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PRESENTATO AL PUBBLICO IL PROGETTO DEL PARCHEGGIO INTERRATO DI LARGO POSTE

Edoardo Pompanin - Marina Menardi

01/02/2012
Il 6 gennaio 2012 Marco Siorpaes, Amministratore Unico della Se.Am. e promotore del parcheggio interrato in Largo Poste, ha illustrato alla cittadinanza i dettagli dell'operazione con il supporto dei tecnici progettisti.
Dopo una breve cronistoria - partita dall'incarico del Consiglio comunale a Se.Am. del 2009 e l'ok allo studio di fattibilità dell'aprile 2010 - Siorpaes ha spiegato che la copertura economica è già assicurata dalla vendita dei 58 posti auto (alla fine i posti auto venduti sono 56). Invece dei tre piani inizialmente previsti - però - se ne faranno solo due, perché dopo l'assegnazione dell'incarico di progettazione alla "Veniceplan Ingegneria e Servizi", "FG architetti - Faraguna Girotto", "Darinperego.com architetti associati", l'integrazione degli esami geognostici svolti durante il mese di dicembre ha consigliato la soluzione meno impattante.
L'architetto Francesco Da Rin ha poi proiettato alcune foto d'archivio e alcuni disegni di Edoardo Gellner - progettista negli anni '50 di Largo Poste - per spiegare lo sviluppo della situazione nel tempo. La piazza, prima della costruzione del palazzo delle Poste, era un prato con pendenza a degradare coltivato ad ort o. Gli edifici delle Poste e della Telve erano tutti sopraterra. Da Rin ha giustificato il pattinaggio che c'era in zona con lo scioglimento delle nevi dai prati sovrastanti, ma Rinaldo Zardini ha sempre dato una diversa spiegazione (cfr box a pag. 7).
L'ingegner Gianni Breda ha presentato il progetto e i rendering. L'input che è stato dato ai progettisti - ha spiegato Breda - è stato quello di entrare in una piazza già costituita e definita e creare un parcheggio che fosse invisibile. Inoltre è stato suggerito di avere il più possibile posti auto, senza sprecare spazi nel sottosuolo. Pertanto sono stati progettati due piani, di cui uno - quello più in basso - riservato ai privati - , e aggiunti due mezzanini per guadagnare altri posti auto. Un mezzano sarà riservato a Se.Am. per il deposito dei propri mezzi.
L'architetto Faraguna ha illustrato come verrà la piazza, una bozza che servirà al Consiglio comunale per decidere come strutturarla definitivamente.
In chiusura di presentazione Siorpaes ha spiegato i prossimi passaggi: nella primavera del 2012 si sposteranno i "sottoservizi" (linee telecom, fognature, linee elettriche); entro il 2012 sarà completata la gara per l'incarico all'impresa; nel 2013 partiranno le ruspe per finire in due anni.
Gli interventi dal pubblico erano più che altro finalizzati ai dettagli costruttivi dei parcheggi
privati.

Marco Siorpaes, amministratore unico di Se.Am.: «IL PARCHEGGIO HA SENSO ANCHE SU DUE PIANI. RECUPERIAMO UNA PIAZZA NEL CENTRO DI CORTINA»

Marco Siorpaes, Amministratore Unico di Se.Am., è convinto che il parcheggio interrato in Largo Poste sia una buona operazione, nonostante dal progetto iniziale sia stato stralciato un piano e i posti auto pubblici siano praticamente gli stessi di adesso. «Progetti del parcheggio in largo Poste ce ne sono in Comune dal 1981 - afferma Siorpaes -. L'ultimo è del 2005, dove si parla di un parcheggio su 2 piani. L'importante è - continua Siorpaes - il recupero della piazza tenendo la disponibilità dei posti auto». Secondo l'amministratore di Se.Am., quindi, non si tratta di un'operazione per aumentare i parcheggi in centro, ma essenzialmente di recupero della piazza senza spendere niente. «Si sarebbe potuto fare anche il terzo piano con tecniche innovative - spiega ancora Siorpaes - ma i costi sarebbero lievitati notevolmente, passando da 10 a 14 milioni di euro, e i tempi di realizzazione si sarebbero allungati di molto». Il dietro front sul terzo piano è avvenuto dopo che sono stati fatti ulteriori 7 sondaggi un po' ovunque attorno al parcheggio nello scorso mese di dicembre, con la stesura di una seconda perizia geologica, che ha rivelato che il terreno sotto è piuttosto disomogeneo. La tecnica usata per la costruzione del parcheggio è quella del Top Down: si fa prima tutto il perimetro, poi il tappo di fondo, e così si può lavorare senza pericolo di infiltrazioni nella cosiddetta "vasca bianca". «Si possono creare delle intercapedini per deviare l'acqua. L'acqua non viene bloccata - spiega Siorpaes - ma viene deviata. Sotto verranno installate delle pompe per tirare fuori l'acqua se ci saranno delle infiltrazioni, che poi verrà rimessa nella fognatura».
«Come presidente della Se.Am. ho intenzione di portare a termine il parcheggio. Se ciò non verrà fatto con la prossima Amministrazione, mi dimetterò» afferma Siorpaes. Chi sarà responsabile per eventuali danni a terzi? «In caso di danni a terzi responsabile sarà l'impresa. Questa, infatti, dal momento che le verrà affidato l'incarico dell'opera, dovrà anche stendere il progetto esecutivo e farsi carico di tutte le garanzie e responsabilità. Il progetto esecutivo, infatti, va in gara con l'esecuzione dell'opera da parte dell'impresa e questa avrà la responsabilità di tutta l'opera».


STORIA DI UN PROGETTO NATO MALE E CHE PUÒ FINIRE PEGGIO

«La Se.Am. - società comunale per la gestione degli autobus -, riscontrando la carenza di parcheggi nelle immediate vicinanze del Centro Storico… ha ravvisato la necessità di aumentarne la disponibilità attraverso la costruzione di un garage interrato distribuito su tre piani al di sotto della piazza denominata Largo Poste…». Così è scritto nella perizia di stima poi agli atti per il Consiglio comunale del 22 aprile 2010, che approva lo studio di fattibilità del parcheggio interrato; per la perizia geologica «si ritiene fattibile sia la soluzione che prevede due piani interrati … sia la soluzione che prevede tre piani interrati…».
Sulla base del progetto preliminare di tre piani, vengono messi in vendita "sulla carta" i posti auto ai privati per assicurare la copertura finanziaria preventiva all'operazione: 56 i posti auto venduti, per un valore unitario superiore a 150.000 euro, fino ad un importo di 205.000 euro. Alla gara per i progettisti partecipano 33 studi; il progetto definitivo (che considera cioè nel dettaglio i tempi e i costi specifici) - dopo aver preso atto di una nuova indagine geologica basata su 7 ulteriori sondaggi nella zona - cancella un piano ed è ridimensionato a due piani interrati: risulta che a profondità superiori a 19 metri il terreno è molto disomogeneo e il tappo da costruire sul fondo per la impermeabilizzazione sarebbe costosissimo (il progetto passerebbe da 10 milioni di costo a 14 milioni di costo) e i tempi si allungherebbero.
Il presidente Se.Am. Marco Siorpaes, riguardo i dubbi che nutriamo sulla tenuta geologica della zona Largo Poste, conferma che la zona risulta piena di infiltrazioni con molta acqua che passa attraverso, «ma non è un fiume e non si formano bolle; è una infiltrazione lenta e lo scorrere dell'acqua che si sente nelle cantine degli edifici del centro sono le fognature, che scaricano. Per l'opera interrata - continua - non basta fare un buco e buttare fuori l'acqua; serve impermeabilizzare e fare un tappo in fondo: ci sarebbe troppa acqua da estrarre: si lavora in 'vasca bianca' e l'acqua ci gira intorno».
La perizia del professor Simonini «garantisce che non ci siano movimenti degli stabili intorno»; in pratica costruiamo nel sottosuolo "un cubo"; gli stabili intorno sono tutti sopra terra. L'ultima perizia del prof. Simonini - depositata in Comune il 19 dicembre 2011 -, riporta che rispetto alla «circolazione idrica sotterranea si è accertata la presenza di una falda ubicata superiormente a quella misurata nella prima campagna di indagine e con una inclinazione verso valle a testimonianza di un significativo moto di filtrazione nelle formazioni più permeabili» e, ammonisce, che la «soluzione non è esente … da significative problematiche ingegneristiche, che vanno valutate attentamente da parte dei progettisti». Le due perizie non danno risultati proprio coincidenti. Non bastasse, servirà predisporre ancora accertamenti geologici da parte dell'impresa che vincerà la gara per la costruzione concreta del garage interrato. Ci dice il presidente Siorpaes che sarà questa ditta il soggetto che risponderà degli eventuali danni, oltre ai progettisti, e che pertanto essa dovrà riconsiderare tutto, a partire dalle indagini geologiche.


UN BUCO NEL CUORE DEL PAESE: CI RENDIAMO CONTO DEI RISCHI CHE CORRIAMO? E PER QUALI VANTAGGI, POI?


L'idea del Park interrato di Largo Poste è partita dalla società partecipata Se.Am.; il Consiglio l'ha fatta propria e ha approvato studio di fattibilità il 22 aprile 2010. Resistenza 'd'ufficio' da parte delle opposizioni, tanto che Dimai, di "Cortina oltre il 2000" dichiarò: «Sono contrario a questo tipo di affidamento, non al parcheggio». Più preoccupati invece molti cittadini, che ricordano la zona come paludosa e intoccata nel sottosuolo proprio per ragioni di buon senso e stabilità del terreno.
La gente comune ha trovato una sponda nel Comitato Civico Cortina, che si è espresso negativamente sul progetto (agosto 2011), argomentando proprio sulle questioni geologiche e sull'assurdità di procedere in un'operazione con rischi incalcolabili (pertanto nemmeno soggetti a copertura).
I fatti stanno dando ragione alle posizioni critiche; si era partiti con l'idea del park interrato per aumentare la disponibilità di posti auto; una prima perizia geologica dava possibile la costruzione di tre piani (195 posti); successivamente, altre indagini hanno consigliato di dirottare il progetto su due livelli (130 posti, di cui 56 venduti), lasciando di fatto invariati i posti auto pubblici attualmente disponibili (70 posti attuali contro i prossimi 74 interrati): la giustificazione dell'operazione adesso è quella di recuperare la Piazza. Prendiamo ad esempio la Piazza del Mercato: c'è un progetto di interrato con un iter già avanzato (fermo però alle soglie della Giunta comunale): lì, sia i tecnici che la ditta costruttrice non si sognano di tagliare falde e di influire sulla circolazione sotterranea, tanto che in pratica i due livelli previsti sono fuori terra … Per il Largo Poste si pensa invece di interrare un "vascone" (il parcheggio) e che l'acqua vada un po' dove vuole … Auspichiamo che il progetto verrà fermato dalla prossima Amministrazione; se così non fosse, le varie attività di divulgazione e sensibilizzazione troveranno spazio con l'assegnazione dell'incarico a costruire, in considerazione che sarà la ditta incaricata quella che si assumerà anche i "rischi" dell'operazione.
I contratti con gli acquirenti dovrebbero tutelare l'amministrazione, che può tornare indietro restituendo i soldi con gli interessi.
Nel programma elettorale questa operazione NON c'era (ma ormai sono dettagli).

Comitato Civico Cortina


LA GRANDE FRANA SU CUI SORGERÀ … IL PARCHEGGIO INTERRATO DI LARGO POSTE

«Una seconda parte del corpo di frana è quella ove è insediato l'abitato del centro di Cortina: ha una fora a ripiani, con alcune contropendenze e una serie di scarpate; le contropendenze, tipiche degli accumuli di frana, hanno provocato la formazione di alcuni piccoli bacini lacustri, ora completamente estinti e riempiti, come quello del Largo delle Poste o di Re(v)is».
«… la lingua di terreno del Largo delle Poste, che nella carta geomorfologica allegata è indicata col simbolo dei "depositi palustri", fino al 1915 era occupata da uno specchio d'acqua, profondo 4-5 metri. In questo laghetto, d'inverno, i bambini che risiedevano nel centro di Cortina andavano a pattinare. Questo avvallamento era compreso fra il dosso della vecchia stazione ferroviaria, a monte, e una contropendenza che si estendeva fra il laghetto stesso e l'attuale Corso Italia. Fino a pochi anni fa questa striscia di territorio, che aveva la massima depressione di fronte l'albergo Ampezzo, era ancora paludosa. Si bonificò quando l'acqua poté defluire in seguito ad uno scavo effettuato più in basso, per la costruzione della nuova sede della Cassa Rurale di Cortina." Estratto da: "La grande frana sui cui è sorta Cortina d'Ampezzo", di Mario Panizza e Rinaldo Zardini con la collaborazione di Massimo Spampani, Edizioni Dolomiti Cortina, luglio 1986.