L'INTERVISTA AD ALESSANDRA DE BIGONTINA
    

Ricerca avanzata

Tutte queste parole:
Frase esatta:
    
logo

Ricerca sul sito

Ricerca normale (una di queste parole):
Tutte queste parole:
Frase esatta:

L'INTERVISTA AD ALESSANDRA DE BIGONTINA

Morena Arnoldo

01/08/2011

Da settembre 2010 è la nuova direttrice del Museo d'Arte Moderna Mario Rimoldi, che conserva una delle più importanti collezioni d'arte moderna d'Italia. Il Museo ha il fine istituzionale di "valorizzare e promuovere la collezione e promulgare l'interesse per l'arte del Novecento italiano". Per Alessandra de Bigontina il Museo deve avere anche un'utilità per tutta la comunità e nel corso di un'interessante intervista spiega come ai nostri lettori.

Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha dichiarato la Collezione di "interesse culturale per essere l'esito di un'attività collezionistica tale da costituire uno degli insiemi più significativi in Italia per l'arte del XX secolo…". Da dove provengono le opere e quante sono?

Il Museo è stato inaugurato nel 1974 a seguito della donazione pervenuta alle Regole d'Ampezzo da parte di Rosa Braun, vedova di Mario Rimoldi, collezionista di Cortina d'Ampezzo. In totale il primo lascito comprende 364 opere. A queste si aggiungono donazioni successive, come quella testamentaria di circa 300 opere di Alis Cabessa Levi. Noti artisti hanno poi fatto omaggio delle loro creazioni: è il caso di Music, Gard, Madiai, De Stefano, Gonzales, Seppi, Barbarigo. Oggi la collezione comprende complessivamente circa 800 opere.

Quanti visitatori paganti e non paganti conta annualmente il museo Mario Rimoldi?

Da settembre dell'anno scorso ad aprile di quest'anno abbiamo avuto in totale 3500 passaggi tra visitatori paganti e visitatori invitati ad aperitivi, conferenze e laboratori per le scuole. Dal 26 giugno (data di riapertura) abbiamo avuto oltre 1000 passaggi di cui 150 invitati per l'inaugurazione e circa 40 per una conferenza, mentre tutti gli altri erano visitatori paganti.

Qual è il "visitatore tipo" del Museo?

Proprio per capirlo e fare una sorta di "identikit", dall'apertura invernale abbiamo chiesto ai visitatori di compilare un questionario in cui si chiede provenienza geografica e commenti alla mostra e al museo. Dai primi dati è emerso che molti visitatori sono turisti, ma siamo rimasti positivamente sorpresi dal numero dei visitatori di Cortina. È risultato anche che la maggioranza di coloro che ha compilato il questionario è decisamente soddisfatta e sorpresa dalla qualità delle opere e dei servizi che il Museo offre.

Una delle funzioni del Museo è quella di promulgare l'interesse per l'arte del Novecento italiano: in che modo perseguite lo scopo?

Creiamo eventi anche con la collaborazione delle realtà già presenti a Cortina. Una di queste è l'Associazione e Festival musicale Dino Ciani, con la quale per esempio organizziamo un concerto al mese, anche nel fuori stagione, all'interno del Museo. I primi due appuntamenti si sono tenuti a maggio e a giugno.

L'iniziativa ha avuto successo?

Direi di sì. Abbiamo avuto una media di 60 persone tutte di Cortina. Per me questo è il segnale che gli abitanti di Cortina rispondono con interesse alle iniziative culturali che proponiamo e sentono il Museo come un bene proprio e di tutta la comunità.

Il connubio tra arte e musica: sicuramente un arricchimento per lo spirito…

Eccome! Durante i concerti molte persone si sono commosse; devo anche dire che l'acustica è buona. Ascoltare musica da camera di qualità in un ambiente raccolto come quello del Museo e circondato da opere d'alto livello, è un'esperienza emozionante

Secondo Lei, come dovrebbe essere percepito il legame tra Cortina e il Museo Mario Rimoldi?

Il legame è fortissimo non solo perché la maggior parte degli artisti rappresentati soggiornava a Cortina, ma anche perché dipingeva Cortina. Mario Rimoldi sognava di esporre parte delle sue opere in un Museo d'Arte Moderna e renderle così fruibili e patrimonio di tutti. Per questo lavoriamo molto con i bambini, perché imparino a considerare il Museo come una realtà che appartiene alla comunità e alla loro storia fin da giovani.

Nel corso dell'anno scolastico avete organizzato laboratori per bambini dove ancora il legame tra l'arte e la musica è molto forte. Ce ne parla?

Sotto quest'ottica il Museo diventa un luogo interattivo e animato dove il patrimonio viene trasmesso attraverso gli strumenti appunto della musica e del teatro. Ai bambini delle scuole elementari è stato proposto un tipo di percorso in cui venivano recitate le fiabe legate ad alcuni idealtipi di donne delle leggende delle Dolomiti, mostrando le opere che in qualche modo le ricordassero; il tutto avveniva mentre altri bimbi suonavano i loro strumenti. Stefania Zardini Lacedelli è la coordinatrice di queste iniziative e i laboratori continuano nel corso dell'estate e durante l'anno scolastico prossimo.

Avete in programma laboratori anche per i bambini/ragazzi più grandi?

Per il prossimo anno scolastico organizzeremo lo spettacolo teatrale dal titolo "Ciò che Rimoldi amava di più". È il nuovo percorso studiato apposta per le Scuole medie, che vuol far conoscere su base documentaria la figura di Mario Rimoldi e la sua grande passione per l'arte e il collezionismo.

Da quanto racconta e dalle attività promosse emerge la volontà di "sfruttare" la collezione Mario Rimoldi sotto diversi punti di vista: divulgazione della Collezione ma anche un mezzo per avvicinarsi al bello, stimolando le persone da più punti di vista…

Certamente, ma non solo. A mio parere il Museo può e deve avere un'utilità per il territorio e per la gente anche dal punto di vista lavorativo. Attorno a questa realtà ruotano molte figure professionali. Il museo è aperto quasi tutto l'anno e oltre a me, dà lavoro alle due responsabili dell'accoglienza. Abbiamo inoltre la restauratrice, con cui collaboriamo regolarmente, senza contare che il museo è sede di stage universitario per tanti ragazzi. Gli alunni dell'Istituto d'Arte hanno adottato un'opera sulla quale hanno poi scritto una tesina per la maturità: un'opportunità per presentare un lavoro originale e ben documentato!

Da un punto di vista tecnico riscontra dei problemi nelle sale espositive?

L'unico problema sono le dimensioni del Museo! Avremmo bisogno di molto spazio per riuscire ad esporre le opere senza doverle alternare. Dal punto di vista tecnico, invece, il Museo rispetta tutti i criteri dell'illuminazione, della sicurezza e del grado di umidità per conservare al meglio le opere. Stiamo inoltre lavorando per rendere il Museo… più museo possibile: abbiamo trovato lo spazio per un bookshop realizzato in collaborazione con la libreria Sovilla dove poter comprare libri sull'arte, abbiamo da poco un angolo per i bambini dove possono disegnare e leggere i libri d'arte a loro dedicati.

Nel 2010 è stato pubblicato il catalogo completo delle opere della Collezione Mario Rimoldi. Avete in programma altre pubblicazioni?

Non abbiamo progetti definiti in programma, ma sarebbe interessante pubblicare tutto il materiale d'archivio che abbiamo.

Le opere del nucleo Rimoldi sono tutelate dalla Soprintendenza per i Beni Culturali. Come vi organizzate per i restauri?

Le opere vengono monitorate regolarmente. Ogni anno stabiliamo un programma assieme alla restauratrice che collabora con noi da 10 anni e che è in stretto rapporto con la Soprintendenza. Vengono restaurate una media di 3 - 4 opere all'anno.

Per quest'estate avete inaugurato la mostra "Il Bello chiama il bello - Da de Pisis a Sironi: i grandi Maestri del Novecento nella collezione Rimoldi". La mostra si articola sui tre piani della Casa delle Regole e quindi espone un gran numero di opere, normalmente non visibili tutte assieme…

Grazie alla collaborazione tra le Regole d'Ampezzo e il Comune è stato possibile esporre molti oggetti e opere della collezione Rimoldi; il Comune ha infatti preso in gestione per un certo numero di anni il piano terra e il primo piano e quest'anno ha deciso di far esporre una buona parte della Collezione Rimoldi. Sono circa 200 opere, scelte tra quelle conservate nel caveau.

Qual è il tema dominante dell'esposizione?

L'esposizione vuole raccontare il "collezionista" Mario Rimoldi appassionato non solo di quadri, ma di oggetti soprattutto in età giovanile. Al piano terra sono esposte opere d'arte antica e sacra, iconografia appartenente al mondo greco bizantino e al mondo cattolico cristiano, ma anche appartenenti alla tradizione locale. Poi c'è la documentazione fotografica, articoli, corrispondenza tra Rimoldi e de Pisis, le foto d'epoca, le sue testimonianze. Al primo piano sono esposte circa 120 opere tutte esclusivamente della collezione Mario Rimoldi. Si è deciso di iniziare con Filippo de Pisis, sicuramente l'artista più rappresentato nella collezione (oltre 54 opere); si continua con Mario Sironi (35 opere), per poi proseguire con Carrà, de Chirico, Rosai.

Al secondo piano invece si può ammirare l'esposizione permanente…

Sì, anche qui sono rappresentati i grandi capolavori dei maggiori artisti del Novecento italiano.Tra le molte, spiccano l'Ile de charme di Savinio, la Zolfara di Guttuso e la Chiesa di Cortina di de Pisis.

L'esposizione al secondo piano è fissa, ma cambiate spesso le opere. Quali criteri utilizzate?

Per invogliare la gente a tornare a vedere una mostra sempre diversa, abbiamo pensato di creare dei percorsi temporanei all'interno dell'esposizione permanente. Ogni stagione quindi decidiamo un tema in base al quale scegliere le opere. Quest'inverno la mostra era incentrata sulla rappresentazione della donna nei lavori degli artisti. Il titolo era "Cherchez la femme. Le figure femminili nella collezione del Museo Mario Rimoldi".

Qual è il quadro più prezioso da un punto di vista del valore?

Noi abbiamo una grande fortuna: quella di avere delle opere magistrali, senza le quali non si comprenderebbero i percorsi e le evoluzioni artistiche dei vari autori. Per esempio si è appena conclusa una mostra a Milano a Palazzo Reale, su Alberto Savinio e ci hanno chiesto l'opera L'ile des charmes. Oltre a questo, tra i vari quadri nell'esposizione permanente spiccano la Chiesa di Cortina e il Soldatino francese di De Pisis, le Bagnanti di Carena, lo Squero di San Travaso di Semeghini, la Zolfara di Guttuso, il San Sebastiano di Garbari e il Concerto di Campigli.

Il museo collabora con prestiti a mostre temporanee di importanti istituzioni in Italia e all'estero: è un altro modo per perseguire il fine di far conoscere la collezione Mario Rimoldi nel mondo…

Sì, e i prestiti sono piuttosto numerosi. All'inizio dell'anno avevamo 10 opere esposte nelle più importanti mostre d'Italia.

Cosa si augura per il futuro?

…Che il Museo, le opere in esso contenute, nonché la figura di Mario Rimoldi, considerato uno dei maggiori collezionisti del Novecento Italiano, siano sempre più conosciute in Italia e all'estero.

La Pinacoteca è stata inaugurata nel 1974 e nel 2014 compie 40 anni: avete già pensato a come festeggiare l'anniversario?

Sicuramente organizzeremo qualche evento con il fine di celebrare la figura di Mario Rimoldi.

 

LE ATTIVITÀ DEL MUSEO DELLE REGOLE

Orari di visita estivi:

Da luglio al 30 agosto: tutti i giorni 10.00-20.00 Dal 1 settembre al 6 novembre: tutti i giorni 10.00-12.30 e 16.00-19.30 Apertura anche in altri orari su prenotazione per Gruppi

Contatti

Tel. 0436 866222 - museo@regole.it

Nel sito www.regole.it è possibile vedere il catalogo completo di tutte le opere della collezione Mario Rimoldi.

Attività per i bambini

Estate al museo con Cherchez la femme...nel bosco incantato!

I bambini verranno accompagnati nel percorso dallo gnomo Pangeo, che li guiderà in questo viaggio di scoperta di un mondo fantastico. Le scene recitate si alterneranno alla musica dal vivo: i boschi incantati sono popolati infatti anche da piccoli folletti con i loro strumenti magici...

Tipo di attività: animazione museale Rivolto a: bambini dai 6 ai 12 anni Costo: € 3,00 Periodo: tutti i mercoledì dal 27 luglio al 24 agosto, dalle ore 11.00 Prenotazione: richiesta

Appuntamenti 5 agosto ore 18

Conferenza sulla figura di Dino Ciani in collaborazione con il Festival Dino Ciani

7 agosto ore 11

Conferenza della dottoressa Barbara Fabjan sul tema "Montagne, rocce e paesaggio nella pittura del Romanticismo tedesco: Caspar David Friedrich (1774-1840)" in collaborazione con il Festival Dino Ciani.

8 agosto, 14-16,30

Pomeriggio al museo: i ragazzi del GREST incontrano l'arte con il laboratorio "Ciò che Rimoldi amava di più".

17 agosto ore 11

Concerto straordinario del Quartetto Arquà in collaborazione con il Festival Dino Ciani.

Ogni venerdì di agosto alle ore 18

Visita guidata e aperitivo al Museo Rimoldi (costo dell'ingresso e della visita 8 euro)

Ciclo di conferenze "Arte ad agosto" - Conversazioni sull'arte a cura di Costantino d'Orazio e libreria Sovilla - Ore 17.30 16 agosto:

La Biennale di Venezia: idee e provocazioni

18 agosto

Collezionare arte: investire sull'antico o il contemporaneo?

19 agosto:

Essere artista oggi

22 agosto

Quanto conta l'arte nella vita?

25 agosto

I nuovi musei: contenitori d'arte o opere d'arte?