ANALISI METEOROLOGICA DELL’ANNO 2019 (aggiornata al 29 dicembre)
    

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ANALISI METEOROLOGICA DELL’ANNO 2019 (aggiornata al 29 dicembre)

Redazione

07/01/2020

Il 2019 è risultato uno degli anni più caldi e piovosi degli ultimi decenni. L’inverno è risultato poco piovoso/nevoso, inizialmente freddo (gennaio) poi decisamente mite (febbraio). La primavera era iniziata all’insegna del bel tempo e delle temperature miti (marzo) poi però è seguito un bimestre aprile-maggio eccezionalmente piovoso e, verso la fine (maggio), anche con alcune fasi di recrudescenza invernale. L’estate è stata alquanto calda e un po’ meno piovosa del normale, con un mese di giugno straordinariamente caldo e siccitoso. Infine l’autunno si è dimostrato nella sua prima fase (settembre e ottobre) più caldo e meno piovoso del normale, poi in novembre è  stato avversato da precipitazioni abbondanti, con copiose, frequenti nevicate in quota.

Le temperature medie annuali sono risultate mediamente 1°C superiori alla norma, molto simili a quelle del 2018, che già era stato uno degli anni più caldi da quando si effettuano misurazioni sistematiche (al pari del 2014 e del 2015). In alcune località lo scarto dalla norma ha oltrepassato il valore di 1°C (fra 1.1°C e 1.3°C a Col Indes, Domegge, Forno di Zoldo, Sant’Antonio Tortal e Santo Stefano). Per Domegge e Forno di Zoldo il 2019 è risultato l’anno più caldo da quando esiste la rete meteo regionale, cioè dal 1985. Nel corso dell’anno solo i mesi di gennaio e maggio si sono dimostrati più freddi del normale.

Le precipitazioni totali annuali, mediamente fra 1500 e 2800 mm, sono state molto più abbondanti del normale, con esuberi compresi fra 500 e 1000 mm (la norma è di 1000-1800 mm, a seconda delle zone). Il mese più piovoso è stato novembre, seguito da aprile e maggio, i mesi più secchi sono stati gennaio, marzo e giugno. Anche la frequenza delle precipitazione è stata molto superiore alla media, con 10-20 giorni  piovosi in più (114-143, a seconda delle zone, contro una media di 102-121).

Di quest’anno si devono ricordare:
· 14 gennaio: episodio di gelicidio (pioggia che gela istantaneamente al contatto con il suolo) che causa notevoli problemi alla viabilità, specie in Valbelluna, dove si registrano numerosi incidenti stradali

· Inizio febbraio: abbondanti nevicate sulle Dolomiti, sia in quota che in alcune valli, con 110 cm di neve fresca a Padola, 103 cm a Cortina e 92 cm ad Arabba in circa 60 ore. Contemporaneamente cadono 251 mm di pioggia in Cansiglio e 228 mm a Tassei di Limana.

· Fine febbraio: fase di caldo anomalo, con massime di 22.8°C a Feltre, 18.9°C a Caprile, 17.5°C a Cortina e 14.9°C ad Arabba (febbraio è risultato uno dei più miti di sempre)

· 3-5 aprile: episodio di forte maltempo, con 333 mm di pioggia in Cansiglio e 251 mm a Valpore (alta valle di Seren) in circa 60 ore. Si verificano locali dissesti idrogeologici, black out di alcune ore in certe zone e problemi alla viabilità per la neve e per gli schianti di alberi (i passi dolomitici erano stati comunque chiusi preventivamente)

· 28 aprile: altro episodio di forte maltempo, di stampo quasi invernale. A 2000 m cadono da 45 a 95 cm di neve fresca, ma è in alcune valli dolomitiche e sulle Prealpi fra Alpago e Visentin che l’abbondanza della neve assume caratteri di eccezionalità,  considerando il periodo: 70 cm a Sappada, 65 cm a Falcade, 40 cm, a Frassenè Agordino 80 cm a Casera Palantina (Alpago) e 64 cm sul M. Faverghera. La neve imbianca i prati anche ad Arsiè, nel Feltrino.

· 5 maggio: dopo una settimana esatta, altra domenica di maltempo quasi invernale, con pioggia, vento e neve a quote basse. A 2000 m cadono in media latri 40-55 cm di neve fresca (ancora 53 cm sul Monte Faveghera, 48 cm ad Arabba e 34 cm a Sappada. La neve imbianca di nuovo i prati di Arsiè (3 cm) come non accadeva da anni (ultima volta il 5 maggio 1979)

· 7 maggio: in molte zone dolomitiche vengono battuti i record di freddo per il mese di maggio: -10.9°C a Passo Cimabanche, -6.0°C ad Arabba e -3.1°C a Santo Stefano

· 12 maggio: terza domenica consecutiva di maltempo, con 137 mm di pioggia in 36 ore a Roncadin (Chies d’Alpago), raffiche di 81 km(h a Belluno e 80 km/h a Quero e altri 10-35 cm di neve fresca a 2000 m. Il mese di maggio risulta da 2.5 a 3°C più freddo del normale ed eccezionalmente piovoso: a Col Indes di Tambre cadono in totale 1024 mm e a Belluno il mese risulta il più piovoso degli ultimi 140 anni

· 27 giugno: temperature massime eccezionalmente alte, per una breve ma intensa onda di calore. Quasi ovunque vengono battuti i record assoluti di caldo: Forno di Zoldo e Feltre 38.3°C, Santa Giustina 37.6°C, Belluno 37.4°C, Santo Stefano 36.6°C, Agordo ed Auronzo 36.5°C, Borca di cadore 36.0°C, Falcade 35.2°C, Cortina 31.6°C,  Pescul 31.3°C, Arabba 29.5°C e 25.6°C a Passo Valles. Il mese di giugno si rivela essere straordinariamente caldo (come il giugno 2003) ed asciutto, per le scarse precipitazioni

· 25 e 26 luglio: violenti temporali causano importanti dissesti idrogeologici sulle Dolomiti, con interruzione di strade, come fra Passo Fedaia e Malga Ciapela, fra Misurina e Carbonin e soprattutto, in più punti, fra Arabba e Passo Pordoi

· 21 e 30 agosto: forti raffiche di vento per temporale, con numerosi edifici con tetti danneggiati o sollevati nella frazione di Mellame di Arsiè e localmente a Mas di Sedico

· Fine ottobre: fase di caldo anomalo, con temperature di 23.1°C a Feltre, 20.2°C in Cansiglio, 19.1°C a Malga Ciapela e 16.1°C a Passo Falzarego

· Novembre: una serie di episodi di forte maltempo, anche di tipo sciroccale, apporta precipitazioni eccezionalmente abbondanti (in media fra 400 e 800 mm), con ripetute, copiose nevicate in quota sulle Dolomiti. Già a metà mese a 2000-2200 m si avevano altezze del manto nevoso fra 100 e 160 cm, come mai accaduto (a metà novembre) negli ultimi 35 anni.

· 12 novembre: lo scirocco soffia molto intenso in quota e localmente nelle valli, con raffiche di 145 km/h sul Monte Cesen, 95 a Passo Pordoi e 89 km/h a Quero e fa impennare la temperatura nei fondovalle prealpini da 6-7°C a 12-13°C in circa 1 ora nella tarda serata, in concomitanza con la straordinaria acqua alta e la mareggiata nella laguna di Venezia

· 27 novembre: lo scirocco è di nuovo fortissimo e raggiunge i 141 km/h sul monte Cesen, 98 a Passo Pordoi, 96 sul Cansiglio e 89 km/h a Feltre, dove si hanno anche dei danni

· 17-23 dicembre: lunga fase con molto mite e uggioso, con minime notturne di 7.6°C a Longarone e 6.9°C a San Martino d’Alpago nei giorni 18 e 19.

A.R.P.A.V. – Dipartimento Regionale per la
Sicurezza del Territorio – Centro Servizio Idrogeologici