"TU": l'ultima raccolta di poesie di Roberto Pappacena
    

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"TU": l'ultima raccolta di poesie di Roberto Pappacena

Rosanna Raffelli Ghedina

01/05/2012
Va a ruba alla Cooperativa di Cortina il bel libro di poesie che Roberto Pappacena ha dedicato a Gianna, sua moglie, la compagna della sua vita, la donna che ha saputo dare senso alla sua vita.
E lui, Roberto, la ricorda riconoscendone le gioiose emozioni che affida alla Bellezza dei versi per partecipare questo raro ingrediente della vita con chi ha in qualche modo condiviso il loro passaggio.
Sappiamo che il professor Roberto Pappacena è apprezzato e noto scrittore e poeta, ma la sua ultima raccolta di poesie dedicata alla sua cara Gianna, la donna che ha plasmato la sua vita illuminandola di buon umore e di luce, ci ha piacevolmente sorpreso. Esordisce così: Sei entrata nella mia vita come in un viale di sera dal muro di un giardino si effonde improvviso un profumo di gelsomini.
Un modo nobile per superare un distacco doloroso, per ricordare la ricchezza di una vita percorsa insieme e affrontata sempre mano nella mano. E ancora, cosa c'è di più efficace di una poesia per celebrare l'amore che ha illuminato la propria vita? A Roberto non preme la lamentela della privazione, ma il bisogno di gratitudine per rispondere ad una vita donata che s'è fatta ancora più preziosa proprio quando s'è strappata da lui, nella convinzione di ritrovarla nella dimensione dove il presente sarà senza fine. Leggendo le poesie che Roberto dedica a Gianna non posso non pensare agli amanti "Francesco e Povertà" che Dante - nel Canto XI del Paradiso - contempla affascinato ammirando l'intensità del loro abbraccio. Le sue poesie si snodano, tra i ricordi, in questa dolce suggestione di lungo abbraccio che sembra voglia parafrasare Dante: di dì in dì ama sempre più forte questa sua sposa, proprio come fece il santo d'Assisi. Sembra che anche Roberto Pappacena abbia voluto mettersi in una simile contemplazione dedicando a Gianna le sue canzoni d'amore, piuttosto che ripiegarsi sul dolore del distacco come un Narciso. Preferisce rivivere, arricchirsi nello spirito e dimostrare quel sentimento oggi sempre più raro: la gratitudine per tanto amore ricevuto.
In Roberto, l'uomo, il letterato e il poeta sono un tutt'uno che si svela nelle espressioni e nella forma poetica per realizzare in questo unico percorso la sua interezza. Egli intende la poesia come prima declinazione dell'anima proprio per aspirare all'infinito e all'essenziale, perché è ben cosciente che l'esistenza umana è un bene da coltivare e non un possesso, una soddisfazione o un piacere da ottenere a tutti i costi.
In questo sta "la Bellezza" della poesia di Roberto Pappacena, capace di riportarci al bene e alla verità. Grazie Roberto di volerla condividere con chi passa sul tuo percorso.
Voglio farti uno scialle con le frange dei larici per avvolgerti tutta del mio amore.