldaia, ancora con tubi in ferro, nei quali potrebbe anche formarsi della ruggine.
La caldaia, che comunque viene testata periodicamente, era stata parzialmente rinnovata nel 2003, sostituendo la centrale termica, parte dell'impianto di filtraggio dell'acqua e i vecchi tubi in ferro con nuovi tubi in plastica. Si tratterebbe di un intervento ancora da completare: sono nuovi, infatti, i tubi in entrata in vasca, ma sono ancora in ferro quelli in uscita; le docce e i sanitari degli spogliatoi, che erano stati rimessi a nuovo poco prima della chiusura e che fanno parte dell'impianto dell'adiacente palestra, vengono messi in funzione con regolarità. «La centrale termica non è proprio adeguata a scaldare bene, nello stesso tempo, l'acqua e l'aria della struttura» spiega il tecnico della Gis, Giuliano Cordella.

«Probabilmente i calcoli della potenza calorica furono fatti all'epoca su misure standard, senza calcolare la dispersione di calore dovuta all'ampiezza della nostra piscina ». Cordella spiega che sono stati fatti alcuni tentativi per scaldare l'aria, ma ciò non è possibile allo stato attuale, e quindi si è optato per avere l'acqua più calda. Ad ogni modo, durante il periodo invernale, il riscaldamento viene mantenuto al minimo per evitare danni alle tubazioni derivanti dal congelamento. Fatta eccezione per i problemi riguardanti il tetto, «l'impianto è pronto; se si volesse, la riapertura sarebbe possibile nel giro di pochi giorni» afferma De Santis.

Nel piano terra, sotto la vasca, ci sono anche alcuni spazi che potrebbero essere utilizzati in qualche modo. All'entrata verso la centrale termica, sulla destra, c'è uno spazio adibito a magazzino dove al momento sono stivati i tornelli acquistati alcuni anni fa per contare le presenze in piscina, utilizzati per un breve periodo e poi archiviati. Sempre al piano terra, ci sono altri due ampi spazi, sempre destinati a magazzino, che negli anni Ottanta erano occupati dalla palestra di Judo, come ci spiega Renato Lezuò. Ora in parte ci sono alcuni depositi dei materiali Gis, in parte lo spazio viene affittato al consorzio Cortina Turismo per lo stoccaggio delle riviste, prima della distribuzione.

A questi spazi, ci sono poi da aggiungere quelli ora gestiti dalla Energym di Orlando Maruggi che comprendono, oltre alla palestra di pesi, anche la sala sul piano vasca dove si svolgono varie attività sportive e la sala sottotetto, al momento inagibile per i noti problemi del tetto. Spazi, questi, che potrebbero essere interessanti in un'ottica di gestione esterna della piscina, come il Comitato Civico aveva proposto al Sindaco nell'incontro del 27 novembre scorso. Argomento che, tuttavia, non convince il presidente Gis. «Secondo me, nessuno prenderebbe in gestione la piscina.

Il problema è la manutenzione: l'impianto è vecchio. Per la gestione ordinaria, cioè la cassa, le pulizie, i corsi, ce la può fare benissimo anche la Gis. Se si vuole fare un passo in più, con un centro benessere, un ristorante, da cui il gestore possa trarre maggior profitto, allora sarebbe opportuno un bando di gara per un imprenditore privato che si occupi anche della ristrutturazione».

LE VALUTAZIONI
Il dato che emerge, e che inquieta, è che il Comune non ha dato nessun genere di indicazione a Gis sugli interventi da effettuare all'impianto chiuso. Per la nostra Amministrazione, la piscina si trova in un limbo, tra "color che son sospesi". Con la diligenza del buon padre di famiglia, Gis ha deliberato di continuare a destinare fondi e forza lavoro al mantenimento dell'immobile comunale.

Il presidente De Santis, infatti, considera l'impianto di Guargné di grande importanza come servizio per i cittadini, ma anche per gli ospiti di Cortina, e questo giustifica il mantenimento minimo dell'impianto affinché non deperisca, tanto più che al momento non c'è ancora un progetto della nuova piscina che dovrebbe sorgere allo stadio.

Lo scorso dicembre il Consiglio di Amministrazione di Gis ha inviato una lettera all'Amministrazione comunale per avere indicazioni sul futuro della piscina. La risposta, giunta pochi giorni prima del nostro sopralluogo, si limita a dire che la ristrutturazione della piscina non è inserita nel piano delle opere pubbliche per il prossimo triennio. La palla sulla manutenzione della piscina, quindi, al momento è gettata in mano alla Gis, senza tuttavia alcuna indicazione a breve termine da parte del socio unico Gis, vale a dire il comune di Cortina d'Ampezzo. Resta il fatto che l'impianto di Guargné continua a gravare sulle casse comunali: verrebbe facile pensare che al momento le voci di spesa facenti capo alla piscina siano pari a zero. Niente di più sbagliato: invece, è necessario tenere conto dei costi relativi alle manutenzioni, ai quali va aggiunto l'esborso a favore dell'hotel di turno per l'utilizzo della sua piscina. Nonostante la chiusura, la spesa annuale continua ad aggirarsi intorno a 100 mila euro, valore equiparabile al passivo della struttura aperta.

Allora: quale sarà la sorte della piscina? Si è pontificato sulla possibilità di una nuova struttura, ma, di fatto, manca il benché minimo progetto. Si sa, prima di poterne godere passerebbero molti anni. Non si può pensare di soddisfare un'utenza con palliativi come i corsi tenuti periodicamente presso la piscina di qualche hotel del paese.

Ciò che colpisce ancora una volta è la mancanza di una strategia d'intervento coerente e comune a tutti gli impianti sportivi di Cortina.