Lindsey Vonn regina dell'Olimpia
    

Ricerca avanzata

Tutte queste parole:
Frase esatta:
    
logo

Ricerca sul sito

Ricerca normale (una di queste parole):
Tutte queste parole:
Frase esatta:

Lindsey Vonn regina dell'Olimpia

Redazione

19/01/2013

Ottanta giorni dopo Lake Louise, dove non perde una libera dal 2010, Lindsey Vonn, nata Kildow, si è ripresa a Cortina d’Ampezzo lo scettro di regina della discesa di Coppa del Mondo. Ottanta giorni di inferno, o quasi: l’uscita di pista a Val d’Isère, come non le accadeva da una vita, la confessione delle sue fragilità, la rinuncia a disputare giganti e speciali, il ritorno negli States per le vacanze di Natale, tre settimane di stop dagli allenamenti, il sesto posto al rientro sulle nevi d’Austria e giù dal podio anche nel superG dominato da Tina Maze il giorno dopo a St. Anton. Lindsey sorride felice come non mai o almeno come non le capitava da tempo. Torna a vincere sull’Olimpia delle Tofane come già aveva fatto nel gennaio del 2008 e del 2010. Batte soprattutto Tina Maze e questo, è inutile nasconderlo, le dà una felicità ancora più enorme.
Nemiche no, amiche mai. Al di là infatti dei sorrisi per la stampa e dei complimenti di rito, è innegabile che per le due primedonne dello sci una poltrona sia di troppo. Già sopportarsi è una bella fatica per entrambe, figuriamoci di dividere un posto sul podio di ghiaccio dove oggi è salita un’altra americana a stelle e strisce, Leanne Smith, magari non bella come loro ma ancora più entusiasta di entrambe. E’ vero che la slovena sta dominando la Coppa del Mondo con uno scarto di punti sulla seconda, la  tedesca Maria Riesch, che è quasi il doppio: 1414 a 744. E’ vero che in questa stagione ha vinto la bellezza di sei gare di Coppa del Mondo: quattro giganti, uno speciale e una supercombinata. E’ vero che è una delle poche campionesse sulle neve che può vantare successi in tutte e cinque le specialità dopo il primo posto nel superG di domenica scorsa. E’vero tutto e di più, ma è pure scontato che Tina si fosse messa in testa di vincere per la prima volta in carriera anche a Cortina d’Ampezzo e che le sia dispiaciuto da matti d’essere battuta proprio dalla Vonn.
La bella slovena sapeva al traguardo di non essere stata perfetta nella discesa che da Pomedes si tuffa vertiginosamente verso il traguardo di Rumerlo. Due errori in effetti le sono costati quei 43 centesimi di secondo, corrispondenti a 11 metri e mezzo, che all’arrivo l’hanno separata da Lindsey Vonn. Il primo in quel benedetto dosso che ti butta fuori dalla linea ideale appena prima delle Pale di Rumerlo. Il secondo all’ultima curva dopo la diagonale di Pièmerlo. Ed infatti lo confessava al suo compagno, il coach Andrea Massi, mentre seguiva la discesa della fuoriclasse statunitense sempre con la treccia bionda che le svolazza sulla schiena. Lindsey, che è tornata in forma smagliante e lo si era capito già nelle prove di ieri, dov’era stata la più veloce assieme a Daniela Merighetti prima d’alzare il piede dall’acceleratore, ha invece pennellato curva dopo curva senza incappare in nessuna sbavatura. Tant’è che è sempre stata in testa ad ogni intermedio facendosi precedere dalla Maze solo tra il primo e il secondo, cioè dal salto del Duca d’Aosta alla grande Esse.
Lindsey non ha insomma dovuto far numeri per vincere, ma ha soltanto lasciato scivolare gli sci, come l’Olimpia delle Tofane suggeriva su una neve compatta ma non dura e come solo lei sa fare. Una pista bella come il sole che la illuminava da cima a fondo. Una pista che meriterebbe dopo i Giochi del 1956 ora anche i Mondiali del 2019. I numeri dobbiamo invece darli noi per celebrare la signora della velocità:  58esima vittoria in Coppa del Mondo, a quattro appena dal record  assoluto della grande austriaca Annemarie Moser Proell; la numero 29  in discesa; il quinto successo stagionale dopo il tris di Lake Louise ed il superG di dicembre a St. Moritz; la settima a Cortina d’Ampezzo. E domani, con il superG delle 11.45 che vince da quattro edizioni consecutive su questa pista, avrà modo di dare l’assalto ad un altro primato che sembrava iraggiungibile, quello delle dieci vittorie ampezzane di Renate Goetschl.
Fuori pista Maria Riesch allo Scarpadon, in crisi la Goergl e in difficoltà la Mancuso, la nostra Daniela Merighetti avrebbe potuto comodamente guadagnare il podio alle spalle della Vonn e della Maze, e questo diceva il suo secondo tempo intermedio quando perdeva 56 centesimi dall’americana e 48 dalla slovena, se non avesse completamente ciccato l’attacco alla grande Esse e, nell’affanno di recuperare, non avesse quasi rischiato di saltare la porta successiva. E così è finita lassù la sua gara e, insieme, sono svaniti i suoi sogni di gloria. Andrà meglio magari domani.  A salvare la bandiera d’Italia è stata allora Elena Fanchini che col settimo posto conquistato oggi ha anche staccato il biglietto per partecipare ai prossimi Mondiali di Schladming in Austria.

(comunicato stampa)

foto Dino Colli