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Cortina SiSconTra con la realtà

Associazione Comitato Civico Cortina

05/07/2012

Cortina deserta? Obiettivo raggiunto! Gli alberghi vuoti e le seconde case chiuse danno ragione al sindaco Franceschi che si compiace della disdetta di Cortina Incontra, contento perché «da quest’anno non ci sarà più la passerella dei politici al PalaAudi. Siamo sicuri che sia un dramma?» Ma vediamo i numeri di Cortina Incontra 2011: su 284 ospiti i politici intesi come Ministri del governo sono stati cinque, di cui uno in collegamento televisivo, mentre sono stati 16 tra parlamentari e amministratori locali, compreso il sindaco Andrea Franceschi, presente alla giornata inaugurale e a quella conclusiva. I restanti 268 ospiti erano antropologi, scienziati, imprenditori, giuristi, scrittori, giornalisti, docenti universitari, musicisti. Ah sì, c’erano anche rappresentanti del mondo televisivo, come Nicoletta Orsomando, la “signorina buonasera” ormai in pensione e nota per il suo "bon ton".

Il sindaco Franceschi gongola anche perché «è finita l’era dei cinepanettoni» e, viste le sue esternazioni, Vacanze di Natale 2011 sarà di certo l’ultimo, dimenticando di aver firmato lo scorso settembre una delibera comunale (la numero 140/2011) per dare mandato alla Gis di supportare le riprese del film Vacanze di Natale, in quanto l’Amministrazione intendeva «promuovere il territorio ampezzano anche attraverso iniziative di grande impatto mediatico quali promozioni cinematografiche affermate (…)” visto che “questo genere di prodotti sono oggi diventati un importante strumento di comunicazione e marketing turistico».

Nel suo comunicato Franceschi aggiunge: «È finita un’epoca. Quella dell’eccesso, dell’apparenza ad ogni costo, in alcuni casi della cafonaggine e della maleducazione (...) Possiamo e dobbiamo lavorare tutti insieme per tornare ad avere una Cortina più elegante, più rispettosa, più sobria…Una Cortina che privilegi l’essere all’apparire. La Cortina dei Montanelli e dei Buzzati tanto per intenderci»

Sarà per questo che è stato annullato il concorso ippico Cortina Show Jumping, manifestazione inserita nei circuiti internazionali di ippica e il torneo di rugby a sette. E dev’essere per questo motivo che anche la Fiorentina ha scelto di trasferirsi in Val di Fassa.

Il punto è che un’amministrazione comunale non dovrebbe mai compiacersi delle persone o delle manifestazioni che abbandonano Cortina. Un’amministrazione dovrebbe preoccuparsi di venire incontro ai gusti di tutti, finendola con la distinzione tra ampezzani e foresti e, soprattutto, senza imporre le proprie preferenze. Il problema non è essere contro o a favore di Enrico Cisnetto: è la mancanza di un’alternativa di tale portata nazionale, che soddisfaceva una gran parte del turismo estivo, in particolare agostano, di cui vive Cortina, e che ci è caduta in testa come una tegola  lasciando un vuoto proprio all'avvio di stagione.

A Cortina manca una regia che sappia coordinare tutti gli appuntamenti di rilievo già esistenti e da creare, dando vita a una sorta di "Cortina Summer Festival", che coniughi musica, letteratura, attualità, sport e divertimento, che porti in piazza, nelle valli e sulle montagne la cultura e le persone, che faccia conoscere Cortina agli ospiti e gli ospiti a Cortina.

Eleganza e buon gusto sono forse qualità rare negli ultimi tempi e in tutti i campi vanno sempre ricercate, ma lasciamo riposare in pace Montanelli e Buzzati, lasciamo nell’album dei ricordi le Olimpiadi del 1956. Si sono svolte esattamente 56 anni fa. Il mondo è cambiato e non è rimpiangendo i fasti del passato che si fa andare avanti Cortina. In tempi di crisi gli sponsor sono l’unico modo per promuovere spettacoli e manifestazioni culturali, come d’altra parte il project financing è l’unico modo per costruire nuove infrastrutture. Non è facendo terra bruciata intorno che se ne attireranno di nuovi.

 

Le tappe dell’addio di Cortina Incontra

21 giugno: Enrico e Iole Cisnetto comunicano ufficialmente la sospensione di Cortina Incontra Estate 2012. In questo primo comunicato si parla infatti di “sospensione” e non di annullamento della manifestazione, adducendo motivi di ordine economico che avrebbero portato gli sponsor a concentrarsi sull’analoga manifestazione della capitale, Roma Incontra. Sottolineano come gli sponsor siano sempre stati gli unici finanziatori della kermesse cortinese e romana e quindi tra le righe si può già intuire una stoccata al comune di Cortina, che non ha mai supportato finanziariamente la manifestazione, limitandosi a concedere l’utilizzo del PalaAudi. In ogni caso, in questo primo comunicato si spiega la decisione con il clima di “economia di guerra” che sta vivendo l’Italia in questo momento, il quale mal si addice a una manifestazione che ha sempre mantenuto alto l’impegno civico.

 22 giugno: la notizia viene ripresa con grande risalto da tutti i quotidiani locali e rilanciata da quelli nazionali. Sul Gazzettino, Rolly Marchi, scrittore e decano dei giornalisti sportivi, nonché speaker ufficiale delle Olimpiadi del ’56 (lui c’era) dall’alto dei suoi 91 anni rimpiange la Cortina che non c’è più, la Cortina dei Montanelli e dei Buzzati, suoi cari amici.

22 giugno: il capogruppo della Minoranza Stefano Ghezze, a proposito della sospensione di Cortina Incontra, afferma che «difficilmente possiamo credere che l’amministrazione comunale fosse all’oscuro di tutto. Che iniziative sono state assunte dall’amministrazione per cercare di trovare un accordo per salvare la manifestazione? A queste ed altre domande avremmo piacere che il Sindaco desse risposta (…). Il danno di immagine che deriva dall’annullamento è notevole e si aggiunge alle polemiche di inizio anno con l’Agenzia delle Entrate e alle note vicende giudiziarie di fine maggio. Senza poi voler forzare ulteriormente la mano sullo squallido ritiro della candidatura ai mondiali 2017. Ci troviamo di fronte all’assenza di una strategia per il turismo e per il rilancio dell’immagine del paese. Oramai Cortina d’Ampezzo non è più la Regina delle Dolomiti ma assomiglia sempre più alla Bella Addormentata nel Bosco. Speriamo che arrivi presto un bel principe a risvegliarla da questo incubo».

23 giugno: Enrico Cisnetto scrive sul Gazzettino: «Ho letto sul Gazzettino che gli operatori economici manifestano preoccupazione, e apprezzo chi ci invita a tornare presto. Rispondo: se ce ne saranno le condizioni, molto volentieri. Siamo i primi noi ad essere rammaricati di non poter proseguire un’avventura di successo che ci ha dato tante soddisfazioni. Ma ci devono essere le giuste condizioni. E qui occorre essere molto chiari, anche a costo di correre il rischio della brutalità: non chiude il format di “InConTra”, chiude “Cortina InConTra”. I nostri sponsor, uniche risorse di una manifestazione che non ha mai avuto un centesimo di finanziamento pubblico, né locale né nazionale, non ci hanno abbandonato, anzi – e lo si vedrà da settembre – sono rimasti tutti al nostro fianco. Ma hanno scelto di farlo a favore di “Roma InConTra”. Ora questo qualcosa vorrà pur dire, e il nostro modesto consiglio è che sarebbe opportuno che Cortina s’interrogasse sul perché. Si vedrebbe che non tutti, in questi anni, hanno compreso il valore di “Cortina InConTra” per il sistema-Cortina. Si scoprirebbe che si sono mancate alcune clamorose opportunità per l’incomprensibile, anacronistico desiderio di difendersi dal “foresto”. Si sarebbe costretti ad ammettere che ben poche - colpevolmente - sono state le sinergie costruite tra la manifestazione e la città, magari per futili gelosie, nonostante ce ne fossero tutte le premesse. Si capirebbe, infine, che le scelte di politica turistica e di comunicazione del profilo della località montana più famosa d’Italia non sono state tutte azzeccate. Il blitz di Natale a caccia di evasori fiscali ha certamente arrecato danno, ma anche la presenza di Lele Mora o i film dei Vanzina non sono stati da meno. Noi in molte occasioni ci siamo presi la libertà di dirlo, ma a dire la verità non abbiamo trovato orecchie molto attente».

23 giugno: il sindaco Andrea Franceschi mette insieme Lele Mora, i cinepanettoni e Cortina Incontra e lancia il suo appello: «Nel 2009 Cortina ha chiuso con Lele Mora e il suo circo (e intanto la sua querela nei miei confronti è sempre in piedi). Lo scorso Natale c’è stato l’ultimo cinepanettone. Da quest’anno non ci sarà più la passerella dei politici al PalaAudi. Siamo sicuri che sia un dramma? È finita un’epoca. Quella dell’eccesso, dell’apparenza ad ogni costo, in alcuni casi della cafonaggine e della maleducazione… Dobbiamo ammettere che forse per un periodo ci ha fatto comodo avere in casa nostra un certo "mondo" che ostentava lo status quo – pecunia non olet -, ma non era quella la vocazione del nostro paese e alla fine i nodi sono venuti al pettine. Per fortuna aggiungo io. Adesso dobbiamo ritornare ai valori più sani e genuini… possiamo e dobbiamo lavorare tutti insieme per tornare ad avere una Cortina più elegante, più rispettosa, più sobria… Una Cortina che privilegi l’essere all’apparire. La Cortina dei Montanelli e dei Buzzati tanto per intenderci…» 

24 giugno: Enrico Cisnetto scrive sul Corriere del Veneto che «non è per cercare una sobrietà assente che il format di “InConTra” lascia Cortina per Roma. È la cornice intorno che, non avendo mai voluto integrarsi con l’unica cosa di grande livello e valore che abbia ospitato negli ultimi tempi, ha via via assunto una connotazione negativa agli occhi di chi deve investire denaro per abbinare il proprio marchio a concetti e immagini positive.(…) Cortina quando ci ha sopportato lo ha fatto in nome del principio che “pecunia non olet” (in 10 anni almeno 20 milioni di euro lasciati sul territorio e una straordinaria campagna d’immagine, senza prezzo). Altrimenti ci ha mal sopportato (“cosa vogliono questi foresti che sfruttano la bellezza di Cortina per i loro affari?”) e quando ha potuto ha messo i bastoni tra le ruote (potrei citare decine di esempi, ma sorvolo). Dunque, gli sponsor hanno preferito “Roma InConTra” non solo perché oggi paga di più supportare una manifestazione nella Capitale che duri dodici mesi e sia più legata alla tv, ma perché in questi anni a Cortina sono stati trattati nel migliore dei casi con sufficienza e distacco, quando non a calci negli stinchi».