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CENTRALINE IDROELETTRICHE: DAL COMUNE PARERI CONTRARI SU TUTTI I PROGETTI, ANCHE ALLA CENTRALINA SU TERRENO REGOLIERO

Marina Menardi

01/07/2012
L'Amministrazione comunale di Cortina d'Ampezzo dice "no" alla costruzione di nuove centraline elettriche sul territorio comunale da parte di privati che la legge regionale sembra favorire e si spinge anche contro l'accordo stipulato tra le Regole e la società Dolomiti Power s.r.l. per la costruzione di una centralina sul Ru Federa. Nel corso della seduta del 13 giugno scorso, la Giunta, a seguito dei numerosi progetti presentati da diverse società private nel corso delle ultime settimane, ha dato parere contrario a cinque progetti (due sul torrente Boite, uno in val d'Ortiè, uno sulle acque del Ru Bosco, uno sul Ru Federa) e realizzerà un progetto in concorrenza ad un sesto sul torrente Bigontina.

«Da un lato riteniamo che si debba tenere nella giusta considerazione il rispetto dell'ambiente e del territorio che non possono essere sacrificati sull'altare del facile guadagno» ha spiegato l'assessore all'Ambiente e alle Energie rinnovabili Enrico Pompanin.
«Dall'altro, nei casi in cui si possano realizzare centraline senza problemi di natura ambientale, crediamo sia indispensabile che le stesse siano realizzate esclusivamente dal Comune o dalle Regole. Proprio per questo abbiamo deciso di presentare un progetto in concorrenza per la centralina del torrente Bigontina e sempre per questa ragione abbiamo ripetutamente espresso la nostra contrarietà all'accordo stipulato dalle Regole d'Ampezzo con la società Dolomiti Ambiente che potrà tenersi l'85% degli utili prodotti lasciando solo le briciole sul territorio».

In realtà, come sottolineato dal capogruppo di minoranza Stefano Ghezze in un'interpellanza al sindaco Franceschi, non si tratta della società Dolomiti Ambiente, che per conto della provincia di Belluno gestisce l'impianto di trattamento rifiuti in località Maserot di Santa Giustina, ma della società Dolomiti Power Srl, partner delle Regole d'Ampezzo per l'operazione di investimento della centralina sul Ru Federa.

I termini dell'accordo furono spiegati dal presidente delle Regole Gianfrancesco Demenego durante l'ultima assemblea sociale, e, successivamente, sul Notiziario dell'Ente, dove si spiegò che non era possibile opporsi al progetto della centralina della Dolomiti Power: quando la società di Santa Giustina aveva depositato la proposta di una centralina sul Ru Federa, infatti, c'erano trenta giorni a disposizione per presentare un progetto alternativo, ma le Regole non erano pronte. Si poteva, comunque, contare sulla tutela data dalle norme regionali che bloccavano ogni progetto su territorio regoliero che non avesse il preventivo parere favorevole delle Regole proprietarie. Ecco quindi che Dolomiti Power e Deputazione regoliera sono arrivati ad un accordo che fosse vantaggioso per entrambi. «Gli introiti che le Regole prevedono a seguito di tale accordo non sono soltanto "briciole", ma risultano essere di un certo rilievo sia per l'investitore sia per il proprietario dell'area» spiega il presidente delle Regole Gianfrancesco Demenego in una nota in risposta all'Amministrazione comunale.

«Il progetto, di proprietà della Dolomiti Power , verrà realizzato dalla stessa a sue spese, e per un periodo di 15 anni la società sosterrà sia la gestione sia gli imprevisti. La concessione sarà però fin da subito delle Regole d'Ampezzo, che venderanno l'energia elettrica e divideranno gli introiti lordi con la Dolomiti Power, nella misura del 85% a questa e del 15% alle Regole. Terminati i 15 anni, tutto l'impianto funzionante, la sua gestione e i suoi introiti resteranno gratuitamente in mano alle Regole per la lunga durata ancora prevista dell'impianto, senza nulla più spartire con altri soggetti. Tenendo conto delle spese di gestione, di eventuali imprevisti a carico dell'investitore, e della cessione gratuita dell'impianto al termine dell'accordo, l'effettivo introito per le Regole nel corso dei primi 15 anni può essere misurato nel 25-28% degli utili netti prodotti annualmente».

Nella nota Demenego fa presente che «il Comune di Cortina d'Ampezzo non ha mai fatto alcuna opposizione al decreto della Giunta Regionale n° 4070 del 30 dicembre 2008, che toglieva le garanzie ai territori regolieri e li esponeva ad un assalto di soggetti privati, che avrebbero potuto occupare beni delle comunità con impianti idroelettrici senza nulla riconoscere ai proprietari». Dall'altro lato, invece, 29 Regole del Bellunese, sostenute dalla Provincia e dalla Consulta della Proprietà Collettiva ricorsero al Tar, ottenendo la tutela dei patrimoni regolieri e di quelli comunali se soggetti a usi civici (Decreto Regionale n. 1609 del 9 giugno 2009).

Una successiva delibera della Giunta regionale, tuttavia (n. 2100 del 7 dicembre 2011) cancellò questa tutela, ma le Regole e la Consulta sono riuscite a concordare con la Regione l'aggiunta di un nulla osta dei proprietari qualora siano interessati terreni comunali o regolieri.

La centralina sul Ru Federa viene vista dalla Deputazione come un modo per finanziare l'ente. «Impostare rapporti imprenditoriali con soggetti privati per le Regole riteniamo sia più opportuno che non con gli enti pubblici, perché una compartecipazione a tempo indeterminato fra pubblico e privato porta spesso squilibri a vantaggio del primo. Le Regole ricordano, infatti, la diversa realtà istituzionale dei soggetti, dove il Comune non ha come obiettivo la sopravvivenza attraverso il territorio - avendo i suoi proventi garantiti dai cittadini - mentre le Regole, che sono a tutti gli effetti un soggetto privato, debbono sopravvivere nel tempo utilizzando ciò che la natura ha dato loro, in modo il più possibile indipendente. In tal senso, cercare una copertura agli investimenti presso una banca o presso altri finanziatori privati, con accordi limitati nel tempo, risulta equivalente.
Anzi, il ricorso a mutui e prestiti bancari può allungare i tempi di rientro degli investimenti».