Il Consiglio comunale di Cortina d'Ampezzo appogia la sopravvivenza della provincia di Belluno
    

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Il Consiglio comunale di Cortina d'Ampezzo appogia la sopravvivenza della provincia di Belluno

Marina Menardi

01/10/2012
Con voto unanime, il Consiglio comunale di Cortina, riunitosi lunedì 17 settembre con un unico punto all'ordine del giorno, ha votato a favore del mantenimento della provincia di Belluno. Un voto che sopraggiunge a sorpresa, dopo l'astensione del sindaco Andrea Franceschi lo scorso 31 agosto su una bozza presentata dai consiglieri regionali bellunesi Bond, Reolon e Toscani, e soprattutto dopo le invettive a favore dell'abolizione di tutte le Province esternate dal primo cittadino sulla stampa locale
(vedi box), che facevano pensare ad un voto contrario. Franceschi durante il Consiglio ha tentato di dare una spiegazione al suo cambio di posizione nei confronti della Provincia: «La bozza presentata dai consiglieri regionali bellunesi il 31 agosto non è stata da me approvata in quanto non teneva conto dei motivi storici e culturali del referendum, bensì solo di quelli economici. Nella bozza, inoltre, si chiedeva di mantenere l'unità della Provincia contro i rischi di disgregazione, ora si chiede la sopravvivenza». «Belluno, insieme a Sondrio - ha continuato Franceschi - è l'unica Provincia interamente montana, ed è un territorio con esigenze di autonomia». Secondo il gruppo di maggioranza "Progetto per Cortina", la Provincia deve rimanere per questioni pratiche utili ai Comuni appartenenti, compresa Cortina: le questioni urbanistiche legate all'approvazione del Pat, la candidatura ai Mondiali di sci del 2019, il servizio di trasporto della Dolomitibus, altri servizi, quali il Tribunale di Pieve di Cadore, il Catasto, la gestione delle acque, la sanità, e, infine, il rapporto tra istituzioni e cittadini, considerando la Provincia un organo eletto dai cittadini. In direzione opposta a quanto dichiarato fino ad oggi, come già avvenuto nel caso della Comunità Montana, Franceschi e il suo gruppo esprimono un parere perfettamente in sintonia con il mantenimento della Provincia, riconoscendo la sua importanza quale ente territoriale intermedio tra Comuni e Regione. A favore anche il voto di Stefano Ghezze, già presidente del Consiglio provinciale e unico consigliere presente del gruppo di minoranza "Per la nostra Cortina". Nessun voto di rottura, quindi, come forse i più si aspettavano. Una delibera che porta ad allontanare sempre di più la possibilità di passare in Alto Adige, come espresso dai risultati del referendum del 2007.

Manovra, Franceschi: "È tuto da rifare " (dal Corriere delle Alpi del 15 agosto 2011)
«Le Province erano tutte da abolire. Ma anche le Comunità montane. E ogni altro istituto 'inventato' in questi ultimi anni tra i diversi Enti Locali». Franceschi si dice profondamente deluso per le "mezze misure" utilizzate dal Governo. Via, dunque, anche la Provincia di Belluno? «Certo che sì. Ma via tutto, ribadisco. Il salvataggio di Belluno, grazie ai 3 mila kmq del territorio, è un trucco che non dà dignità a questa e alle altre Province che si salvano. Tanto che Roma ha già pensato di tagliare i fondi e, quindi, marginalizza comunque il territorio fino alla sopravvivenza». Ad avviso del primo cittadino ampezzano questo capitolo della riforma non è stato, comunque, definitivamente scritto. Il passaggio della Manovra bis attraverso il Parlamento potrebbe essere decisivo per modifiche importanti e non sono escluse sorprese neppure per il mantenimento di province come quella di Belluno. Sabato sera il sindaco ha ascoltato attentamente, dalla prima fila dell'Audipalace, il ministro degli esteri Franco Frattini, anche quando l'autorevole esponente del Governo ha anticipato che lui voterebbe senza problemi per la cancellazione di tutte le Province. Il Sindaco ha annuito. In questa prospettiva, il Comune di Cortina opterebbe per l'accorpamento con la Provincia di Treviso? Evidentemente no. Inutile neanche porre la domanda a Franceschi. Senz'altro con Bolzano piuttosto che con Trento.

IL REFERENDUM DEL 2007: UN'OCCASIONE E UNA RISORSA (dal programma elettorale 2012 di Progetto per Cortina)
Il Referendum dell'ottobre 2007 per il passaggio dei tre Comuni della Ladinia Storica nell'Alto Adige, fortemente voluto anche dalla nostra Amministrazione, ha sicuramente portato effetti positivi a tutti i territori di montagna - su tutto l'istituzione dei fondi Letta e dei fondi Brancher a favore dei territori di confine-. La richiesta di passaggio di Regione giace ora negli Uffici del Governo, nonostante le ripetute sollecitazioni prodotte dalle Amministrazioni dei tre Comuni coinvolti, a distanza di più di quattro anni la richiesta non è ancora stata portata alla discussione del Parlamento. Nel frattempo, il Comitato Referendario per la riunificazione dei Ladini del Sella e l'Union Generela dei Ladins delle 5 Valli (unico Ente competente), ha predisposto un ricorso alla Corte Europea per i Diritti dell'Uomo. A corredo di tutto ciò, c'è, purtroppo, da rimarcare la completa latitanza della Provincia di Belluno, che sarebbe stata basilare per avere più "peso" nelle sedi istituzionali superiori. Con molti sforzi eravamo riusciti ad ottenere un Assessore Provinciale alle Minoranze ma il nostro referente è stato defenestrato e mai sostituito. Se vorremo esercitare i nostri diritti, dovremo fare "da noi", con la nostra caparbietà ed intelligenza e Progetto per Cortina è pronto per la sfida.