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PARLA ENRICO CISNETTO IDEATORE DI CORTINAINCONTRA

Luca Dell'Osta - Giacomo Pompanin

01/01/2010
«L'attualità in vacanza». È questo uno dei motti che Enrico Cisnetto, il protagonista di questo mese, ha usato per promuovere la sua rassegna culturale «Cortina InConTra», approdata a Cortina anche durante queste vacanze natalizie in veste invernale. Cerchiamo quindi di capire meglio che cosa bisogna intendere con questa «attualità», chiedendo lumi direttamente al suo ideatore.
Dottor Cisnetto, lei fa, e sottolineiamo FA, cultura?
Non so, e come vogliamo chiamarla? Ovviamente ci sono approcci culturali di tanti tipi… Ma ho capito l'antifona, volete sapere se la mia è una cultura con la C minuscola o con la C maiuscola. Beh, se la domanda è questa, rispondo con un paragone: la nostra operazione è la stessa di quella dei Tre Tenori.Loro non cantavano alla Scala, e non cantavano i brani più difficili o meno popolari; cantavano in grandi spazi, mischiando O sole mio con le arie della Traviata: era divulgazione della musica lirica.
Quindi voi…
Beh, il nostro è un grande evento che gioca sui temi dell'attualità, come abbiamo capito. E ai temi dell'attualità abbracciamo molto altro, con un approccio di grande apertura. È chiaro, un incontro di poesia con letture in aramaico è sicuramente cultura, ma è un evento a cui possono accedere tre o quattro persone. Perché si devono fare contrapposti? Se è cultura quella, è cultura anche la mia! Quindi diciamo che mi sento un po' Pavarotti, per tornare all'esempio di poco fa.
In generale la gente di Cortina è restia a chiedere aiuto a chi viene da fuori…
Beh, naturalmente credo che sia un ragionamento sbagliato, e nella maniera più assoluta. Negli ultimi anni poi è stato ampiamente dimostrato che l'offerta paesaggistica non è più sufficiente. Oggi, tra offerta paesaggistica e servizi, vincono quasi sicuramente i servizi. La differenza la fanno questi ultimi! C'è in atto una grande concorrenza per vincere questo scontro. Parlo nello specifico, come può essere il caso di Cortina, ma anche in generale: si potrebbe benissimo pensare, per esempio, al paragone Italia-Estero.
E la soluzione è la miglior qualità dei servizi, dobbiamo capire!?
Sì, certo, una crescente capacità di offerta turistica, che significa strutture, servizi, attenzione, organizzazione. Tutto questo insieme. Poi però bisogna avere le capacità di analizzare e capire dove reperire queste necessità. Capire se sono presenti sul territorio o bisogna portarle dall'esterno. E quindi non vedere i foresti come dei colonizzatori, ma cercare di creare un sistema con loro.
Per quello che dice lei andrebbe bene anche un'orrenda periferia di metropoli…
Mah, che discorsi! Ovviamente il paesaggio ha il suo peso: è condizione necessaria ma non sufficiente. Bisogna aggiungere molto altro, e dobbiamo mettercelo in testa. Il discorso della chiusura poi va esattamente nella direzione contraria.
Ricordiamo un suo intervento davanti alle scuole, quattro o cinque anni fa. Ha mai pensato a una collaborazione fissa, magari durante l'anno?
Guardate, è difficile riuscire a contemperare di sentirsi dare del colonizzatore e di essere la persona che promuove attività, sia anche con le scuole. Credetemi. Io sono più che disponibile: ricordo che proprio quella volta era venuto apposta in giornata, e pure volentieri. Sarei disponibilissimo, ma avrei bisogno di sollecitazioni. Non per fare il prezioso, ma solamente per non dare l'impressione di essere invadente.
Ma parla in generale, o è rimasto all'esempio della scuola?
No, no, in generale. Io sarei disponibile a fare iniziative durante l'anno, iniziative che soddisfacessero le esigenze dei cortinesi, in periodi morti, maggio, novembre... Ma ci devono essere delle condizioni.
Vogliamo riassumerle - come un atto ufficiale?
Allora, io sono disponibile a offrirmi al paese purché: le persone contrarie a Cortina InConTra mi dessero la possibilità di sentire le loro voci e di rispondere alle loro obiezioni; si instaurasse un clima sereno, senza che io debba sentirmi in colpa perché non sono nato qui - nessuno risponde della propria nascita, né in termini di censo né in termini di luogo; vi fosse una sollecitazione da parte del paese - non devo essere io ad interpretare i loro sogni o desideri.
Al Sindaco cosa mandiamo a dire?
Ah, io non ho nulla da rimproverare al Sindaco, nel modo più assoluto. Mi piacerebbe solamente che fosse lui ad incentivare questa promozione sociale di Cortina InConTra. È il Sindaco che ha gli strumenti per parlare al paese, più e meglio di me. Io l'ho sollecitato più volte in questo senso.
L'incontro pubblico di cui si è parlato, mi piacerebbe molto che fosse fatto. Certo non posso andare io a invitare la gente per il paese. L'ho già detto, ma mi ripeto: dobbiamo lavorare insieme, e mettere da parte le polemiche. Solo lavorando insieme possiamo portare risultati ancora migliori a Cortina.