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Al via il Franceschi - bis - 18 maggio

Matteo Siorpaes

01/06/2012
Con il Consiglio comunale di insediamento dello scorso 18 maggio si è aperto ufficialmente il secondo mandato del sindaco Andrea Franceschi. La prima differenza che si è notata è stata la scarsa partecipazione di pubblico, che aveva invece accolto numeroso Franceschi al suo primo mandato.
Segno di una disaffezione alla vita amministrativa del paese o dell'assenza della curiosità che cinque anni fa aveva indotto molti cittadini a partecipare per vedere all'opera il nuovo Sindaco. I primi punti all'ordine del giorno erano prettamente istituzionali, allungati nei tempi dalla richiesta della minoranza di leggere tutti gli articoli del d.lgs. n. 267/2000 che regolamenta la candidatura e l'accesso alle cariche comunali. Gli scranni vuoti davano all'inizio l'idea di un sorprendente astensionismo, ma era soltanto l'effetto della nuova composizione del consiglio comunale: 10 membri (7 di maggioranza e 3 di minoranza) più il Sindaco, contro i passati 16. Ciò ha comportato anche una nuova redistribuzione degli incarichi tra consiglieri e assessori, soltanto 4 contro i passati 6 (vedi box ).

Come annunciato subito dopo l'elezione, Franceschi ha rispettato la volontà degli elettori con la nomina a vicesindaco di Enrico Pompanin, risultato il più votato della lista, scelta in controtendenza rispetto allo scorso mandato, quando aveva nominato vicesindaco Paola Valle, esterna alla lista. Franceschi ha poi confermato le linee programmatiche della campagna elettorale (vedi tabella).

Un'altra novità è stata la proposta di affidare due referati, commercio e agricoltura, alla minoranza, che si è riservata di accettare: «Noi prima accettare queste deleghe - spiega Stefano Ghezze capogruppo di opposizione - vorremmo avere alcuni chiarimenti come scritto poi in modo ufficiale» (vedi lettera a fianco) Il Sindaco risponde positivamente a tutte le richieste premettendo che risponderà in maniera ufficiale, precisando però che «da parte di chi presenta i progetti ci deve essere l'intento di farlo nel modo il più possibile concreto». Inoltre sarà possibile l'assegnazione di un ufficio all'opposizione solo nel momento in cui gli uffici tecnici comunali verranno portati all'interno dell'hotel Savoia, mentre, visto il minor numero di consiglieri, tutti avranno l'accesso al parcheggio comunale. Come da programma si è proceduto all'elezione di tre membri effettivi più tre supplenti della commissione elettorale comunale.
Sono eletti con due votazioni distinte Giovanna Martinolli, Herbert Huber (Progetto per Cortina) e Rocco Dal Pont (Per la nostra Cortina) come effettivi e Stefano Dandrea, Nicola Bellodis (Progetto per Cortina) e Gianpietro Ghedina (Per la nostra Cortina) come supplenti.
La Commissione elettorale è presieduta dal Sindaco ed è obbligatoria la presenza della minoranza.

Nel discorso d'insediamento sia il sindaco Andrea Franceschi, sia il capogruppo di minoranza Stefano Ghezze condividono la visione prospettica per il futuro, entrambi convinti che «i prossimi anni saranno difficili, se non molto difficili». Inoltre entrambi parlano di coesione, di collaborazione e di rispetto, mettendo una pietra sopra al passato e trasformando il comune, come precisato da Ghezze, in un «palazzo di cristallo: trasparente ma soprattutto la casa di tutti». Entrambi affrontano il grosso problema dell'IMU, della difficoltà economica e i cambiamenti economico-politici in atto, aprendo la disponibilità al confronto sia su temi condivisi come natura e ambiente sia su temi in cui le posizioni sono diverse come urbanistica, viabilità e prima casa.
Il sindaco Andrea Franceschi sottolinea il bilancio in regola mantenuto dalla sua amministrazione negli ultimi cinque anni, proponendosi di continuare in questa direzione su tutti i temi, aprendo concretamente all'opposizione con consulte e commissioni trasversali. Il Sindaco, inoltre, auspica che il confronto anche acceso avvenga nelle sedi istituzionali e non tramite "azioni giudiziarie". Franceschi si appella alla popolazione, invocando la "responsabilità collettiva" portando ad esempio il problema della prima casa: «Non possiamo dire che vogliamo fare case per i residenti, ma poi nel momento in cui vengono ipotizzate vicino a dove viviamo, alziamo le barricate». Il capogruppo di minoranza Stefano Ghezze analizza la «campagna elettorale dai toni accesi, come è giusto che sia», che ha messo in luce i "motivi di frattura" evidenziando la grande divisione dell'elettorato. La minoranza rimarca la propria posizione «vigile alla legittimità degli atti amministrativi e dei regolamenti », proponendo legami con le istituzioni e rispetto senza "chiusure localistiche" e rilancia il tema delle "delibere di iniziativa popolare".

L'ultimo punto all'ordine del giorno era stato inserito all'ultimo momento per venire incontro alla richiesta del vescovo di Belluno-Feltre monsignor Giuseppe Andrich, che in data 15 maggio 2012 aveva richiesto ufficialmente al Sindaco Andrea Franceschi di rinunciare "Pro hac vice" (esclusivamente per questa occasione), al diritto d'esercizio dello juspatronato, ossia il secolare diritto del Consiglio comunale di indicare fra una rosa di tre nomi proposti dalla Curia il miglior candidato che ricoprirà il ruolo di parroco-decano. «La fretta per cui il punto è stato inserito all'ordine del giorno - spiega Franceschi - era dovuta a una precisa richiesta del Vescovo. […] L'idea [era] di annunciare il nominativo del nuovo parroco già durante le celebrazioni domenicali in chiesa, ma oggi un organo di informazione ha un po' vanificato questa fretta». Ha quindi chiesto il rinvio della votazione a data da destinarsi, concludendo che «lo juspatronato deve rimanere in capo all'amministrazione comunale di Cortina […] e non è assolutamente nostra intenzione respingere la richiesta del Vescovo». Adriano Verocai ha lasciato l'aula prima della discussione di quest'ultimo punto e dopo i chiarimenti richiesti da Gianpietro Ghedina del gruppo di minoranza, anche l'opposizione accoglie la richiesta di rinvio a un futuro consiglio comunale.