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Un progetto di rilancio del Centro Fondo a Fiames dello Sci club Cortina

Marina Menardi

25/04/2019

Un progetto di rilancio del Centro Fondo di Fiames finalizzato all’omologazione della pista “3G” per poter organizzare gare a livello internazionale; un poligono per il Biathlon, anche in questo caso omologato per competizioni; l'omologazione di gare per disabili; un nuovo impianto di innevamento artificiale; un tracciato per allenamento e gare di skiroll.

È questo il contenuto dello studio di fattibilità che lo Sci Club Cortina ha proposto all’Amministrazione comunale di Cortina, con l’intento di adeguare lo spazio per il fondo a Fiames, da troppo lasciato indietro dalle varie amministrazioni che si sono susseguite negli ultimi due decenni, e farne un centro di livello, simile a quelli che si trovano nel vicino Alto Adige.

«È la quarta volta che presentiamo il progetto negli ultimi dieci anni. Stavolta abbiamo trovato una condivisione da parte dell’Amministrazione comunale, che lo ha preso in carico per il primo passaggio indispensabile: la richiesta del cambio di destinazione della maggior parte dei terreni, che sono di proprietà delle Regole» spiega Igor Ghedina, presidente dello Sci Club Cortina. La decisione avverrà domenica 28 aprile, data in cui i regolieri, come ogni anno, si riuniscono nell’Assemblea generale.

«Il progetto che abbiamo presentato è strategico per tre attività che riguardano lo sci nordico: il fondo, il biathlon e lo skiroll, per creare un centro fondo di livello, anche in vista delle Olimpiadi, se dovessero esserci assegnate: Cortina potrebbe essere il punto di allenamento per le squadre di Biatlhon, che faranno poi le gare ad Anterselva».

Il progetto prevede interventi su un’area che già è predisposta per lo sci nordico, sfruttando le strutture e le piste già esistenti, quindi di basso impatto ambientale, ma che dev’essere rimodulata secondo i parametri richiesti dai regolamenti: uno stadio adeguato nel pianoro di Fiames; uno spazio ove poter allestire il poligono di tiro per il Biathlon, nonché l’anello di penalità previsto per questa disciplina; percorsi ad anello che prevedano saliscendi sia per la tecnica libera, sia per la tecnica classica; la predisposizione dell’impianto di innevamento artificiale. Per non interferire sull’attività turistica della zona, gli interventi sono previsti nell’area ad Ovest dell’ex ferrovia, dove in passato già vennero fatti degli ampliamenti delle piste da fondo.

Un progetto da 450 mila euro, cui vanno aggiunti gli imprevisti, per arrivare alla cifra di 634 mila euro. L’Amministrazione ha colto con favore la proposta, ma sull’imminente esecuzione ha messo le mani avanti: «Al momento non ci sono i soldi» ha detto il sindaco Gianpietro Ghedina «ma visto che sono anni che non si interviene sul settore dello sci nordico, ci daremo da fare per trovarli». Una soluzione  potrebbe essere i soliti Fondi di Confine. «Certo, non ci sarebbe solo questo nella lista dei Fondi di Confine, tuttavia la cifra non è poi così elevata, in fondo, rispetto ad altri progetti» ha spiegato Ghedina.

Un’altra ipotesi potrebbe essere un finanziamento da parte del Comune, qualora si sblocchino i soldi dell’avanzo di gestione per il progetto del parcheggio di Largo Poste, richiesti dalla Corte dei Conti. Ma anche in questo caso, le opere che attendono sono molte, e potrebbero avere priorità quelle strettamente legate alle Olimpiadi, nel caso fossero assegnate. Nel frattempo bisognerà attendere domenica per – si spera – il sì delle Regole all’utilizzo dei terreni, e dopo si vedrà.