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Piano di Assetto del Territorio: quale l'iter dopo l'adozione in consiglio comunale?

Marina Menardi

01/05/2012
Il Pat, il nuovo Piano di Assetto del Territorio che andrà a sostituire il Prg del 2003 e detterà le linee guida per lo sviluppo urbanistico dei prossimi 15-20 anni, è stato adottato dal Consiglio comunale del 20 marzo scorso, l'ultimo dell'Amministrazione Franceschi (vedi Voci di Cortina n. 95 - aprile 2012).
Il Piano dovrà ora seguire un iter che porterà all'approvazione definitiva e alla sua entrata in vigore, con le nuove regole sulla pianificazione urbanistica di Cortina. Con l'aiuto di Stefano Zardini Lacedelli e Michele Ganz, dell'Ufficio Urbanistica del Comune di Cortina, cerchiamo di percorrere i passi di questo iter, che porterà all'approvazione definitiva del nuovo Piano urbanistico di Cortina. Al momento, mentre ci si sta occupando delle elezioni del nuovo Sindaco e del nuovo Consiglio comunale, l'Ufficio Urbanistica del Comune si sta portando avanti sulla predisposizione delle copie degli elaborati. Si tratta di numerose tavole cartografiche che dovranno essere rese pubbliche e successivamente portate in Provincia e in Regione. Rispetto alla prima versione del Pat, ci sono state alcune variazioni in seguito agli emendamenti presentati nel Consiglio comunale del 20 marzo, che devono essere integrate nei nuovi elaborati. La prima fase sarà quella della pubblicazione in Sala Consiliare per la presa in visione del Piano da parte dei cittadini. Per questa fase si è atteso l'insediamento del nuovo Sindaco: è possibile, infatti, che un Sindaco diverso da quello precedente possa decidere di annullare o di cambiare la delibera di adozione del Piano. Con ogni probabilità, comunque, come ci dicono presso l'Ufficio Urbanistica del Comune, la pubblicazione avverrà nel mese di maggio. Il luogo scelto per la presa in visione del Pat ai cittadini è la Sala consiliare del Municipio di Cortina, dove gli elaborati verranno appesi su dei pannelli per trenta giorni, come già avvenuto con il precedente Prg. Nei trenta giorni successivi alla pubblicazione, i cittadini potranno porre le loro osservazioni. È importante, come ribadito dagli uffici competenti, fare le osservazioni nei tempi previsti, che verranno resi pubblici con gli appositi avvisi; se le osservazioni giungono oltre il termine prefissato, è facoltà dell'Amministrazione non tenerle in considerazione. Una volta accolte le osservazioni, sarà il momento delle controdeduzioni: il Consiglio comunale potrà accogliere, accogliere parzialmente, oppure respingere le osservazioni dei cittadini. Ci sarà, quindi, un ulteriore passaggio in Consiglio comunale. A questo punto, il Pat verrà inviato alla Provincia e alla Regione (quest'ultima interviene ora solo per questioni legate all'ambiente, quali le tematiche idrogeologiche, le cui competenze non sono state delegate alla Provincia) con le osservazioni e le controdeduzioni per gli adempimenti di approvazione. La Regione dovrà pronunciarsi per la procedura VAS, Valutazione Ambientale Strategica: dovrà cioè verificare che il Piano sia conforme ai criteri di conformità ambientale stabilite dalle normative europee e dagli accordi internazionali. In questa fase possono intervenire anche altri enti con competenze ambientali, quali la Sovrintendenza, e fare le proprie osservazioni. La Provincia si pronuncerà, invece, per la parte urbanistica, di propria competenza. La Provincia può accogliere il Piano, accoglierlo parzialmente, oppure respingerlo; non può tuttavia imporre progettazioni urbanistiche diverse: su questo è sovrano il Consiglio comunale. La Provincia può valutare l'adeguatezza del Piano rispetto alle normative vigenti e la sua fattibilità, può dare indicazioni diverse rispetto ai contenuti, senza chiedere progettazioni alternative. Al momento la Provincia è commissariata e le elezioni dell'ente, previste in un primo momento in concomitanza con quelle comunali, sono state rinviate a data e modalità ancora da definire. Non c'è quindi al momento un Consiglio o una Giunta democraticamente eletta pronta a valutare il Pat. Come stanno ora le cose, il Piano verrebbe approvato o respinto dal Commissario prefettizio, cioè da un'unica persona in cui sono accentrati tutti i poteri dell'Ente: Presidente, Giunta e Consiglio. In virtù di tali poteri il Commissario può compiere qualunque atto, sia di ordinaria che di straordinaria amministrazione; tuttavia, non dovendo rispondere agli elettori, difficilmente assume decisioni di portata strategica. È probabile, quindi, che, in attesa di chiarimenti a livello governativo sul futuro della nostra Provincia, il Pat resti "parcheggiato" negli uffici di Palazzo Piloni. Bisognerà attendere, ci dicono sempre dagli uffici comunali dell'urbanistica, e vedere cosa succede nei prossimi mesi riguardo la provincia di Belluno. I tempi di attesa per il Pat potrebbero superare l'anno. Cosa succede nel frattempo, ora che il Pat è stato adottato dal Consiglio comunale? Dal momento dell'adozione del Pat in Consiglio comunale (20 marzo), il comune di Cortina d'Ampezzo è in un sistema di salvaguardia. Le certificazioni urbanistiche vengono rilasciate in doppia stesura - Prg e Pat. Anche per quanto riguarda le attività edilizie, bisognerà verificare che non vadano in contrasto con il Pat. Se il Prg mi dice che posso fare e il Pat mi dice di no, vale il Pat, cioè la misura più restrittiva a livello legislativo.