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ESAGERAZIONI

Ennio Rossignoli

01/02/2009

Provate a scorrere l'elenco dei Saloni dell'auto più famosi nel mondo: Torino, Ginevra, Detroit, e via citando, ma non vi troverete Cortina. E sì che magari in fondo un posticino se lo meriterebbe, dal momento che - lo avrete certamente notato - da qualche tempo nei periodi delle grandi presenze il centro della Regina si trasforma in una vetrina a cielo aperto di macchine luccicanti e sovradimensionate, che sono lì a sfidare la crisi dell'automobile e di chi la compra.

Fra padiglioni, gazebo e cartelloni giganteschi ormai la pubblicità è entrata nel paesaggio cittadino con l'invadenza che i piccoli spazi esaltano ancora di più: l'impatto è forte, e se le ragioni commerciali spiegano (quasi) tutto, non riescono però a cancellare l'impressione mercantile che il salotto di Cortina lascia nei suoi più affezionati frequentatori. Si sa, oggi il mondo, un certo mondo è degli sponsor, e semmai può essere di conforto che in questo periodo di magra la cittadella d'Ampezzo abbia ancora il potere di richiamare sul proprio nome interessi importanti.

C'è stata qualche scaramuccia, per così dire, tra il sacro e il profano, e non sono mancati i malumori dentro e fuori del Palazzo, anche per la peregrina idea del varietà in periferia, con una compagnia a cui le cronache non hanno mai assegnato titoli di aristocratiche virtù. Diciamo allora che il proposito dei pubblici amministratori - comprensibile e in sé lodevole - di infiocchettare il paese come un bel pacco regalo per i turisti, non dovrebbe fare velo alla volontà e alla capacità di distinguere tra qualità e opportunità. E' vero, spesso i bilanci spostano i criteri di gusto nella zona della necessità, dove - come diceva il filosofo - tutte le vacche sono nere. Giustamente è stato detto che Cortina non può diventare una Las Vegas delle Dolomiti: su di un tale assunto è perciò lecito attendersi una vigile attenzione sulle scelte promozionali. Rispetto a un passato ormai remoto, Cortina ha aperto a un turismo che - qui come dappertutto - ha perso nella quantità certe caratteristiche di misura e di stile; ma poiché, ciononostante, le è rimasto il sigillo della diversità, è appunto da esso che possono venire le condizioni di un prestigio tanto inattaccabile quanto produttivo. Nel tempio greco di Delfo, dedicato ad Apollo, stava scritto: medén àgan, non esagerare mai: saggezza antica, consiglio perenne.