Ancora sui cento anni della Strada delle Dolomiti
    

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Ancora sui cento anni della Strada delle Dolomiti

Mario Ferruccio Belli

31/12/2009

Il centenario della strada delle Dolomiti sta concludendosi, così come si stanno archiviando gli echi delle manifestazioni indette per festeggiarlo (pochine, a dire il vero), dunque è il momento per un'ultima sbirciata. Ad esempio com'era il clima a Cortina, e nell'impero, prima del fatidico 11 settembre 1909 quando venne «aperta al pubblico passaggio l'intiera strada delle Dolomiti che, dipartendosi dalla valle dell'Adige, per Fiemme, Fassa, Livinallongo ed Ampezzo prosegue fino a Toblach nella Pusteria»? Non c'è che sbirciare nelle vecchie carte, le perle abbondano. Ecco la riunione tenuta il 9 dicembre 1903 dal Comitato per l'incremento del concorso dei forestieri, formato dai rappresentanti delle categorie economiche e culturali d'Ampezzo con diversi argomenti all'ordine del giorno.

Sul primo Strada di Falzarego il segretario scrive: «L'assemblea deplora che i lavori sulla strada vanno tanto lentamente che non è prevedibile quando sarà finito lo stradone che nel 1903 doveva già essere. Le autorità danno la colpa agli interessati perché non facciono (sic) sacrifici e mettono ostacoli riguardo la loro concorrenza alle spese...

Il comune d'Ampezzo, per sé ed interessati, garantisce e paga il 15% della spesa di costruzione della strada sul territorio d'Ampezzo, colla riserva che la strada sia definitivamente finita nell'anno 1905... L'assemblea delibera di interessare il Comune di dare una dichiarazione per accelerare almeno l'esecuzione del tronco di strada sul proprio territorio... e pure di mandare in questo affare una deputazione a Sua Eccellenza il signor Luogotenente...».

Nelle riunioni dei prossimi anni le prese di posizione si sprecano, anche più polemiche, da parte del comitato esecutivo composto da Riccardo Apollonio (hotel Cortina) presidente, Luigi Menardi (hotel Faloria), Giuseppe Lacedelli, i. r. maestro della scuola industriale, Annibale Verzi (albergo Croce Bianca), sempre alla presenza del capitano distrettuale Schweiger. Intanto, mentre i lavori sugli oltre cento chilometri di cantiere stavano procedendo, avvicinandosi a Cortina, da luoghi lontani si facevano programmi di future escursioni sulla tanto desiderata strada, ma prima servivano informazioni. «Budapest, 17 luglio 1905. Preg. signor Podestà (sic) Ampezzo. Ho l'intenzione di fare una gita per l'Ampezzo e voglio andare sulla nuova strada per Bolzano. Lei mi farà un grande piacere quando avesse la bontà di dirmi quanto tempo prende il passaggio da Cortina a Bolzano sulla nuova strada. Con molti ringraziamenti, Sigmund Squarenina». Il giorno 20 luglio il capo comune Dimai fornisce i tempi, da cavallo o pedone, naturalmente.

«In possesso della sua pregiata dei 17 andante lo scrivente si onora di parteciparle che da Cortina a Bolzano per la nuova strada con un cavallo si può andare in due giorni mentre a piedi viene calcolato tre giornate di cammino».

Nel 1906 la nuova arteria entra nell'agenda degli uomini di governo. La prima autorità a indagare sui lavori in corso è il vicepresidente della luogotenenza di Innsbruck che partendo da Bolzano arriva a Cortina in carrozza a cavalli. Il sindaco si mobilita per accoglierlo degnamente.

«Il giorno di venerdì 14 settembre prossimo venturo, nelle ore meridiane, giungerà a Cortina il signor Vicepresidente della imperial regia Luogotenenza barone de Spiegelfeld ... lo scrivente invita i sotto elencati signori e società a voler presentarsi avanti la casa comunale, alle ore 10 antimeridiane, affine di dare il benvenuto all'i. r. Vicepresidente». L'elenco comprende tutte le autorità dagli assessori della giunta al segretario, dal tesoriere al medico condotto Decristoforo, al capo agente forestale Oberrauch, ai dirigenti scolastici, al comandante dei pompieri Cesare Ghedina, al presidente dei veterani Piero Lorenzi a quello della società dei giovani di S. Giuseppe.

L'anno dopo, 1907, l'impresa Gardumi dà inizio alla costruzione del ponte sul Boite a Pontechiesa, per il quale Angelo Menardi Miller si offre, ed ottiene, di fornire il materiale che allestisce «sparando il sasso posto dirimpetto all'osteria di Fiammes». Nel contempo l'ingegnere Ernesto Moser, responsabile finanziario, versa al comune il primo acconto di Corone 2106 per i fondi pubblici espropriati dal Falzarego al Pocol. Non oltre, perché ci sono ancora dubbi sul tracciato per superare il promontorio. Se lo stanno chiedendo non solo i progettisti ma anche un signore di nome Karl Baedeker, proprietario della famosissima guida turistica di colore rosso, edita in più lingue a Lipsia. In procinto di stampare la decima (o forse undicesima) edizione in inglese scrive al Sindaco per una serie di informazioni generiche (ci sono fotografie prese dal campanile di Cortina mostrando tutto il giro del panorama?) ma anche peculiari sulla nuova strada, incomincia proprio dall'albergo Centrale? quando sarà finito il ponte? sono iniziati i lavori dell'albergo sul Falzarego? Concludendo «sarei oltremodo obbligato se volesse dirmi se la nuova strada passerà a l'Est o ad Ovest della Crepa - Belvedere».

Il 28 giugno 1908 il capo comune risponde divagando alquanto.

«Egregio signore Carlo Baedeker, Lipsia, Nurbergerstrasse, 46. Mi faccio un dovere di parteciparle che la nuova strada passerà contornando Crepa Belvedere, da nord a sud.

Appena la stagione lo permetterà verrà dato principio alla costruzione dell'albergo Falzarego; quello del Comune è circa 40 metri sotto l'attuale ospizio; mentre quello dei fratelli Menardi a circa 1 km dall'ospizio, e precisamente a destra della nuova strada verso Pieve di Livinallongo. Colla massima stima mi segno».Il traguardo si stava avvicinando. Lo si capisce pure da una certa frenesia che trapela da Vienna. Il 24 di luglio il nuovo capitano Sarnthein segnala che «il signor Ministro dei lavori pubblici ha in animo d'intraprendere un viaggio pel Tirolo e Voralberg allo scopo d'informarsi in affari del concorso forestieri e specialmente in territori che servono di alloggio e mantenimento come pure sullo stato delle comunicazioni per tale concorso». Il telegrafo di stato batte messaggi a ripetizione.

È la prima volta di un politico di tale livello in visita alle nostre vallate, e i notabili entrano in agitazione, nell'attesa del signor Ministro che arriva in treno a Bolzano il 31 luglio 1908, raggiunge in automobile il lago di Carezza dove pernotta.

È previsto che il 1 agosto percorra senza interruzioni per intero la strada delle Dolomiti fino al Falzarego, trasbordi su una carrozza a cavalli e scenda in Ampezzo. L'ultimo messaggio segnala «da Ampezzo partirà alle 7 di mattina dell'altro giorno per Toblach». Ma il 31 luglio giunge un ulteriore dispaccio urgente. «Con richiamo alla mia partecipazione del 24 mese corrente, rendo attenta la Magnifica Comunità d'Ampezzo che la presentazione avrà luogo subito dopo l'arrivo di Sua Eccellenza in Cortina domani sabbato circa alle ore 5 pomeridiane davanti il palazzo d'ufficio». Il 20 agosto, appena salutato il ministro, ecco arrivare addirittura il «Signor Presidente dei Ministri». Come non pensare che ritornato a Vienna il responsabile dei lavori pubblici non avesse relazionato entusiasticamente il suo superiore? Peraltro la più alta carica politica della monarchia affronta il periplo dolomitico in maniera più personale, cioè all'incontrario, con partenza da Cortina e l'arrivo in serata a Karersee. Essendo, come sappiamo, il tronco di strada ampezzano tutt'altro che finito, si crea un nuovo problema ed ecco la sollecitazione di «Sua Eccellenza l'imperial regio Signor Luogotenente pel Tirolo e Voralberg» che il capitano Sarnthein trasforma in ordine perentorio. «Incarico codesta Magnifica Comunità d'Ampezzo a voler tantosto disporre che detta strada venga riattata in modo che una vettura a due cavalli possa quel giorno transitarla comodamente senza inconvenienti». L'opera grandiosa, per i tempi ed i luoghi dove era realizzata, si avvia alla conclusione. Ma, prima dei brindisi delle autorità ci sono ancora adempimenti. Alla fine di maggio sul Pocol inizia la sua attività il casello per la riscossione dei pedaggi, concesso in appalto a Rosalia Ghedina vedova di Basilio de Zanna, proprietaria del terreno nonché del limitrofo albergo Tofana. Il 27 giugno la direzione delle poste del Tirolo comunica che dal 1 luglio 1909 inizierà «il servizio automobilistico dello Stato sulla linea Bolzano-Pieve di Livinallongo-Cortina d'Ampezzo, che continuerà, secondo le circostanze fino alla metà di settembre dell'anno corrente».

Peraltro, in attesa della fine dei lavori, le automobili si arresteranno sul Falzarego donde la posta proseguirà sulla carrozza a cavalli fino a Cortina. Il 20 luglio «Giuseppe Menardi fu Angelo Malto ottiene la chiesta concessione per l'industria di osteria e trattoria nell'albergo Marmolada in località Falzarego». Il 30 luglio l'impresa Gardumi raccoglie la «specifica dei danni cagionati ai fondi colla costruzione della nuova strada delle Dolomiti» per passare al loro pagamento. Nell'elenco vi sono 22 nominativi, da Padovan Filippo di Mortisa che avendo perso 100 mq riscuoterà 6 corone, fino a Alverà Giuseppe Santabela che per i suoi 20 mq riceverà corone 1,20. Ah, la serietà dei tempi! La nuova strada era stata voluta dalle comunità e tutte avevano contribuito alle spese (la cosiddetta concorrenza), di conseguenza era giusto metterla a pedaggio così da far rientrare in parte i bilanci dei comuni. Siccome i lavori avevano torteggiato numerosi proprietari di terreni essi andavano senza indugio rimborsati del danno subito! Finalmente l'11 settembre 1909, sul Falzarego il Capo comune Luigi Dimai in abito da viaggio si dichiarava, a nome della comunità d'Ampezzo, «molto onorato di poter prendere parte ad una festa tanto importante»