Sta gente d’Ampezzo!
Nel buio della notte, mentre la rabbia della Bigontina era ancora accesa, loro c’erano già..
Sta gente d’Ampezzo! Alle prime luci ho visto arrivare una fiumana di persone, giovani donne e uomini, gli anziani con i bimbi, ragazze e adolescenti, ogni sorta d’età.
Portavano addosso la ferita di Alverà e la loro pala, con gli occhi di pianto e i piedi nel fango. Si moltiplicavano, come fossimo a Cana, in un miracolo di fratellanza avvolti dal verde mantello del Sestiere.
Sta gente d’Ampezzo! Con il passare dei minuti quella parte del paese è diventata un’arnia colma di api, ma solo operaie, dove gli oggetti, sapori, odori e luoghi avevano l’unico gusto del fango.
A testa bassa, in un urlante silenzio, col cuore rotto, le mani sporche hanno spalato e spalato per spogliare quella contrada dal limo assassino, dall’acqua malvagia, dai massi e sassi che non erano più montagna.
Sta gente d’Ampezzo! Quelle schiene chinate e stanche hanno accolto il peso della tragedia e regalato un tempo di solidarietà che è stato unico. La paura si è mischiata alla speranza, lasso in cui un sorriso si è confuso con un pianto. In quella melma è spuntato un fiore stupendo. Si chiama umanità.
Grazie a sta gente d’Ampezzo!
Cristina Cattarossi
