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CIELI DI CORTINA

Ennio Rossignoli

02/05/2019

Nel cielo sereno di una stagione ricca di soddisfazioni turistiche e riconoscimenti internazionali è apparso inopinatamente un nuvolone carico di cattivi umori e varie gratuità.

Tanto per dire: lo sapevate che Cortina è “cristallizzata, arretrata, impoverita, spesso sporca e sciatta, in buona parte ignorante o incapace ma pervicacemente arrogante per merito di una natura meravigliosamente impagabile”? E che giovani e amici “gettano la spugna” e se ne vanno in cerca di fortuna in qualche altrove?

Per rivelazioni del genere occorreva una prosa come quella del Carbonera che da tempo batte sul tasto dell'aeroporto di Fiames, trovandosi a capo di una cordata di imprenditori coinvolti nel progetto della sua riapertura: progetto sul quale non sono mancate forti e autorevoli riserve, anche nel ricordo di ciò che accadde più di quarant'anni fa. Certo da allora la tecnica di settore ha compiuto passi da gigante, che dovrebbero garantire funzionalità e sicurezza, ma sono ancora numerose le questioni da risolvere, a cominciare dalla organizzazione a terra e dalle sue soluzioni.

Nell'attesa, a quanto pare, il Comandante (è sempre Carbonera) si è dedicato a fare le pulci (e quali pulci!) proprio al luogo che dovrebbe accogliere a braccia aperte l'idea delle sue creature volanti, che per di più non si capisce perché dovrebbero illuminare un paese così scalcinato e abitato da gente ignorante e incapace – l'arroganza è un valore aggiunto.

Povera Cortina, e dire che la chiamano la regina! Ha i suoi difetti, naturalmente, come per esempio quello di non sopportare il rumore di un aereo (che sia vero?). Non c'è dubbio che un aeroporto significherebbe un importante passo avanti in direzione della modernità e in termini di sviluppo turistico, ma la libertà di pensare altrimenti non dovrebbe comunque provocare reazioni stizzite e insultanti quanto basta. Ma si sa, oggi si fa così.