CORTINA E REGIONE VENETO: ACCORDO SUL MEGA PROGRAMMA URBANISTICO
    

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CORTINA E REGIONE VENETO: ACCORDO SUL MEGA PROGRAMMA URBANISTICO

Marina Menardi - Edoardo Pompanin

01/03/2012


Cos'è un Accordo di programma
Serve per coordinare le azioni e per definire i tempi, le modalità, il finanziamento e gli altri adempimenti per attuare i piani e i progetti che richiedono per la loro realizzazione l'intervento di regione, amministrazioni pubbliche e soggetti privati.
Interesse regionale: non è un semplice beneficio economico, ma un insieme di valutazioni che inducono la Regione ad occuparsi, "in prima persona", di un determinato progetto o programma.

Perché il comune di Cortina ha chiesto all a Regione un Accordo di programma

Il 29.10.2010, il Comune ha presentato richiesta per l'attivazione di un Accordo di programma per realizzare una serie di interventi di riqualificazione urbanistica ed edilizia, con la ridefinizione e adeguamento del sistema della viabilità e della sosta, con la realizzazione di opere pubbliche come il "polo culturale" (biblioteca civica − nuovo auditorium), e l'ampliamento della ricettività turistica invernale ed estiva. In particolare l'Accordo prevede interventi per la candidatura ai Mondiali di sci del 2017, fondamentalmente sull'ambito dell'ex stazione ferroviaria con la realizzazione di un parcheggio scambiatore interrato, un nuovo auditorium, una nuova biblioteca civica, spazi associativi ed espositivi, un tratto di viabilità passante il centro, in tunnel. Nell'ambito della pista da bob sono previsti il ripristino della storica pista e la realizzazione delle relative strutture ricettive. Nell'ambito dello stadio del ghiaccio si ipotizza il trasferimento della piscina comunale e la realizzazione delle relative strutture commerciali e centro benessere. Per la regione Veneto, la conclusione dell'Accordo di programma risulta essenziale, in quanto la conquista dei Mondiali di Sci del 2017 costituirebbe un'opportunità strategica per la promozione dell'intera regione Veneto e per l'economia della montagna veneta, generalmente depressa negli ultimi anni. Tale opportunità, associata all'ottenimento della sede triennale dell'Unesco, potrebbe costituire volàno allo sviluppo turistico/ambientale della Provincia montana per eccellenza della Regione.
Il 31.01.2012, la Giunta Regionale dà avvio al procedimento relativo all'Accordo di programma tra comune di Cortina d'Ampezzo e regione del Veneto denominato «Riqualificazione di Cortina e rilancio dell'economia turistica finalizzata alla candidatura ai Campionati Mondiali di Sci Alpino 2017».

Quali sono le cifre e i valori in gioco
L'elenco delle opere previste è riportato in tabella: alcune sono
opere pubbliche (per un costo di costruzione pari a 68.385.000 euro) e altre sono opere private (per un costo di costruzione pari a 91.490.000 euro).
I nuovi volumi (al netto delle demolizioni) sono circa pari ad almeno 65.000 metri cubi.
• 1.090 posti auto;
• 11.500 mc opere pubbliche
(meno 17.700 mc di demolizioni);
• 2.700 mq nuova piscina pubblica;
• 18.000 mc albergo;
• 26.000 mc albergo (comprende volume attuale piscina);
• 3.000 mc residenziale;
• 1.400 mq commerciale;
• 2.400 mc commerciale (presso
lo Stadio).
Tutti i volumi sono ricompresi nei conteggi del PAT.

Chi tira fuori i soldi per pagare tutto quanto (compreso il "progetto tangenziale")?
I soldi per pagare le opere pubbliche saranno sborsati dai privati investitori (finanza di progetto). In pratica, i privati pagheranno le opere pubbliche (68.000.000 di euro) per ricevere in cambio il diritto a costruire le opere private (92.000.000 di euro): l'investimento complessivo del soggetto privato sarà dunque pari a circa 160.000.000 di euro. Non è specificato se i diritti edificatori concessi a privati siano sufficienti ad assicurare la copertura del costo delle opere pubbliche (cioè se il plusvalore generato dalla nuova costruzione "privata" sia superiore al costo di costruzione (92.000.000 euro) + onere al pubblico (68.000.000 euro) + guadagno. A solo titolo di esempio, possiamo immaginare che per pagare la nuova piscina (8.500.000 euro di costo), il soggetto privato dovrà coprire il costo stesso della piscina per vedersi concedere dal Comune il diritto di costruire a sue spese l'albergo 5 stelle (22.500.000 euro di costo). In pratica il privato spende in tutto 31.000.000 euro per acquisire un albergo a 5 stelle. A livello totale si può dire che c'è convenienza se il valore di mercato delle opere costruite a titolo privato è superiore ai 160.000.000 euro investiti (che diventano tranquillamente oltre 200.000.000 euro con oneri accessori e profitto). La Regione - per calcolare il proprio introito - stima che l'incremento di valore generato dalle sole opere pubbliche sia pari a 37.000.000 euro (cioè il 58% del costo), e su questa plusvalenza ha calcolato il proprio ritorno di 4.370.000 euro, che serviranno per progettare la tangenziale.

L'EX STAZIONE E IL VINCOLO DI PUBBLICA UTILITÀ
La permuta dei piazzali impegnò l'amministrazione comunale di Cortina per diversi anni. Il Comune volle recuperare gli ampi spazi della ex stazione ferroviaria, divenuti beni demaniali, dello Stato, dopo le vicissitudini della società Ferrovia delle Dolomiti, chiusa e smantellata negli anni Sessanta del Novecento. In cambio si disse disposto a cedere quella spianata, sorta a lato di via delle Guide alpine, un tempo discarica di materiali, sulla riva sinistra del torrente Bigontina. Su quella ghiaia sostavano le carovane del circo e le giostre. In un angolo era stato gettato dell'asfalto, con due canestri, a creare un campetto per il basket, frequentato dai ragazzi. Gli atti decisivi furono perfezionati nell'amministrazione 1985-1990, che vide ben tre sindaci, in un periodo di frequente avvicendamento, nell'allora Democrazia Cristiana: sette in tredici anni. Per perfezionare la permuta dei due piazzali, intervennero anche le minoranze, in un clima di collaborazione, in consiglio comunale. Fu determinante l'apporto di Antonio Dal Pont, del Partito liberale, e del senatore Giorgio Pisanò, consigliere comunale del Movimento sociale. In giunta c'era Siro Bigontina, che ha ricordato quel periodo, durante la presentazione pubblica del Piano di Assetto del Territorio, il 22 febbraio scorso, nella sala Alexander Girardi,
menzionando la clausola, voluta dal Demanio. L'articolo 5 dell'atto di permuta, datato 20 dicembre 1989, firmato nella sede dell'Intendenza di finanza di Belluno dall'intendente reggente Elio Jarabek e da Roberto Gaspari, assessore anziano, in assenza del sindaco Demenego, riporta:«Il Comune di Cortina d'Ampezzo si obbliga a destinare il bene acquisito in permuta a quegli specifici scopi di pubblica utilità, previsti dal piano regolatore, impegnandosi a mantenere la destinazione dell'area e degli immobili ad uso pubblico e ad acconsentire l'uso di quanto interessa alla società gestrice del servizio automobilistico, per le necessità connesse a detto servizio, per l'attuazione delle quali il Comune ha più volte manifestato l'interesse. Pena, in caso di inadempimento, la risoluzione del negozio e la restituzione del cespite all'Erario». Dopo le lunghe trattative, lo Stato si accontentò infatti di
una somma quasi irrisoria, per cedere la stazione: soltanto 350 milioni di lire. Era la differenza fra la stima di piazzale Revisana, di 4 miliardi di lire, e il valore pattuito per buona
parte del piazzale e alcuni degli immobili della ex stazione ferroviaria: 4 miliardi 350 milioni di lire. Fu proprio la clausola, sulla destinazione a scopi di pubblica utilità, a determinare il costo così contenuto.