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CONSIGLIO COMUNALE: ALLA TERZA VERSIONE, FINALMENTE APPROVATO IL BILANCIO 2010

Edoardo Pompanin

01/10/2011
Il Sindaco soddisfatto del bilancio 2010

Consiglio comunale centrato sull'approvazione del Bilancio consuntivo 2010Il Sindaco apre la seduta con la lettura dei dati più significativi (rinviamo alle tabelle per il riassunto di tutte le cifre).
Le considerazioni politiche di Franceschi valutano come "positivo" il resoconto 2010. «Non vi sono entrate straordinarie significative», dichiara il primo cittadino, e ciononostante - a suo avviso - l'Amministrazione ha avviato interventi importanti: sede della Croce Bianca, magazzino dei Sestieri a Fiames, marciapiede di Alverà, illuminazione a Zuèl, urbanizzazione di Pian da Lago. Riguardo ai numeri, il costo del personale è sceso dal 2007 al 2010 di 250.000 euro e non sono stati aperti nuovi prestiti. «Il salto di qualità ci sarà sul bilancio successivo, per le entrate straordinarie e per le opere importanti».

Nel corso dell'intervento, si è poi fatto cenno al taglio ai Comuni di 6,2 miliardi attuato dalla manovra fiscale. Per Cortina il risparmio obiettivo dovrà essere pari a circa 2,1 milioni di euro, con un peso per abitante pari a 423 euro (vedi box). «Abbiamo consapevolezza della fase storica che attraversiamo» afferma il Sindaco.
Anche la Provincia taglia il Bike Bus, lo Ski Bus, l'Unico Studenti, e altri contributi: se il taglio non verrà accompagnato da un federalismo sul fronte delle entrate, il bilancio sarà molto difficile da quadrare. Sono necessarie scelte di autonomia impositiva. «In base ai parametri di virtuosità, ovvero gli indici di bilancio, secondo uno studio Anci/Isel, tra i 581 Comuni veneti, Cortina è il più virtuoso in assoluto» ha continuato Franceschi. «Sono orgoglioso, anche perché questa situazione porterà ad una riduzione del 13% sui tagli previsti dalla manovra di governo».

Replicano le minoranze: fatto poco e conti non del tutto affidabili Gianpietro Ghedina dalle minoranze parla di valutazioni politiche e di valutazioni tecniche. Rispetto al primo aspetto, osserva che il bilancio non rispecchia le previsioni: su 12 milioni di investimenti programmati, ne sono stati fatti solo il 30%, circa 4 milioni. Anche le previsioni erano errate, con le entrate all'80-90% in meno rispetto al preventivo.
Si ripete il problema del 2009, chiosa il consigliere. Insomma: i lavori 2010 sono lontani dal preventivo. Non è vero poi che il costo del personale diminuisce: nel 2006 il costo è inferiore al 2010 (che conta anche alcune professionalità in meno). La tassa rifiuti è aumentata del 25% negli ultimi 4 anni e la spesa prevista con il nuovo appalto è ancora superiore, con il costo che cresce per il cittadino. Rispetto al discorso contabile, va detto - prosegue Ghedina - che nel maggio 2011 è stato presentato un risultato, a fine giugno 2011 un altro risultato e infine in agosto l'avanzo dichiarato è di 548.000 euro: «È problematico capire di cosa stiamo parlando: tre approvazioni con tre risultati finali. Anche il bilancio di questa sera non è chiaro». Il consigliere ricorda le sette riserve espresse dal Revisore contabile Pais Becher e il vincolo sull'avanzo di amministrazione perché non si è sicuri delle entrate e si vuole procedere con cautela. «È un problema politico che i 548.000 euro siano bloccati».
Gianpietro Ghedina ha poi specificato diversi aspetti di carattere tecnico; il senso complessivo del discorso si riassume nel prospettare problemi nei bilanci successivi qualora non venissero accertati i residui e nel lamentare la mancanza di risposte o la loro non completezza: «Le risposte non sono affatto esaurienti e certe valutazioni non sono veritiere». Spiega alcune operazioni che ballano tra un esercizio e l'altro, e consegna agli atti le proprie osservazioni. «I dati dicono che i conti non sono chiari, con riflessi sui bilanci futuri».

Per completare gli interventi di minoranza ricordiamo Roberto Gaspari, il quale osserva che di tutti gli investimenti, forse solo il magazzino dei Sestieri può essere ascritto alla gestione 2010, in quanto tutte le altre opere saranno finite nel 2011.

Michele Dimai punta l'attenzione sui residui attivi (crediti)
- posto che possono generare anche perdite impreviste - che costringono al vincolo dell'avanzo:
propone di incaricare una consulenza specialistica esterna per un'operazione straordinaria di riaccertamento e suggerisce agli amministratori di maggioranza, «visto che sono convinti che sia tutto in ordine», di rilasciare una fidejussione bancaria pari all'ammenda eventualmente prevista.

Le risposte del Sindaco e del Segretario alle minoranze

Andrea Franceschi si dice convinto del fatto che non sia compito dei consiglieri comunali valutare in maniera così puntigliosa gli aspetti contabili. «Mi sarei aspettato un commento politico» afferma.
Sul lato tecnico la macchina è complessa ed è difficile mettere tutto a posto, anche il pregresso.
Il vincolo sull'avanzo è una scelta prudenziale per l'incertezza di alcuni contributi di Enti superiori (fondo Letta e Tavolare).
Sui costi del personale ritiene giusto confrontare il 2010 con il 2007 - anno di avvio della nuova amministrazione - e non il 2006.
Per quanto concerne le opere pubbliche, sostiene che la programmazione pluriennale degli interventi era in parte finanziata con entrate straordinarie dai Piruea: «Nel 2008, 2009, 2010 non sono entrati Piruea; nel 2011 sono entrati 5,8 milioni dalle Marmarole e la programmazione sarà allora completata: i cantieri sono partiti, vedi quello della Palestra di roccia. Tenere duro sui Piruea - ricorda - ha fruttato 2,3 milioni in più rispetto ai 3,5 milioni di incasso previsti dalla precedente amministrazione».
Il Segretario Battaglia replica ad altre questioni poste dalla minoranze: ricorda che le tre approvazioni del consuntivo 2010 sono dovute nel primo caso ad un errore di lettura nei trasferimenti e nel secondo al parere con riserve reso in un primo momento dal Revisore (che non sembrava opportuno accompagnare al bilancio soprattutto per non avere problemi con le norme del patto di stabilità); l'avanzo è vincolato per prudenza; rispetto ai residui, afferma che «da un anno viene fatta pressione sui responsabili dei vari servizi per fare pulizia sui vari residui». Ribadisce che i dati sono veritieri e che l'andamento delle entrate per l'Ici è regolare.

Sulla critica dell'aumento della pressione tributaria, sottolinea che c'è un aumento, ma che interessa soprattutto le seconde case (sia per l'Ici che per la Tassa rifiuti) in quanto sono a suo parere preponderanti: il dato andrebbe pertanto letto positivamente.«Talune entrate (sui residui) avremmo addirittura dovuto lasciarle - commenta Battaglia - ma in Italia si vive un po' alla giornata ed è meglio essere più cauti che precisi», riferendosi ai possibili problemi di incasso di contributi promessi al Comune e contabilizzati.
Conclude assicurando che il conto consuntivo è stato esaminato a fondo e con precisione dal Revisore.
La Relazione tecnica mette in evidenza indicatori che sono in generale miglioramento e non c'è alcun segnale di cattiva gestione o di pericolosità.

La parola al Revisore contabile: in aula minimizza ma agli atti lascia le riserve
Le parole del Revisore contabile Augusto Pais Becher sono state al centro di tutta la discussione consigliare. Sia le parole scritte nella Relazione, sia quanto pronunciato in aula. Due mesi fa era addirittura saltata l'approvazione del bilancio a causa delle pesanti critiche ai documenti contabili, con tanto di successivo passaggio in Giunta il 9 agosto per apportare variazioni al conto di Bilancio e al conto del patrimonio e riproporli a giudizio. La nuova versione della Relazione ha rimosso alcune (non tutte) «riserve di giudizio»; ma avendo rimosso quella forse ritenuta più significativa (perché riferita alla gestione dei residui), l'Amministrazione ha approvatoha approvato comunque il Bilancio, pur con un «parere favorevole, fatte salve le eccezioni e le riserve di giudizio formulate» dal Revisore.

Nella Relazione scritta, sono trascritti diversi aspetti critici (vedi anche numero scorso di Voci di Cortina per un commento) sui quali ha espresso la propria riserva. Nell'intervento in aula il tono dei discorsi è invece stato molto rassicurante rispetto alla conformità dei conti comunali e ha di molto minimizzato la portata delle critiche espresse per iscritto.
A proposito della gestione dei residui, ha affermato che il problema è «tipico di tutti i Comuni», pur ribadendo che sarebbe necessario fare un esame generale delle poste. Sollecitato da Michele Dimai sulla necessità di una consulenza ad uno specialista esterno per valutare questi debiti-crediti incerti, ha dichiarato che un incarico del genere non è possibile, perché il lavoro in questione è di competenza degli uffici e per affidare all'esterno occorrerebbe dimostrare che non ci sono le competenze.
(Osserviamo, a margine, che il mese scorso anche il Comitato Civico si espresse per una verifica esterna, un'attività commissionata piuttosto di frequente dai Comuni, senza tanti problemi, ndr).
Ad ogni modo il Revisore osserva che il Responsabile di Servizio è colui che risponde della correttezza amministrativa delle scritture: questa valutazione non è un atto politico, ma di natura gestionale. L'ultima parola spetta al Responsabile finanziario.

Il suo suggerimento di effettuare una verifica "straordinaria" significa che andrebbe fatta dagli Uffici in maniera differente rispetto alle normali fasi di bilancio.
Il Revisore non esprime preoccupazione per l'importo dei residui, considerata la scelta prudenziale di vincolare comunque l'avanzo di amministrazione che determinano.
Non drammatizza inoltre nemmeno eventuali penalizzazioni ("non così pesanti") per il Comune in caso di teorico mancato rispetto del Patto di stabilità.
Il bilancio è a posto, anche se con divers e pecche Dalla discussione complessiva è emerso che i conti del Bilancio sono a posto. Vi sono diverse questioni - molte delle quali sollevate con fondamento dalle minoranze - che andrebbero chiarite, ma che non inficiano il quadro complessivo.
Voto contrario delle minoranze e di Pietro Ghedina.

Nuova pista "Scoiattolo" in Faloria
Spiega l'assessore Marco De Biasi che la società Faloria intende realizzare una nuova pista di sci "Pista Scoiattolo"; un tracciato maggiormente sicuro e alternativo alla Pista Girilada, che corre sotto la linea della seggiovia Pian Bigontina - Costa Faloria (la seconda seggiovia che si prende partendo da Rio Gere verso Faloria, ndr).

L'ipotesi di pista corre parallela al fianco destro dell'impianto, sarà adatta allo sci di massa, in una zona relativamente meno servita da piste, e adatta a tutte le categorie di sciatori. Per farla saranno occupati 27.400 metri quadrati di terreno comunale (98% bosco) interamente assoggettati ad uso civico. Per l'affitto e lo svincolo vengono incassati dal Comune 2.055 euro all'anno per 30 anni, cioè 62.000 euro, a fronte di una stima pari a 31.000 euro.

Nuova determinazione canoni per le piste in Faloria

Il voto di Consiglio ha revocato la delibera di fine novembre 2010 per la concessione dei terreni di alcune piste in Faloria, anche per la presenza di errori materiali alle particelle fondiarie e alle superfici definite nella precedente relazione estimativa.
Sono state ricalcolati superfici e indennizzi: per le particelle interessate dalla realizzazione della nuova seggiovia Vitelli e dal sedime delle pista da sci Vitelli Alta, Stratondi, Franchetti, sono stati calcolati quasi 185.000 metri quadrati. Il valore dell'uso civico scritto in perizia è pari a 18.496 euro per 30 anni. Il canone annuale richiesto dal Comune - anche in base ai nuovi valori aggiornati dalla Giunta nel giugno di quest'anno - è pari a 17.636 euro (che fanno 529.000 euro per 30 anni).

Sull'aspetto degli indennizzi contrattuali, l'assessore De Biasi si è espresso in maniera molto critica rispetto al contratto stipulato nel 2000 dall'allora amministrazione comunale.
A suo avviso il canone occupazione piste è stato definito in un contratto «fatto un po' alla buona», con stime di superfici effettuate sulle carta e non verificate e con mancati introiti per il Comune: parla di 41.000 euro annui per la concessione di 400.000 metri quadri. Fu fatto un atto «alla carlona»: non si svincolò l'uso civico e si contrattualizzò per evitare un contenzioso con la società, continua l'assessore.
«Il Responsabile del Patrimonio di allora non ha fatto le cose come andavano fatte e oggi cerchiamo di ricalcolare tutta la parte delle superfici effettivamente utilizzate».

Luigi Alverà esprime dubbi sulla posizione dell'assessore, chiedendo che differenza ci sia se oggi si concedono 200.000 metri quadri per 20.000 euro e nel 2000 si affittavano 400.000 metri per 40.000 euro.
De Biasi replica ricordando che contano anche le tipologie di superfici (boscate, rocciose…).
Tutti votano a favore, con la considerazione delle minoranze che i canoni dovrebbero essere applicati in misura analoga a quelli degli altri Enti che danno concessioni (le Regole).