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BOB: CORTINA RINUNCIA DEFINITIVAMENTE AI MONDIALI

Carla Pompanin - Edoardo Pompanin - Alice Gaspari

01/03/2009

La pista di bob di Cortina ha chiuso i battenti. Sono saltate le gare di Coppa del Mondo di gennaio 2009. A febbraio 2009 Cortina ha pure gettato la spugna rispetto all'impegno di svolgere i Mondiali nel 2011.

Bastano poche parole per descrivere gli eventi che nell'arco di alcuni mesi hanno portato alla chiusura della pista olimpica «Eugenio Monti», una delle piste storiche di questo sport, conosciuta a livello mondiale. La decisione di rinunciare ai Mondiali 2011 è arrivata dal Comune, con lo sconcerto del Bob Club Cortina.

Da una parte la ragioni di un Comune costretto a scegliere se imboccare o meno la strada di un rilancio dell'impianto olimpico, con importanti lavori di ristrutturazione. Dall'altra il Bob Club - storica associazione con 60 anni di vita e un prestigioso palmares sportivo - e la schiera di appassionati che si sono posti a difesa della struttura e delle gare. Spaccata l'opinione pubblica: per molti si è trattato di un inevitabile taglio alle spese che sarebbero gravate sul Comune per i prossimi anni a favore di uno sport di nicchia e marginale; per altri si è trattato di un taglio doloroso con il passato di fama e di eccellenza di Cortina, a cui anche la pista di bob ha notevolmente contribuito.

 

la storia

La pista di bob è stata tracciata a Ronco nel 1956 in occasione delle gare olimpiche. In Italia esistono solo due piste; l'altra si trova a Cesana San Sicario, in Piemonte, costruita per le Olimpiadi di Torino 2006.

 

i costi di esercizio

Questo tipo di impianto ha costi di gestione alti. Il bilancio di previsione del 2008 della Gis per la pista di Ronco riporta 382.000 euro di costi, contro 44.000 euro di ricavi, con un deficit di 338.000 euro. La perdita è ormai consolidata su questa cifra: nel 2004: 410.000 euro; nel 2005: 374.000 euro; nel 2006: 351.000 euro. In pratica, la gestione ordinaria della pista costa al Comune circa 350.000 euro (contro i 3.000.000 annui di Cesana).

 

l'attività e il ritorno economico e d'immagine

Bisogna valutare se agli alti costi di gestione corrisponde un ritorno economico e d'immagine che li giustifichi. Va subito detto che la gestione delle competizioni non grava sulle casse pubbliche.

Pesano invece gli investimenti e le spese di esercizio della pista.

A fronte di questo, è decisamente complessa la «monetizzazione» del famoso ritorno d'immagine, quel «plus» che la pista conferisce a Cortina, distinguendo il nostro paese dalle moltissime altre stazioni turistiche concorrenti che non possono vantare questo tipo di impianti esclusivi e di rilevanza internazionale.

Sulla pista di bob si svolge un'attività concentrata in prevalenza nei mesi di dicembre e gennaio, con competizioni di livello nazionale, europeo e mondiale. Per fare solo un esempio: il programma 2007-2008 parte il 15 dicembre con il collaudo della pista e gli allenamenti liberi, continua con il Campionato provinciale di Bob a 2 (29 dicembre), il Campionato Veneto (30 dicembre), il Campionato Italiano (4 gennaio e 6 gennaio), la Coppa del Mondo femminile e maschile (dall'11 al 13 gennaio), la Coppa Europa (dal 22 al 27 gennaio).

Le competizioni non richiamano un significativo numero di spettatori sulla pista di gara. Diverso è invece il riscontro televisivo, con una consistente presenza sulle reti satellitari e contatti da tutto il mondo. È stato calcolato che il valore economico per gli sponsor delle presenze in tv delle gare del 16-18 dicembre 2005 a Cortina sia stato di quasi 400.000 euro, per circa 40 minuti di trasmissioni (vedi Voci n. 33 del febbraio 2007). Tale 'valore' è gestito dalla produzione televisiva della Federazione, la quale contribuisce in parte ai costi che il Bob Club sostiene per l'organizzazione delle gare.

È fonte indiretta di reddito l'indotto alberghiero. Nel 2007, fra Coppa del Mondo e Campionati europei, sono state calcolate 230 presenze per 7 giorni; per la Coppa Europa si sono contate 200 persone per 7 giorni. Stimando un 'fatturato-paese' pro capite di 100 euro al giorno, si arriva ad un introito complessivo di 300.000 euro. Ricordiamo poi la fonte di lavoro 'diretta' che la pista offre alle maestranze locali e al minimo corollario di attività che ci ruotano intorno.

Ultimo fattore da tenere in considerazione - ma è forse il più cruciale e discusso - è il «ritorno d'immagine» generale per la nostra città olimpica e il rinforzo della 'griffe' Cortina, assicurato dal fatto stesso di disporre della pista di bob e di consolidare nel tempo una tradizione sportiva di élite. In questo caso ogni valutazione economica è ancora opina-

bile. È però innegabile che anche la pista di bob gioca un ruolo significativo; consideriamo che in tutto l'arco alpino solo altre quattro stazioni invernali possono vantare un impianto: S. Moritz, La Plagne, Innsbruck e Cesana.

 

Un monumento o un impianto vivo?

Praticamente è da 30 anni che si discute se sia conveniente o meno mantenere in esercizio la pista di bob.

La strategia di gestione degli impianti olimpici - bob, trampolino, stadio - ha preso indirizzi diversi a seconda dell'interesse politico e delle pressioni delle società sportive.

Per lo stadio del ghiaccio si è deciso di procedere alla ristrutturazione (piuttosto che costruirne uno nuovo) e ancora non si vede la fine del tunnel (questa esperienza impone certamente cautela anche nel valutare i costi di ristrutturazione della pista di bob); per il trampolino olimpico - spento l'interesse di alcuni appassionati - si è deciso di provvedere ad una manutenzione molto minimale (in pratica poco più che l'ascensore), lasciando di fatto l'impianto in condizioni fatiscenti che per fortuna non sono ancora visibili dalla strada statale d'ingresso a Cortina.

La pista di bob è in mezzo al guado: non è stato ancora deciso di rinnovarla, ma nemmeno di trasformarla in un 'monumento'.

È molto probabile che la sua sopravvivenza fino ad oggi sia dipesa dalla feroce passione del Bob Club, che ha lottato per tenerne accesa la fiamma attraverso l'organizzazione sia di manifestazioni internazionali, sia di attività per gli appassionati locali.

 

Perchè la candidatura per i Mondiali

Nel 2007 il Bob Club ha deciso di proporsi per l'organizzazione dei Mondiali di Bob del 2011 anche per rilanciare l'impianto.

Da alcuni anni, infatti, la FIBT richiedeva che con le competizioni internazionali di bob si svolgessero anche quelle di skeleton per dimezzare i costi di produzione televisiva, accentrando in una sola località le due discipline nel corso di un'intera settimana. Anche per Cortina, quindi, stava arrivando il momento di scegliere se adeguare la pista allo skeleton oppure rinunciare alle gare internazionali.

 

Polifunzionalità - internazionalità

I Mondiali del 2011 sono stati visti, secondo Gianfranco Rezzadore- alla guida del Bob Club da oltre un decennio - come l'occasione per rendere polifunzionale la pista, adeguandola anche allo skeleton e allo slittino, e garantire così il prosieguo dell'attività internazionale anche negli anni futuri.

Le gare di bob, con la Coppa del Mondo di Sci alpino, sono le uniche manifestazioni che continuano ad offrire a Cortina, con regolarità, visibilità a livello mondiale. Mantenere questa finestra di visibilità internazionale, è stato l'obiettivo propulsore che ha portato Cortina al congresso della FIBT di Londra nella primavera 2007.

I rappresentanti del Bob Club erano sorretti dall'appoggio dell'Amministrazione comunale uscente e dalla presenza dell'entrante assessore allo sport Herbert Huber.

Sebbene vi siano formali lettere di appoggio all'iniziativa da parte delle due amministrazioni, la candidatura non è mai stata formalmente portata alla discussione del Consiglio comunale, né dall'Amministrazione Giacobbi, né da quella Franceschi.

 

L'assegnazione

«L'Amministrazione si è trovata coinvolta in una candidatura di cui non sapeva nulla» precisa Huber. Secondo l'Assessore, appena insediata, l'Amministrazione non ha avuto scelta: non avrebbe potuto ostacolare il lavoro del Bob Club, proprio nelle fasi finali. Questo è il motivo della sua presenza a Londra.

Diversa l'opinione del presidente Rezzadore: «Il Congresso FIBT di Londra non era l'ultimo, bensì il primo passo verso i Mondiali».

Proprio il recente cambio dei vertici politici locali avrebbe potuto giustificare una richiesta di slittamento della candidatura per i Mondiali successivi, quelli del 2012.

I nuovi amministratori avrebbero avuto più tempo per valutare la portata dell'evento, con i suoi pro e i suoi contro. Secondo Rezzadore, l'impegno dell'Amministrazione - e con essa di Cortina - nei confronti della FIBT c'è stato, con la presenza dell'assessore a Londra prima, e con le assicurazioni scritte poi.

Anzi, inizialmente il Comune sembrava voler addirittura puntare sull'evento mondiale e sui finanziamenti che proprio i Campionati potevano assicurare, per procedere a un completo intervento di rimodernizzazione della pista di Cortina.

 

Di ritorno da Londra

A Mondiali 2011 assegnati, il Bob Club ha subito presentato all'Amministrazione comunale un preventivo indicativo della spesa da affrontare per adeguare la pista alle richieste della FIBT per i Mondiali. La stima di massima dell'ingegner Gidoni prevedeva opere primarie per 1.660.000 euro e opere raccomandabili per ulteriori 1.570.000 euro, per un totale di quasi 4 milioni, tenuto conto dell'Iva. All'intervento «minimalista» proposto dal Bob Club, l'Amministrazione ha preferito un intervento di grandi dimensioni, che prevedesse il completo rifacimento della pista, e per il quale ha incaricato la Ibg Partner dell'ingegner Gurger, ditta tedesca leader indiscusso nel settore. Fra la richiesta dell'offerta (novembre 2007), l'affidamento dell'incarico (marzo 2008), sopralluoghi dei tecnici e predisposizione del preventivo, sono passati diversi mesi.

 

Il preventivo della Ibg Partner

Il preventivo arriva a giugno 2008 e suona 15 milioni di euro per circa 6 anni di lavori: una doccia fredda per tutti. Cifre così grosse hanno avuto grande eco sulla stampa e hanno innescato nell'opinione pubblica l'inevitabile riflessione morale sull'opportunità di spendere tanti soldi per uno sport di nicchia. Il documento degli esperti tedeschi, però, precisa che 1 milione e mezzo di euro avrebbe garantito la fattibilità dei Mondiali. La notizia passa in secondo piano.

 

La ricerca dei finanziamenti

Il Comune non vuole finanziare la ristrutturazione, sostenendo che l'impianto è a servizio dell'Italia, non solo di Cortina.

Parte così alla ricerca dei finanziamenti, lasciando intendere che in caso di rifiuti, la pista sarebbe stata chiusa. Già nell'agosto del 2007 il sindaco Andrea Franceschi invia la prima lettera ufficiale per chiedere il supporto

finanziario degli enti istituzionali: Presidente del Consiglio, Ministri, Regione, Provincia, Coni e Fisi (v. pagina 8).

L'investimento per la realizzazione dei Mondiali è modesto rispetto alla cifra del preventivo richiesto alla Ibg Partner e si parla di circa 4 milioni di euro, con un aumento dei costi di gestione a circa 500.000 euro annui. La lettera con la quale la Magnifica Comunità d'Ampezzo chiede il supporto economico delle istituzioni precisa che «Amministrare significa saper individuare le priorità e i mondiali di Bob, a queste cifre, non rientrano tra quelle di Cortina d'Ampezzo», e si conclude: «In attesa di conoscere se e in quale misura vorrete venirci incontro, porgiamo i più cordiali saluti».

Seguono altre due lettere, rispettivamente il 23 giugno e il 29 ottobre 2008. Degli incontri informali con i politici e delle trattative con gli sponsor privati, ci sono le assicurazioni dell'assessore Huber sul fatto che ci siano stati e che l'Amministrazione si sia impegnata a fondo per la causa, anche se sin da subito «era chiaro che non c'erano né soldi né interesse».

Nemmeno il fatto che la pista di Cortina costi meno di Cesana e goda di una tradizione storica di eccellenza ha permesso agli amministratori ampezzani di convincere i propri colleghi a livello nazionale. Forse i destini della Pista olimpica non sono rientrati nemmeno fra le priorità dei politici di stanza a Roma.

 

La chiusura per la stagione 2008/2009

Fino all'autunno del 2008 non si recupera un euro, solo promesse.

Anche per sollecitare con forza interventi istituzionali, il 13 novembre 2008 il Comune comunica che la pista di bob è ufficialmente chiusa a tempo indeterminato «dato atto che allo stato attuale l'onere a carico di questo Ente, anche solo per poter continuare la normale attività sportiva, risulta troppo gravoso».

Successe per motivi analoghi anche per una sola stagione agonistica a metà degli anni ottanta, per decisione del sindaco Demenego. L'assessore Huber ci spiega che si è trattato di una provocazione, l'ultima mossa rimasta per forzare la mano a chi avebbe potuto e dovuto salvare la pista di Cortina e sottoscrive: «Si significa che rimangono inalterati la disponibilità e l'impegno finora dimostrati da questa Amministrazione nel recepire i fondi necessari di cui sopra». E nuovamente, l'11 dicembre alla FIBT, l'assessore Huber scrive per riconfermare la «speranza che a breve ci possano essere sviluppi positivi».

 

Gennaio 2009

Fatti scappare i Campionati del Mondo del 2009, si avvicina l'ultima proroga concessa a Cortina dalla FIBT, per decidere definitivamente se rinunciare anche ai Mondiali del 2011. Il Bob Club, pur di salvare la manifestazione e tenere fede agli impegni assunti, dichiara di aver dato la propria «seria disponibilità a prendersi a carico tutte le responsabilità riguardanti la pista, l'impianto di refrigerazione, la sala macchine, i lavori di modifica, la gestione e la fideiussione per la FIBT».

 

La rinuncia

Gli sviluppi positivi (soldi) auspicati dall'assessore Huber non arrivano e il 30 gennaio l'Amministrazione comunica al Bob Club la rinuncia ai Campionati del Mondo. Dalle istituzioni non sono arrivate le risposte sperate e alla resa dei conti si sono racimolati soltanto 1.790.000 euro, di cui ben 1 milione messo a disposizione dall'Amministrazione di Cortina. Come precisato dal Sindaco in Consiglio comunale, nessun imprenditore ha bussato alla porta del Comune offrendosi di sponsorizzare l'evento. L'assessore allo sport conferma che si è fatto di tutto per raggiungere l'obiettivo, che si sono tentate tutte le strade. Si dice dispiaciuto per la comprensibile delusione dei responsabili del Bob Club che tante energie hanno profuso nel progetto, ma allude anche alla mancanza di risultati concreti.

Può darsi che il Bob Club, sodalizio basato sul volontariato dall'indubbia professionalità dell'organizzare eventi sportivi, abbia invece dimostrato una certa debolezza nel gestire la vicenda Mondiali. «Certamente abbiamo peccato di ingenuità» ammette Rezzadore «come dimostra il fatto che non abbiamo protocollato molta della documentazione presentata in Comune e non abbiamo richiesto la verbalizzazione degli incontri, convinti di lavorare per la stessa causa, e quindi insieme».

 

9 febbraio

Su richiesta delle minoranze datata 4 febbraio, viene messo all'ordine del giorno del Consiglio comunale l'argomento «Rinuncia ai Campionati del Mondo di bob 2011». È l'una di notte quando si apre la discussione sul punto. Relaziona l'assessore Huber.

Prima che possa terminare, la folta delegazione di sportivi del bob presente in sala abbandona l'aula al grido: «Vergognatevi».

Era la seconda volta che il Consiglio comunale affrontava la questione della pista di bob, pur senza un ordine del giorno da votare, dal giorno dell'assegnazione avvenuta a maggio 2007.

Anche la volta precedente, il 26 novembre 2008, la richiesta era arrivata dalle minoranze.

 

Conclusioni

Nei confronti della comunità internazionale del bob, Cortina non ha certamente fatto una bella figura. L'impegnarsi ad organizzare un evento mondiale e rinunciare all'ultimo, dopo che si sono richieste proroghe, date assicurazioni, ricevute deroghe, non è cosa di cui vantarsi.

Certamente è stato un colpo duro da incassare, soprattutto per i responsabili del bob che in prima persona hanno messo la propria faccia, ma in senso più generale anche l'affidabilità e la grande tradizione di Cortina come impeccabile organizzatrice di eventi, hanno subíto una battuta d'arresto. Rinunciare ai Mondiali e chiudere la pista è stata una scelta inevitabile, visto che tutti i costi dovevano gravare sul bilancio comunale.

Tuttavia di una valutazione oggettiva sulla rilevanza di eventi internazionali, quali le gare di bob, in termini di ritorno di immagine, per il riposizionamento strategico sul mercato turistico di Cortina, non si è mai apertamente parlato. Rimane il dubbio se ci si sia veramente spesi per salvarla, oppure se a monte vi sia stata una scelta politica ponderata, basata sul fatto che la Cortina di oggi e di domani ha priorità diverse.

Ripercorrendo gli avvenimenti di questi ultimi due anni, però, sembra che la decisione di chiudere la pista e rinunciare ai Mondiali più che presa, sia stata imposta.

Imposta dall'incapacità di raccogliere i fondi indispensabili per rendere polifunzionale la pista: in pratica investimenti per due o tre milioni di euro - anche secondo le ultime stime comunali - e una manutenzione annua di 400.000 euro.

 

(box)

Finanziamenti certi:

- 1.000.000 euro a bilancio

comunale (complessivi per investimenti e per gestione);

- 750.000 euro dalla Regione del Veneto;

- 40.000 euro dalla Provincia di Belluno.

Finanziamenti incerti:

- dalla Provincia di Bolzano (se gli altri fanno la loro parte);

- da tre sponsor di Aziende nazionali.

 

(box)

 

 

DICHIARAZIONI DEL CONSIGLIO comunale del 9 FEBBRAIO 2009

 

Enrico Valle

«La rinuncia ai Mondiali è stata una decisione unilaterale. Dal giugno 2007 io e il consigliere Demenego siamo stati contattati una sola volta sulla questione».

 

Il Sindaco

«É un nodo arrivato al pettine: dal punto di vista strutturale la pista non è in buono stato».

«Se avessimo deciso col cuore avremmo protratto questa agonia». «Se uno sponsor voleva impegnarsi sarebbe venuto dal Sindaco». «Sarebbe stata la replica dell'errore dello stadio». «É normale che certe decisioni portino polemiche, ma non può essere la priorità. La priorità di questa Amministrazione sono le case per i residenti».

 

Roberto Gaspari

«Cortina ha un debito di riconoscenza nei confronti dello sport, nei confronti di coloro che in 100 anni hanno contribuito al suo nome. Questa chiusura è uno schiaffo, una mancanza di riconoscenza».

 

Gianfrancesco Demenego

«Nella lettera dell'agosto 2007 in cui il Comune motivava alla FIBT il mancato inizio dei lavori, c'era già la volontà di non fare i Mondiali o di

far finta di farli? Tanto per capire che valore ha questa lettera».

 

Luigi Alverà

«A livello internazionale la chiusura di Cortina è diventata una quasi barzelletta. La promozione si fa anche con l'immagine della pista di bob, ora c'è una riduzione dell'offerta, un potenziale di sviluppo in meno».

 

Herbert Huber

«Candidarsi per il Mondiale è stato un azzardo».

«Ci siamo convinti a fare questa scelta in base al documento redatto dal miglior professionista, indicato dal Bob Club. E anche il rappresentante politico presso il Governo indicatoci dal Bob Club è l'unico canale da cui non è arrivato niente».

«Con 4/5 milioni di euro, ma che razza di Mondiale era? Non possiamo permetterci ulteriori rattoppi per eredità raccolte».

 

Giampietro Ghedina

«I soldi c'erano quasi tutti. Tutto ciò contrasta con un piano per le opere pubbliche da 80 milioni di euro, di cui 70 da parte.

 

 

 

BATTI/RIBATTI TRA LUCA ALFONSI, PORTAVOCE DELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE E BOB STOREY, PRESIDENTE fibt

Storey al Bob Club: «Sappiamo benissimo che nobile battaglia avete combattuto contro quello che la FIBT reputa reazionario, una forzatura politica di corta veduta. Questa volta hanno vinto loro».

Alfonsi a Storey: «Sebbene io capisca il Suo rammarico per la nostra rinuncia ad ospitare i Campionati del Mondo di Bob a Cortina, non posso accettare le sue parole offensive... La pista di Cortina è vecchia di 60 anni e necessita di una completa ristrutturazione che comporterebbe una spesa di circa 5 milioni di euro. Tutti parlano di tradizione sportiva di lunga data, del fatto che la pista di Cortina è un valore sportivo di carattere nazionale, ma nessuno si mostra intenzionato a coprire la spesa di 4/5 milioni necessari per riportare in vita la vecchia pista. E nessuno ha presentato un serio progetto finanziario, dettagliato e professionale. Con cifre, tempi, nomi e un impegno scritto».

Storey ad Alfonsi: «E mi lasci anche dire, dal punto di vista di un esperto, che i vostri numeri sono completametne sballati, sanno di opportunismo politico. Noi sappiamo che la pista di Cortina potrebbe essere completamente modernizzata e resa competitiva per metà della cifra da lei indicata...

contrariamente a quanto da lei affermato, il venir meno all'impegno assunto è costato pesantemente a tutti salvo che a voi... Su un piano più personale, la lettera che lei ha scritto la dice lunga. Sappia che considero l'ignoranza e la finta indignazione dei patetici sostituti per la cognizione di causa, il garbo e la professionalità».

 

LA POSIZIONE DI CORTINA TURISMO

In questo contesto è pesato come un macigno il silenzio di Cortina Turismo. Un silenzio tutto da capire. Abbiamo incontrato il presidente del consorzio, per chiedere infine di chiarire quale sia la sua posizione sulla chiusura della pista di bob.

«Bisogna inquadrare il discorso in modo più ampio, capire innanzitutto quali sono i ruoli. Nel momento in cui si chiede al consorzio di entrare nel dibattito, bisogna chiarire su quali aspetti deve intervenire», spiega l'ingegner Illing. «Il parere che, dopo un approfondito dibattito, è stato espresso dal consiglio direttivo di Cortina Turismo, è che non sta a noi decidere o assumere posizioni; il Consorzio non ha e non deve avere un ruolo politico, perché questo spetta all'Amministrazione, che ha la responsabilità del bilancio, e ai gruppi di minoranza; compito del consorzio è quello di aiutare il processo decisionale mettendo sul tavolo della discussione dati precisi e credibili sul valore dell'evento che si vuole finanziare, fornire cioè un supporto di tipo tecnico e professionale». Ma così non c'è il rischio che Cortina Turismo venga percepito come un altro ufficio tecnico del Comune? «No, non è vero nel modo più assoluto, se è passato questo messaggio evidentemente non abbiamo fatto una corretta informazione sul ruolo del consorzio. E' prioritario per noi togliere un ruolo istituzionale a chi è in Consiglio comunale o costruire competenze e credibilità, in modo da dare un parere che poi sia ritenuto rilevante da questa, dalle future amministrazioni e da chiunque ce lo chieda? Cortina ha una miriade di problemi, oltre alla pista di bob, ma io non posso fare del Consorzio un nuovo partito politico, mio compito è creare al suo interno professionalità e credibilità nell'azione promo-commerciale. Per far funzionare la cosa è necessario che da una parte il Consorzio sia in grado di fornire questo supporto con professionalità, e che dall'altra ci sia la capacità dell'amministrazione di chiederlo, di ritenerlo importante, ma ci vuole tempo.

Stiamo incominciando ora a fare questo ragionamento con la Coppa del Mondo di sci». Ma che ne sarà del marchio specifico di Cortina, Olympic e Heritage, quello sul quale avete tanto lavorato, che ci contraddistingue nel circuito delle 12 valli del Dolomiti Super Ski? Con la pista di bob se ne va un pezzo enorme della nostra storia olimpica; inoltre chi si è associato spendendo dei soldi, lo ha fatto acquistando un pacchetto fatto anche di numerose riviste e pubblicazioni che recano tutte l'immagine della pista di bob. «Io so che noi stiamo perdendo una cosa grossa, a me dispiace, personalmente penso che la pista di bob sia un valore, ma se mi si chiede se la pista vale quello che costa e costerà, non lo so. Il valore di un evento non è «oggettivo», quantificabile, ma funziona in base alla capacità di Cortina di usarlo, di spingerlo, coltivarlo, di costruire relazioni, collegamenti, coordinamenti rispetto agli sponsor... Posso calcolare l'indotto diretto, cioè quante persone vengono e pernottano in funzione dell'evento, e l'indotto indiretto: in base a specifici indicatori che ci vengono forniti da Trento, possiamo sapere quanto reddito genera una persona per ogni giorno di permanenza. Quello che non so è il valore televisivo, perché viene conteggiato tramite indicatori non adeguati, cioè in funzione del costo medio per minuto dell'acquisto pubblicitario su un dato canale. Noi però abbiamo un prodotto immateriale, che è il nostro marchio: come faccio a misurare il ritorno di questo tipo di azione pubblicitaria? Non posso, soprattutto perché il ritorno di quell'immagine che appare in televisione acquista valore in funzione della mia capacità di usarla. Fiemme, per esempio, collega agli eventi che ruotano attorno allo sci nordico azioni promo-commerciali mirate, vendite di pacchetti attraverso i quali si può tangibilmente misurare l'efficacia dell'azione promozionale in termini di prenotazioni e quindi il valore dell'evento; così riesce a costruire il consenso attorno all'evento stesso e all'investimento economico che richiede la sua organizzazione.

Qui c'è un problema tecnico: non c'è ritorno di informazione, io non ho un numero in mano. Noi abbiamo delle giuste aspettative, una grande tradizione sportiva e un grande coinvolgimento emotivo, ma ci manca tutto il resto. Dal dibattito in consiglio direttivo di Cortina Turismo non è emersa una posizione unanime riguardo alla decisione di chiudere la pista e ci sono associati che sono contenti. Dobbiamo uscire dall'aspetto emotivo e affettivo, siamo obbligati a ragionare in termini di pianificazione finanziaria e di valutazione». E il consiglio strategico del turismo, che dovrebbe dare al consorzio le linee guida, esiste, chi è? «Il consiglio strategico è uno strumento consultivo di cui si è dotato l'assessore, è un aspetto che riguarda lui. E' stato ed è di grande utilità ma il problema di come si usa va posto all'Amministrazione; da parte mia spero che continui ad esserci e sono pronto a rilanciare una fase di riflessione».

Facciamo un po' di fatica ad avallare questa posizione, ingegner Illing.

«Forse una decisione così grossa avrebbe meritato una discussione più aperta, una maggior condivisione, ma in realtà la pista di bob è morta 5 anni fa, quando hanno deciso di costruirne un'altra; chi allora aveva combattuto e perso quella battaglia, lo sa. Inoltre in tutti questi anni la pista è stata rattoppata per mantenere la posizione, ora i nodi sono venuti al pettine, qualcheduno ha dovuto assumere una decisione e anche se per me è una perdita di valore, quella decisione non spettava a noi».