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«RACCONTI D'UN TEMPO»

Roberto Pappacena

01/01/2009
In edicola il terzo volume di Roberto Belli dedicato a personaggi e immagini di Cortina d'Ampezzo, San Vito, Borca, Vodo e Cibiana di Cadore
Ha visto la luce il terzo volume di Roberto Belli «Racconti d'un tempo» che affascina e conquista il lettore con le sue storiche fotografie in bianco e nero, attinte da archivi pubblici e privati e da numerose collezioni tutte private, colmandoci gli occhi ed il cuore con le visioni, spesso di grande formato, di «personaggi e immagini di Cortina d'Ampezzo, San Vito, Borca, Vodo e Cibiana di Cadore» appartenenti ad un passato che ci appare oggi lontanissimo ma ci fa capire su quali solide basi è stata costruita la realtà in cui viviamo.
L'autore, poi, rivolge un doveroso «grazie di cuore ai tanti amici che hanno collaborato alla ricerca di notizie, documenti fotografici e scritti inediti». Tra questi, per quanto riguarda Cortina, figurano lo scrittore Ernesto Majoni
«Coleto», lo storico Paolo Giacomel, la giornalista Feliciana Mariotti. Impreziosiscono la pubblicazione i disegni di Vico Calabrò, in bilico tra realtà e sogno.
Grande la tentazione di riportare fotografie e testi, tutti di grande interesse.
Ci limitiamo a citare poche parole, relative alla gigantesca nevicata del 1951 cui è stata paragonata quella che ha sepolto Cortina nei giorni precedenti il Natale.
«Del memorabile inverno 1950-51 si sente parlare ancora oggi, dopo quasi sessant'anni. L'autunno portò piogge torrenziali che limitarono i lavori dei campi; in novembre la Valle del Boite fu ricoperta di mezzo metro di neve, ma non diede eccessivo peso: l'anno precedente la coltre bianca aveva raggiunto un'altezza quasi tripla. I problemi iniziarono in dicembre, quando ne cadde un metro abbondante; il trenino bianco e azzurro, indispensabile mezzo di collegamento, non solo turistico, fra Belluno, Cadore e Pusteria, cominciò a subire i primi disservizi.»
Nel guardare le immagini di allora, sembra di guardarsi intorno, oggi, tra le masse di neve che incombono.
Le visioni del libro commentate da racconti interessanti e gustosi, permettono al lettore di immedesimarsi in modo avvincente nella realtà riprodotta e descritta.
Lo stesso dicasi dei numerosi personaggi, pensosi, assorti, spesso sorridenti, che ci mostrano una umanità lavoratrice e solerte e, soprattutto, soddisfatta e orgogliosa di se stessa.
Un volume, insomma, questo di Roberto Belli, che ci fa toccare con gli occhi e con l'anima, fervide epoche lontane, e ci fa al contempo sentire quasi colpevoli nei confronti di quelle generazioni che hanno creato con solidale fatica, e senza l'angoscia che oggi ci affligge, le basi del mondo in cui, per merito loro, abbiamo la fortuna di vivere.