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MAGGIORANZA E MINORANZE SPACCATE SUGLI ARGOMENTI IMPORTANTI DELL’ ULTIMO CONSIGLIO COMUNALE: PIANO CASA E NUOVO STATUTO COMUNALE

Edoardo Pompanin

01/11/2009

 

SCARAMUCCE

Il Consiglio del 28 ottobre parte con un duro intervento del sindaco Andrea Franceschi riferito alla sentenza del Consiglio di Stato del 23 luglio 2009 che ha chiuso il caso del ricorso presentato da un privato il 30 aprile 2004 e accolto con sentenza favorevole dal Tar.

Racconta il Sindaco che venne chiesto l'annullamento del Piano regolatore per ottenere un cambio di destinazione e trasformare un fabbricato in legno utilizzato normalmente per attività agro silvo pastorali a Col in un una seconda casa. Alla fine dell'iter il Comune ha avuto torto per un errore nelle procedure e ormai - annuncia il Sindaco - «non può più fare niente». Non risparmia di osservare come «poche settimane dopo la sentenza è stata protocollata in Comune la richiesta a firma dello Studio Tecnico Alverà & Associati di ritiro del permesso di costruire». «Personalmente ho trovato assolutamente inopportuno anche se sicuramente lecito che una pratica del genere fosse seguita dallo Studio di un consigliere di minoranza…», lancia la frecciata il Sindaco, invocando un «fronte Comune» del paese rispetto ai temi dell'edilizia.

Pronta la replica del consigliere Luigi Alverà che ironicamente si complimenta per il tempismo di riportare le comunicazioni 'legali' all'inizio del Consiglio, «forse per generare un terrorismo psicologico

».

Si comincia così; con queste premesse potete facilmente immaginare come siano poi proseguite le discussioni dei diversi punti all'ordine del giorno.

IL PIANO CASA

Il Consiglio comunale era tenuto ad esprimere il proprio orientamento in rapporto alla legge regionale n. 14 del 2009 a sostegno del settore edilizio.

Il famoso «piano casa» governativo, recepito anche dalla Regione Veneto.

Prima di esporre il dibattito consiliare è opportuno spiegare in breve di cosa si tratta.

Cos'è il «piano casa»

Il «piano casa» prevede fino all'11 luglio 2011 (termine di presentazione delle richieste) la possibilità di ampliare il volume delle abitazioni del 20 per cento (30 per cento se si utilizzano tecnologie a energia rinnovabile), compreso l'eventuale recupero dei sottotetti, e di ampliare del 20 per cento (30 per cento con tecnologie a energia rinnovabile) la superficie coperta degli immobili non residenziali (capannoni, negozi, magazzini, insediamenti turistici).

Tutto ciò in deroga agli strumenti urbanistici, con esclusione delle abitazioni e degli edifici ubicati nei centri storici o in aree di inedificabilità assoluta e di quelle oggetto di specifica tutela. Gli interventi di ampliamento godranno di procedure semplificate (è sufficiente la semplice Dia) e per le prime case gli oneri di costruzione sono scontati del 60%.

È pure importante la previsione che favorisce le operazioni di abbattimento e di ricostruzione degli edifici costruiti prima del 1989, con aumenti di volume (per le abitazioni) e di superficie (per i non residenziali) fino al 40 per cento, sempre in deroga agli strumenti urbanistici, senza modifiche di destinazione d'uso e con utilizzo di tecniche di edilizia sostenibile e di fonti di energia rinnovabile. In certi casi si arriva anche ad un aumento del 50 per cento.

Le amministrazioni locali erano tenute a decidere entro il 30 ottobre se e con quali limiti applicare la nuova legge regionale.

Nei due anni di applicazione della legge, i Comuni sono chiamati a svolgere un ruolo fondamentale soprattutto per quanto concerne tutti gli edifici «non prima casa».

A parere della Regione - e questo aspetto è decisivo per capire quanto andremo poi a raccontare- spetta ai Comuni deliberare se o con quali ulteriori limiti e modalità applicare le disposizioni «non prima casa», mentre dovrebbero trovare immediata applicazione le norme concernenti gli ampliamenti della prima casa di abitazione. In sostanza, per Venezia il Comune non potrebbe entrare nel merito delle concessioni di legge previste per i titolari della «prima casa», considerando le norme di immediata applicazione e a scavalco rispetto ai Comuni.

La posizione della maggioranza

L'assessore Verocai spiega al Consiglio il tenore della legge e osserva «come la stessa sia studiata per il basso Veneto e che, recependola, il Comune di Cortina andrebbe incontro a ulteriori speculazioni edilizie». L'applicazione alla realtà cortinese non favorirebbe veramente il residente, che invece può essere tutelato dalle iniziative studiate e applicate dall'amministrazione, che ben conosce la situazione del paese. Verocai fa l'esempio dello Sportello unico per le attività produttive, recentemente istituito e che permette gli ampliamenti alberghieri del 30%; per le attività artigiane, l'assessore promette una mano nel contesto della stesura del Pat (nuovo Piano regolatore) in quanto attualmente non sarebbero comunque possibili ampliamenti dato lo stato delle opere di urbanizzazione; per la prima casa ricorda i buoni risultati delle procedure del diritto di superficie e delle altre iniziative.

A rimarcare il pericolo di un utilizzo improprio delle norme da parte di soggetti che non sono veri residenti, viene ricordato che la previsione di legge dà la possibilità di sfruttare tutti i benefici anche a coloro i quali si impegnassero a diventare residenti nei prossimi 24 mesi!

È lo stesso Sindaco a fare la sintesi del problema che si pone portando un caso ipotetico ma molto molto plausibile (che riportiamo nel concetto): un cittadino di Roma proprietario di un edificio a Cortina vista la legge consiglia la moglie di chiedere la residenza a Cortina. È sufficiente che la stessa risieda stabilmente per 6 mesi in paese (con i Vigili che fanno tre visite di controllo) e il Comune è costretto a concedere la residenza (che poi non è revocabile nel caso non si continuasse a risiedere stabilmente, ndr). La conseguenza è che la signora potrebbe ampliare la villa fino al 50% e inoltre non pagherebbe nemmeno l'Ici, beffando doppiamente il Comune.

Per Franceschi è una legge calata dall'alto che vale per realtà diverse, tanto per Cortina, come per Mestre. Sono metri cubi di cemento che si riversano sulla nostra valle, senza la possibilità di un controllo locale. Magari - afferma il Sindaco - aiutasse «i veri residenti!»; anche considerato che un grandissimo numero di edifici è di fatto escluso dall'ambito applicativo della legge (centro civico, nuclei di frazione, edifici storici o schedati, rustici) e che la percentuale di cittadini residenti interessati è perciò bassa (in delibera si scrive che: anche in ragione dell'ambigua e amplissima definizione di prima casa di abitazione si finirebbe per beneficiare quanti in realtà possiedono in Cortina delle seconde case). Si dice poi dispiaciuto che le minoranze non diano «una mano» all'Amministazione per sostenere la posizione di chiusura nei confronti della legge espressa dalla maggioranza consiliare.

La delibera del Consiglio comunale è stata ispirata da un parere legale autorevole che interpreta le norme nel senso di consentire al Comune di bloccare l'automatismo di applicazione e di decidere in autonomia anche per «le prime case». Si afferma: «L'applicazione della legge, in definitiva, oltre ad essere potenzialmente dannosa per il delicato equilibrio ambientale del territorio ampezzano e di nessuna utilità per il settore turistico ricettivo, non risponderebbe comunque alle esigenze della massima parte dei residenti…)». Di fatto la legge resterà al momento inapplicata a Cortina anche se sarà prevedibile un certo numero di contenziosi. «Se dovessimo avere paura dei ricorsi, dovremmo andare a casa: dobbiamo provare tutte le strade per tenere duro», chiude il Sindaco.

Sembrano dalla sua parte anche i comuni limitrofi (stesso indirizzo), come pare si manifestino forti perplessità anche a livello regionale e nazionale (titola il Sole24ore del 28 ottobre: «Falsa partenza per il piano casa»). Il Consiglio fa passare solo alcune disposizioni: la Dia al posto del permesso di costruire nei casi previsti e lo sconto sugli oneri di urbanizzazione per la prima casa al 70%.

La posizione delle minoranze

Luigi Alverà è del parere che i residenti stanno perdendo l'opportunità per sistemare le loro case, ad esempio alzando di 20 centimetri e recuperando il sottotetto, ingrandendo l'abbaino, collocando una scala esterna per liberare volume interno. Non è a favore delle speculazioni ma per Alverà bisogna pensare non solo a «cosa non si fa fare» al residente fittizio ma al problema che si dà anche al residente effettivo. Forse - è il parere del consigliere - «andava fatta una valutazione più completa e serena». Ripete più volte la contrarietà alla delibera:«È un'altra occasione persa!».

Rimarca inoltre che se per la maggioranza con i Pat si risolveranno tutte le situazioni, è anche vero che i lavori della commissione urbanistica vanno a rilento, rispetto alle promesse di incontri mensili.

Roberto Gaspari contesta l'affermazione contenuta in delibera che il settore edilizio non assume a Cortina la stessa importanza che può avere nel contesto regionale e nazionale e ribadisce anche lui come la legge abbia creato un'aspettativa nei cittadini per sistemare le proprie situazioni edilizie particolari (ad esempio gli ampliamenti).

Il consigliere Demenego avvia il discorso ricordando che lo spirito della legge è quello di fare ripartire il volano economico e che le norme sono un aiuto e non una speculazione (che a suo parere si ha solo quando qualcuno fa qualche cosa da vendere per realizzare un guadagno).

Osserva: come distinguere anche nei Pat i veri residenti? É proprio possibile disattendere la legge, che di fatto è una norma sovraordinata rispetto al regolamento comunale? Il legale del Comune dice anche quali rischi si corrono a non ottemperare alla legge? Anche a suo avviso le opportunità vanno prese e una discussione sarebbe stata importante. Conclude paventando un ulteriore danno per i «nostri cittadini» e ritenendo responsabili delle spese legali alle quali andrà incontro il Comune i consiglieri che votano, la delibera.

Gianpietro Ghedina è del parere che è l'unica volta che la legge dà la possibilità ai residenti di fare ampliamenti della prima casa e che l'argomento dell'aiuto ai residenti con il Pat è una bugia in quanto non è comunque possibile distinguere fra residenti e non residenti.

La legge - riporta Ghedina - risulta non derogabile dai Comuni, almeno su prima casa: ci sono avvocati che si sollazzano a ricorrere e ci sarà una valanga di ricorsi contro un atto discutibile.

CESSIONE TERRENO COMUNALE

La delibera ha messo in regola una particolare situazione edilizia.

Nei pressi di pertinenza di una villa a Doneà è stata costruita per errore una parte del garage interrato su una porzione di terreno di proprietà comunale. La soluzione approvata è quella di effettuare una cessione da parte del Comune ai privati della particella interessata.

Come sempre in questi casi, i valori di perizia sono importanti, perché impattano su moltissimi aspetti procedurali sia in ambito comunale (pensiamo alle valutazioni dei Piruea) sia nei contratti fra privati (fanno testo per altre stime).

La valutazione del prezzo di cessione è stata effettuata dagli uffici comunali e si riassume nei seguenti termini. L'area interessata è pari a 60 metri quadrati. La particella con sottostanti i vani interrrati (autorimessa) è pari a 36,5 metri quadrati; la particella di «prato libero» è pari a 16 metri quadrati; la particella «marciapiede comunale» è pari a 7,5 metri quadrati (questa non viene ceduta).

I 36,50 metri quadrati sono stati valutati come differenza fra il ricavo «teorico» del costruito (36,50 x 3.000e/mq= 109.500e) e il costo «teorico» di costruzione (36,50 x 1.560e= 56.940e), cioè 52.560e. Il terreno «a prato» pertinenziale è stato prezzato con stima riferita a casi analoghi per 720e/metro quadro, con un totale di 11.520 euro (16 x 720e/mq).

Il Consiglio ha approvato la vendita per il totale di 64.080 euro, con tutti i costi a carico dei privati.

PIAZZA DEL MERCATO

Torna alla ribalta la Piazza del Mercato.

Nel programma delle opere pubbliche del prossimo triennio è prevista la realizzazione di un parcheggio interrato con la procedura della Finanza di Progetto (capitale privato su bene pubblico).

Per l'aggiornamento della situazione - in quanto è noto che un'apposita commissione stabilì il 10 aprile 2008 che il multipiano studiato in precedenza nella zona sarebbe stato antieconomico e con grossi problemi di stabilità per gli edifici sovrastanti, in particolare la chiesa e il campanile, come ha ricordato Pietro Ghedina in aula - va detto che la riprogettazione prevederebbe un manufatto edilizio a corpo isolato multipiano ad uso autorimessa e servizi con 150/200 posti auto, una zona servizi di circa 300 metri quadrati. Il suo sviluppo sarebbe sotto l'attuale quota del parcheggio esistente, all'interno di un lotto di circa 3.000 metri quadrati provvisto di spazi scoperti da destinare in parte a giardino e in parte a parcheggio.

L'Amministrazione ha votato la sistemazione del perimetro del comparto nel quale attuare questa opera e ne ha definito i confini escludendo gli edifici esistenti (la casa del panificio comunale).

Questa decisione «tecnica» ha ovviamente dato spunto per discutere in Consiglio non tanto della sistemazione dei parametri, quanto della opportunità ad esempio di ripensare - come dice Gianpietro Ghedina - la sistemazione di tutta la situazione, compreso l'edificio del panificio.

Critico Pietro Ghedina che non capisce il motivo per cui - dopo la bocciatura del 2008 - si continui a parlare di garage interrato in quella zona. Il consigliere di maggioranza (ma di voto contrario) insiste nel concetto che quella zona vada presa in considerazione nell'ambito delle previsioni del «piano neve» e, al limite, in un contesto più ampio che preveda tutto il perimetro, dalla ex Stazione Esso alla Piazza del Mercato, passando per l'Hotel San Marco e il Panificio.

Il Sindaco replica che il nuovo progetto parte da un bando rifatto «con tutti i crismi» e con perizie e margini di garanzia che ne fanno un'opera più contenuta rispetto alle precedenti proposte.

Rispetto al «piano neve», sostiene che gli stessi impiantisti non tengono in considerazione quella zona come interessante per gli 'arroccamenti' in quanto c'è il problema della costruzione dei parcheggi.

MODIFICHE ALLA NORMATIVA PER GLI EDIFICI DEL CENTRO

Approvata la possibilità di procedere all'esecuzione degli interventi di restauro e di risanamento conservativo anche su alcuni degli edifici del centro civico.

NUOVO BANDO PER L'ASSEGNAZIONE DELLA

«PRIMA CASA» IN DIRITTO DI SUPERFICIE

Approvato da tutti i consiglieri il nuovo bando per il «diritto di superficie».

L'assessore Verocai cita l'esperienza dei tre lotti già assegnati per confermare le linee di condotta già prese negli anni passati.

Esprime il suo consenso anche il consigliere di opposizione Luigi Alverà rilevando il fatto che alla revisione del regolamento ha partecipato anche la minoranza, trovando molte proposte accolte.

Sul bando in sé vi è poco di nuovo, spiega Verocai. È importante la novità offerta al privato di cedere al Comune i propri terreni e di vedersi riconoscere il diritto di costruire sugli stessi la propria «prima casa», sempre secondo le regole del diritto di superficie e nel rispetto dei vincoli di residenza.

Riportiamo ad uso dei cittadini i principali punti da ricordare: - si tratta di concessione in diritto di superficie (99 anni) a privati di aree di proprietà comunale per la costruzione di prime case (le spese di costruzione sono dunque a carico dell'assegnatario e, giusto per dare un'idea, si può trattare di una spesa pari almeno a 2.000/3.000 euro al metro quadro);

- con la prima graduatoria del nuovo bando cessano le graduatorie precedenti e la nuova avrà durata di 5 anni;

- c'è tempo fino al 15 dicembre 2009 per individuare e acquisire da parte del Comune aree destinate al «diritto di superficie» ; è possibile stipulare accordi con quei proprietari interessati a cedere gratuitamente al Comune la proprietà delle stesse in cambio del riconoscimento in loro favore del «diritto di superficie» su una parte delle aree cedute (sempre per esigenze abitative di «residenti», così come definiti nel bando);

- c'è tempo (secondo quanto riportato in bozza di delibera, per cui da verificare presso gli uffici comunali) fino al 15 gennaio 2010 per inviare la domanda di partecipazione;

- il nuovo bando prevede la soddisfazione - oltre che in primis dei nuclei familiari con figli - anche delle coppie senza figli o delle persone singole, soprattutto se giovani;

- gli interessati - sia per la cessione di terreni con contropartita il «diritto», sia per la partecipazione al nuovo bando - facciano riferimento all'Ufficio Patrimonio del Comune, dove potranno trovare tutte le informazioni utili e l'assistenza necessaria alle pratiche.

CONSULENZE ESTERNE

Approvato - seppure con ritardo - il programma delle consulenze esterne 2009, obbligatorio per legge. Stessi criteri del 2008.

Per Gianpietro Ghedina il tema è controverso in quanto - a suo avviso - in organigramma del Comune vi sono figure che devono essere valorizzate e che dare all'esterno attività che possono essere svolte da interni potrebbe configurare 'danno erariale'.

Il Sindaco risponde che quando il consigliere di minoranza era dall'altra parte, le spese per le consulenze erano più alte di oggi (1.253.000 nel 2006; 547.000 nel 2008).

Ribatte Ghedina che occorre valutare anche i progetti che allora erano in cantiere.

Ognuno resta sulle sue posizioni.

NUOVO MEMBRO AL COMITATO PROMOTORE CAMPIONATI DEL MONDO 2015

È stata approvata la sostituzione di Giovanni Valle in seno al Comitato; il nuovo delegato di maggioranza sarà l'assessore Herbert Huber, che ha comunque seguito fino ad oggi tutta la faccenda.

NUOVO STATUTO COMUNALE: RINVIATA L'APPROVAZIONE

Il nuovo Statuto comunale non è stato votato dalla maggioranza qualificata dei 2/3 dei consiglieri per cui ripasserà al voto il mese prossimo.

Ne approfittiamo per lasciare spazio alle altre notizie più urgenti, riservandoci di raccontare tutte le novità e i retroscena nel prossimo numero.

RICHIESTA ALLA REGIONE DI NORME A TUTELA DEI LADINI

Su richiesta dell'ULd'A del 5 ottobre 2009 è stato deliberato all'unanimità di richiedere «con forza» alla Regione del Veneto:

- di assicurare il riconoscimento, la tutela e il sostegno alle popolazioni ladine, friulane e germanofone presenti sul territorio con misure atte a promuovere tutte le forme di sviluppo socio economico e culturale al fine di mantenere servizi e garantire la residenzialità nonché pari dignità dei cittadini di minoranza appartenenti a Regioni limitrofe a Statuto Speciale;

- di impegnarsi a valorizzare le iniziative culturali di stampa e ricreative, nonché il rispetto della lingua, della toponomastica e delle tradizioni delle popolazioni stesse con specifiche linee d'indirizzo da inserire nello Statuto della Regione del Veneto;

- di riconoscere una rappresentanza politica in consiglio regionale per i rappresentanti della lingua minoritaria e promuovere una legge a tutela delle popolazioni di lingua minoritaria… La delibera sarà spedita anche al Presidente della Repubblica, al Presidente della Giunta regionale veneta, agli assessori regionali, a tutti i gruppi consiliari regionali e ai consiglieri regionali della provincia di Belluno.

REGOLAMENTO COMMISSIONE PUBBLICI SPETTACOLI

Approvato il regolamento della commissione che avrà il compito di accertare e verificare la conformità alle disposizioni vigenti in materia di sicurezza dei locali ed impianti da adibire a spettacolo e trattenimento pubblico. Sarà così più semplice gestire a livello comunale le procedure previste dalla legge, prima seguite dalla Commissione provinciale di vigilanza.

REGOLAMENTO PER L'USO DELLE SALE COMUNALI

Approvato il regolamento che disciplina l'utilizzo delle sale comunali, dall'uso della sala consiliare, a quella espositiva del Comune Vecchio, a quelle in gestione alla Gis.

Rilevante per i cittadini sapere che alle Associazioni di volontariato di carattere sportivo, sociale e culturale - esclusivamente quelle iscritte all'Albo comunale delle Associazioni, di cui parliamo al punto seguente - viene concesso l'uso gratuito per le assemblee sociali, una volta all'anno (di norma la sala don Pietro Alverà, nel palazzo delle Poste).

Inoltre alle Associazioni viene concesso l'uso gratuito per un giorno o serata all'anno per spettacoli, manifestazioni, saggi, eccetera, ad ingresso libero.

Il vantaggio del regolamento è quello di dare la possibilità alle Associazioni di programmare le proprie iniziative conoscendo regole chiare e precise, senza lamentare discrezionalità o preferenze.

REGOLAMENTO ALBO COMUNALE DELLE ASSOCIAZIONI

Il Comune ha istituito l'albo delle Associazioni senza scopo di lucro con sede e attività a Cortina.

È suddiviso nei vari campi dell'associazionismo, dallo sport ai servizi sociali.

Ci si iscrive una volta per tutte ed è utile provvedere alla registrazione della propria attività per i seguenti motivi:

- priorità nell'assegnazione di utilizzo delle strutture o di sedi associative (oltre al vantaggio di due utilizzi gratuiti all'anno delle sale comunali);

- titolo alla nomina di rappresentanti in commissioni e/o gruppi di studio;

- titolo alla concessione di contributi ordinari e straordinari (in difetto di iscrizione la concessione è possibile solo in casi eccezionali).

L'Albo è aggiornato dalla Giunta comunale al 31 agosto di ogni anno.

FONDO DI PREVIDENZA PER I VIGILI

Istituito a norma di legge e di contratto di lavoro il fondo di previdenza complementare per il personale di Polizia locale.

In sostanza si tratta di un fondo destinato ad integrare la pensione degli agenti di polizia locale che viene finanziato con una quota di proventi derivanti dalle multe.

L'importo è di almeno 1.000 euro all'anno per singola posizione