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Il liceo linguistico rischia di chiudere i battenti

Vittoria Broglio

01/06/2012
A causa del numero veramente esiguo di iscrizioni per il prossimo anno scolastico (una sola), la direzione del liceo ha dovuto, con grande rammarico, prendere la decisione di "chiudere" l'istituto pro tempore e limitatamente alle classi prime e seconde, mantenendo operative solo le classi dalla terza alla quinta. «L'impressione è che a Cortina non ci sia più bisogno della nostra presenza» afferma con una punta di amarezza il preside Rinaldo Ottone. La situazione era già numericamente al limite con la classe prima di quest'anno, composta solamente da tre alunne. «La condizione è soffocante dal punto di vista educativo, prima ancora che da quello economico. I ragazzi hanno bisogno di vivere una realtà meno limitata. Dovremmo poter lavorare con qualche numero in più».

Quale può essere il motivo delle scarse iscrizioni?
Mi sfuggono le dinamiche per quanto riguarda la scelta della scuola: negli incontri fatti per l'orientamento dei ragazzi sembrava ci fosse un buon numero di interessati. Il tutto, però, si è concretato in una sola iscrizione". Ci sono diverse altre opportunità formative, ammette il Preside e "un po' dipenderà anche dalla crisi economica e quindi dal fatto che da noi la retta è di 3.000 euro annuali.

L'eliminazione del convitto può avere contribuito al calo delle iscrizioni?
Una volta avevamo molta più richiesta per il convitto, nel corso degli anni questa è molto diminuita, anche perché ora ci sono licei linguistici un po' ovunque.

Qual è la situazione adesso e quali sono le prospettive per la scuola?
Abbiamo lavorato molto, investendo sulla formazione per arrivare a un livello molto alto dell'offerta formativa. Dal punto di vista legale possiamo rimanere sospesi in questo limbo per un anno, senza perdere le prerogative di scuola. Abbiamo una squadra fantastica di professori con i quali lavorare. Però è difficile organizzare il lavoro in questo modo e, per loro, rimanere in bilico per un anno. Se si venissero a creare i numeri per una bella condizione educativa, si potrebbe andare avanti.

L'Amministrazione potrebbe aiutare in questo senso?
Certo, il Comune potrebbe sostenere la situazione, offrire qualche incentivo alle iscrizioni per aiutare le famiglie. Il Comune di Auronzo, ad esempio, contribuisce pagando la retta per il primo anno. Può essere un'idea. Finora le varie amministrazioni hanno sempre garantito i servizi di trasporto che, comunque, non sono poca cosa. Intanto, però, alcune famiglie di Cortina i cui figli sarebbero dovuti entrare in seconda il prossimo anno, dovranno affrontare il disagio di dirottarli verso altri istituti: c'è chi andrà ad Auronzo o a Belluno e dovrà usufruire del convitto a causa della distanza e dei problemi relativi al periodo invernale. Ma c'è anche chi, per non sottoporsi a impegnative trasferte, ha deciso di cambiare indirizzo e ripetere l'anno. Si parla spesso dell'importanza dell'ampiezza e della varietà dell'offerta formativa; la presenza a Cortina del liceo linguistico appare irrinunciabile sotto questo profilo, anche per la lunga tradizione della scuola e per il suo radicamento nel territorio e nel nostro tessuto sociale. Nell'intento di trovare una soluzione, l'amministrazione comunale e, nella fattispecie, l'assessore competente Giovanna Martinolli si è dichiarata disponibile a discutere della questione con la direzione del liceo. Si apre, dunque, uno spiraglio per il futuro di studenti e insegnanti.
Il Comitato Civico intende seguire gli sviluppi della questione, nell'intento di sensibilizzare quante più persone possibile al problema.

IL GATTO CON GLI STIVALI IN PAROLE E MUSICA
Gli alunni del Liceo Linguistico Orsoline di Cortina, su iniziativa della Banda Valboite, hanno fatto rivivere la fiaba de Il gatto con gli stivali attraverso musica e parole. La favola, conosciuta in tutto il mondo, ha ispirato la Banda Valboite, che ha proposto alle scuole un progetto per raccontarla in modo originale e accattivante. Gli alunni del Liceo Linguistico Orsoline hanno aderito all'iniziativa mettendoci del loro, interpretando il racconto nella sua lingua originale, il francese. Uno spettacolo davvero suggestivo per gli spettatori che il 10 maggio scorso hanno assistito alla messa in scena: gli studenti, coordinati dalla professoressa Marta Bigontina, hanno letto il racconto, mentre i musicisti, diretti dal maestro Sandro De Marchi, hanno suonato le sinfonie scritte da Angelo Sormani, direttore, compositore e insegnante di fama internazionale. Il risultato è stato sorprendente con una grande affluenza di pubblico, che ha apprezzato, in particolare, la melodia, che, legandosi alla fiaba, è riuscita a creare una traiettoria di luce sull'intreccio narrativo, mostrandone paure, emozioni e attese, il tutto in un'atmosfera davvero magica.