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Il consiglio comunale abbassa al minimo le aliquote IMU per gli ex usi gratuiti

Marina Menardi

01/11/2012
APPROVATE ALL'UNANIMITÀ LE ALIQUOTE IMU PER LA SECONDA RATA Sono state approvate all'unanimità nel Consiglio comunale del 23 ottobre le revisioni delle aliquote Imu per il pagamento della seconda rata, che dovrà avvenire entro la fine dell'anno. Maggioranza e minoranza si sono trovate d'accordo sulla delibera, frutto di una serie di incontri che hanno avuto, come ricordato dal sindaco Andrea Franceschi, «la condivisione fin dall'inizio dell'obiettivo di favorire i residenti che usufruiscono a titolo gratuito dell'abitazione di un parente fino al terzo grado, di incentivare ad affittare gli appartamenti, e di non appesantire le attività produttive». È stata confermata, infatti, la riduzione al 4,6 per mille per gli appartamenti concessi in comodato d'uso ai parenti fino al terzo grado, dichiarati mediante autocertificazione, come già avveniva per l'Ici, e sui quali non si pagava nulla, così come avviene tutt'oggi per la prima casa. «Gli ex usi gratuiti, non considerati nella prima applicazione dell'Imu, ora sono stati reintrodotti dal Ministero, e per Cortina è una buona notizia» aveva anticipato il sindaco Andrea Franceschi in commissione. Molte, infatti, sono le situazioni di questo tipo, cioè di figli o parenti che vivono nella casa paterna a titolo gratuito, non avendo la piena disponibilità dell'immobile. Queste persone, di fatto, sono residenti come prima casa, spesso nudi proprietari, con l'usufrutto in carico ai genitori o parenti stretti. Dal 7,6 per mille versati con la prima trance di giugno, si passa, quindi, al 4,6 per mille, con un risparmio, come anticipato da Franceschi, di circa 800-1000 euro, a seconda delle dimensioni dell'appartamento. Se l'appartamento viene affittato a residenti, l'aliquota scende al 5,6 per mille. Chi affitterà a non residenti con regolare contratto di locazione pagherà l'8,6 per mille, mentre negli altri casi rimane l'aliquota del 10,6 per mille per le seconde case. Per la prima casa, l'aliquota è al minimo, cioè il 2 per mille, con detrazione di 200 euro e deduzione di 50 euro per ogni figlio di età inferiore ai 26 anni. Confermata anche la riduzione per le attività produttive al 4,6 per mille, sia di proprietà, sia in affitto, ad eccezione delle banche, alle quali è stata applicata l'aliquota massima. Per gli enti non commerciali, quali la Parrocchia, e le Regole d'Ampezzo, si applicherà il 4,6 per mille per i beni non utilizzati nello svolgimento dell'attività istituzionale, mentre sarà pari a zero l'importo per tutti gli altri beni. Ai fabbricati inagibili o inabitabili verrà applicato l'1 per mille. Una delibera condivisa Maggioranza e minoranza si sono incontrate varie volte e si sono trovate in sintonia sul contenuto della delibera. Nell'esporre le proprie considerazioni, Franceschi ha voluto puntualizzare che la parte dell'Imu che va allo Stato è fissa, e dunque le variazioni sono a carico del Comune. «I cittadini mettono soldi per coprire i buchi dello Stato, e i Comuni devono metterci la faccia» ha polemizzato Franceschi. «Questo è un anno di transizione, e per il futuro non si sa cosa succederà. In queste condizioni di mancati trasferimenti dovremmo fare una riflessione sull'uso delle risorse e sugli investimenti programmati». Un'affermazione, questa, che però non è piaciuta alla minoranza: «Mi dissocio dalle valutazioni del Sindaco sul bilancio e sulla programmazione delle opere pubbliche» ha detto il consigliere di "Per la nostra Cortina" Gianpietro Ghedina. «Le opere non vengono fatte per una programmazione sbagliata sia del bilancio che delle opere pubbliche». Parole di apprezzamento, invece, per la collaborazione sull'Imu: «Sulle aliquote gli obiettivi sono univoci e siamo giunti ad una delibera condivisa; trovarsi e lavorare assieme molte volte serve e questa è la dimostrazione» ha aggiunto. L'unico punto che ha destato perplessità da parte della minoranza è l'applicazione dell'8,6 per mille per chi affitta a non residenti, previa dimostrazione di un regolare contratto di locazione, mentre chi affitta a scopi turistici per periodi inferiori ai trenta giorni, per cui non è previsto il contratto, è soggetto all'aliquota massima del 10,6 per mille. Una osservazione che era stata sollevata da Umberto Walpoth, della Confedilizia, nei giorni precedenti al Consiglio comunale. Walpoth aveva sostenuto che chi affitta a turisti anche per periodi brevi dovrebbe avere l'aliquota più bassa, in quanto offre un servizio turistico, equiparabile all'albergo. Franceschi, pur condividendo le osservazioni della Confedilizia, preferisce al momento non variare la delibera, per non compromettere il bilancio a soli due mesi dalla chiusura. La minoranza, da parte sua, dichiara di non presentare l'emendamento per arrivare al voto unanime della delibera. Prima della votazione, tuttavia, Stefano Ghezze non ha mancato di fare alcune considerazioni: «È una delibera importante, seguita a vari incontri, anche informali, con un confronto pacato e aperto. Qualcosa da dire però c'è: gli usi gratuiti erano stati anticipati dal nostro gruppo già in campagna elettorale, mentre Lei, signor Sindaco, mi diceva che prendevo degli abbagli. Se da questi banchi volessimo fare la politica politicante - ha continuato Ghezze - potremmo tranquillamente farla, ma preferiamo soprassedere. Votiamo quindi a favore di un risultato finale condiviso». RICHIESTA AUTORIZZAZIONE MUTAMENTO TERRENO SOGGETTO AD USO CIVICO PER LA SISTEMAZIONE DELL'ELIPORTO DI FIAMES L'assessore ai Lavori Pubblici Adriano Verocai ha avanzato la richiesta di svincolo dagli usi civici di una porzione di terreno nella zona dell'eliporto di Fiames, al fine di poter tagliare un certo numero di piante e poter così effettuare anche il volo notturno. Si tratta di 9.500 metri quadri, di cui 8.400 verranno disboscati, per favorire il volo notturno. La richiesta è dettata dalla possibilità auspicata dall'Esperia Aviation Services spa, la ditta che ha vinto la gara d'appalto per la progettazione, la sistemazione e la gestione dell'eliporto a Fiames, di poter effettuare il volo notturno già dal prossimo Natale. Il mutamento degli usi civici sarà pari alla durata della concessione dell'eliporto, ovvero trent'anni, e il valore del mancato reddito complessivo è determinato in euro 201.692. Il vantaggio economico per la collettività è dato dalla possibilità, inserita nel Pua, per le associazioni di volontariato o simili, come il Soccorso Alpino, di poter utilizzare la piazzola per il volo notturno in caso di bisogno, a titolo gratuito. In tal caso, il beneficio economico è stato stimato in euro 234.166,54, che risulta superiore al mancato reddito. Questa porzione di terreno, posta a sud rispetto alla nuova piazzola, comprende anche la viabilità esistente e l'area dove sorgerà il capannone dei Sestieri. La porzione compensativa, che dev'essere pari ad almeno il doppio della parte svincolata, è stata individuata a Gilardon, per un'area pari a 20.000 metri quadrati. Osservando un ritardo nella programmazione per un intervento ritenuto significativo, la minoranza si astiene dal voto. APPROVAZIONE DEFINITIVA DELLA VARIANTE AL DEMANIO SCIABILE "POCOL TOFANA RA VALLES" - ADEGUAMENTO PISTE E IMPIANTI PER CORTINA 2017 È stata approvata in via definitiva, con l'astensione della minoranza, la variante per provvedere all'adeguamento delle piste da sci e degli impianti del demanio sciabile di Pocol, Tofana e Ra Valles, in previsione della candidatura di Cortina d'Ampezzo ai Mondiali di sci alpino del 2017, ora diventati 2019. Nella zona del Col Druscié è prevista una nuova pista dove, in caso di assegnazione dei campionati mondiali, dovrebbe svolgersi lo slalom speciale, nonché la sistemazione della zona del traguardo. La variante, tuttavia, risulta essere in contrasto con le linee guida del Pat, recentemente adottato dall'Amministrazione cortinese. Ciò ha indotto l'assessore all'Urbanistica Adriano Verocai a richiedere un parere legale prima di votare l'approvazione definitiva. L'intervento, infatti, avverrebbe in una zona ove sono presenti dei biotopi che, secondo le disposizioni del Pat, potrebbero precludere la realizzazione delle opere previste dalla variante adottata. In queste zone, un eventuale intervento di trasformazione prevede una schedatura aggiornata e puntuali norme di indirizzo, che dovranno poi essere incluse nel PI, il Piano degli Interventi, che avverrà dopo l'approvazione definitiva del Pat. Secondo l'avvocato Guido Zago, dello Studio Legale Domenichelli di Padova, la va- riante si può approvare, in quanto «è preclusa dal nuovo strumento urbanistico non l'approvazione, ma la concreta esecuzione degli interventi e delle opere previste». Sarà opportuno controllare, spiega Verocai, che i progetti non vadano in contrasto con le linee del Pat. In tal caso, le disposizioni adottate verrebbero sospese. La variante era stata adottata nel Consiglio comunale del 3 marzo scorso all'unanimità, ma ora il nuovo gruppo di minoranza si astiene dalla votazione. «Già il fatto che si sia chiesto un parere legale per l'approvazione definitiva della variante significa che ci sono dei problemi - ha chiosato Stefano Ghezze, capogruppo di "Per la nostra Cortina". - Il legale evidenzia che la variante e il Pat non corrispondono: questo è grave. Le carte oggi sarebbero dovute essere a posto». Oltre all'intervento sui biotopi, Ghezze punta il dito sulle proprietà private interessate nelle opere previste, tra cui ci sono anche le Regole. «Nessun proprietario è stato interpellato. Questo metodo non è ragionevole, l'Amministrazione dovrebbe essere più sensibile nei confronti dei proprietari quando adotta varianti del genere. Spero vivamente che si evitino gli espropri, e prevalga la ragionevolezza e la mediazione». Verocai ha spiegato che si è proceduto con l'adozione per accelerare i tempi, e che ora sono in corso i contatti da parte del Comitato 2019 con i proprietari interessati. «La pista è un punto cardine per i Mondiali. Mi sembra che uno dei motivi del ritiro sia stato che non era partita nemmeno una ruspa. Ricordiamoci: è un lavoro lungo. Io vado avanti con la variante. Questo progetto è stato sequestrato e anche per questo è in ritardo» ha aggiunto l'assessore. COMUNICAZIONI DELL'ASSESSORE VEROCAI SUL FERMO LAVORI ALLA STALLA DEI RONCHE Come ultimo punto dell'ordine del giorno, l'assessore all'Edilizia privata Adriano Verocai ha fornito chiarimenti sul fermo dei lavori del cantiere delle Regole d'Ampezzo della stalla dei Ronche, fermato nei giorni scorsi per abuso edilizio. «La costruzione della stalla è stata autorizzata nel 2011 - ha dichiarato Verocai -. L'8 febbraio 2012 sono state presentate due varianti riguardanti la traslazione del sedime della stalla e l'eliminazione del seminterrato, nonché importanti movimenti di terra. A tutt'oggi questi lavori in variante non risultano essere autorizzati. A seguito di segnalazioni, il 30 luglio l'Ufficio Tecnico ha eseguito un sopralluogo dove sono stati riscontrati i lavori non autorizzati, e si è provveduto al fermo lavori». L'assessore si dichiara ben disposto a risolvere nel modo più veloce possibile la situazione, per non compromettere quanto fatto fino ad ora e per non allarmare il privato che, oltre alle Regole, ha investito in questa nuova attività.